domenica 10 febbraio 2019

Su pubblicità RAI (un caso preciso)



Martedì 4/02/2019 alle ore 21,20 ho deciso di vedere un programma da RAI 2 dal titolo “C’è Benigni” che è durato 130 minuti; non ho contato le interruzioni pubblicitarie, ma sono state così tante che ho avuto quasi l’impressione che più che un programma interrotto dagli spot, fosse un insieme di pubblicità, interrotto da pezzi di programma.

Per valutare veramente quanta parte dei 130 minuti fosse stata dedicata agli spot pubblicitari, ho provato qualche giorno dopo ad avviare nuovamente quel programma da Rai Replay; come è noto in quelle registrazioni la pubblicità viene saltata e poiché è visibile subito dalla barra di scorrimento la durata dell’intero programma, ho potuto constatare che la durata (quindi senza pubblicità) sarebbe stata di 1 ora e 57 minuti, quindi 117 minuti invece di 130.

Dunque durante 130 minuti di programma la RAI ha ritenuto normalissimo inserire ben 13 minuti di pubblicità, (il che equivale a ben il 10% del totale); ha così disturbato e danneggiato i telespettatori al solo scopo di aggiudicarsi ulteriori guadagni.

Ancora una volta quindi insisto su questo libero arbitrio della RAI; ovviamente sono ancor più irritato dalla noncuranza del Governo che dopo aver preteso che ogni cittadino sia obbligato a PAGARE UN SERVIZIO ANCHE SE NON DESIDERATO, non ha anche imposto al proprio raccomandato, di non emettere pubblicità visto che è stato già abbondantemente retribuito con il canone di tutti gli italiani.

Franco Fellicò

 

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