Tutto può succedere in Italia, e
non mi stupirei più neanche se Berlusconi decidesse improvvisamente di
iscriversi al PD.
Si combatte per anni un partito e
poi ci si allea; si fa parte per anni di un partito, si crea una corrente e
poi, disgustato dalla presenza di troppe correnti (quindi troppi contendenti)
lo si lascia fondandone un altro (nel quale prima o poi si creeranno nuove
correnti); si conquistano i voti dell’elettorato sbandierando delle idee e poi
ci si allea con chi ha le idee opposte; ci si dimette per non essere stato
capace di rimanere al comando e poi ci si ripropone sulla scena politica sotto
altro nome.
Sono queste una piccola parte
delle cose che accadono in politica nel nostro sventurato Paese!
Non si era ancora digerito
l’ultimo evento (l’alleanza PD-M5S) che già ce n’è un altro regalatoci questa
volta dall’insaziabile Renzi
Era appena rientrato un po’
nell’ombra un Matteo, che subito se ne è fatto avanti un altro.
Non saprei se considerare i due
Mattei dei personaggi a cui togliere la lettera “e” nel nome, oppure due
imbonitori arrivisti che, credendo di essere furbi, vogliono soltanto mettersi
in mostra con lo scopo di arrivare
al “comando”.
Non c’è dubbio che l’ultima mossa
di Renzi abbia giovato alla sua popolarità perduta; fino a qualche giorno fa
Renzi era ormai un personaggio più o meno dimenticato o quanto meno di secondo
piano; la sua ultima decisione lo ha invece nuovamente riportato alla ribalta;
tutti i media parlano nuovamente di LUI, tutti lo intervistano, lui gongola e
finalmente può di nuovo sfoderare tutta la sua loquela pubblicamente.
Si tratta di un malato di
protagonismo che stava soffrendo enormemente e che scalpitava per non essere
più considerato un personaggio da seguire
o meglio da “adorare”.
La sua malattia è cronica e
irreversibile tanto che così come tutti suoi colleghi, ha rinnegato
abbondantemente le sue stesse dichiarazioni plateali; ricordate quando
all’apice della sua carriera politica disse: “Se non riuscirò a cambiare
l’Italia non lascerò solo il partito, ma lascerò la politica!”; allora era
stato da poco segretario del PD ed era Presidente del Consiglio; l’Italia non
l’ha cambiata per niente, si è anche dimesso, facendo credere che iniziava a
dar corso alla sua promessa, ma non ha mai smesso di battersi per rimanere in
sella, e per tentare di essere il PRIMO del partito; poi è stato messo da parte
anche dai suoi colleghi fino a che ha deciso, pur di essere il CAPO, di creare
una propria formazione della quale è finalmente il leader.
E’ riuscito quindi a fare il
primo passo verso una rimonta che probabilmente ha sempre avuto in mente.
Ma come si pone ora sulla scena
politica? Poteva proporsi come un’ulteriore forza politica in alternativa a quella
dell’attuale Governo, e visto che ha appena lasciato uno dei partner dell’attuale
Governo, sarebbe stata la cosa più logica, ed invece dalle sue affermazioni la
posizione della nuova formazione sarebbe comunque quella di supportare il
Governo in carica.
Dunque, piuttosto che far parte
del PD che già era al governo, lui ha preferito supportarlo dall’esterno con un
partito tutto suo. Se quello che ha detto non verrà ritrattato (e tutto è
possibile da noi) l’unica differenza è che dall’interno del PD qualunque sua
affermazione o anche idea sarebbe passata al massimo come azione o idea del PD,
viceversa una stessa azione o idea venuta da “Italia viva” sarebbe una azione o
idea di Renzi.
Questo è dunque ciò verso cui
punta, vuol far parte del tavolo delle decisioni in prima persona e non indirettamente,
perché il suo interesse non è che le sue idee vengano prese in considerazione,
ma è che la stampa e i media parlino di lui e delle sue incommensurabili
capacità politiche!
Quanto durerà: Nessuno può dirlo;
certo è che i seguaci non gli mancano; sono in gran parte gli ipnotizzati dalla
sua parlantina per la quale non è secondo a nessuno. Ma, se in questo giorni è
ritornato ad essere un personaggio di cui si parla, il giudizio che si è
guadagnato sia dai suoi antagonisti che dai suoi ex colleghi, rimane negativo.
Franco Fellicò
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