Martedì
4/02/2019 alle ore 21,20 ho deciso di vedere un programma da RAI 2 dal titolo
“C’è Benigni” che è durato 130 minuti; non ho contato le interruzioni
pubblicitarie, ma sono state così tante che ho avuto quasi l’impressione che
più che un programma interrotto dagli spot, fosse un insieme di pubblicità,
interrotto da pezzi di programma.
Per
valutare veramente quanta parte dei 130 minuti fosse stata dedicata agli spot
pubblicitari, ho provato qualche giorno dopo ad avviare nuovamente quel
programma da Rai Replay; come è noto in quelle registrazioni la pubblicità
viene saltata e poiché è visibile subito dalla barra di scorrimento la durata
dell’intero programma, ho potuto constatare che la durata (quindi senza
pubblicità) sarebbe stata di 1 ora e 57 minuti, quindi 117 minuti invece di
130.
Dunque
durante 130 minuti di programma la RAI ha ritenuto normalissimo inserire ben 13
minuti di pubblicità, (il che equivale a ben il 10% del totale); ha così disturbato
e danneggiato i telespettatori al solo scopo di aggiudicarsi ulteriori guadagni.
Ancora
una volta quindi insisto su questo libero arbitrio della RAI; ovviamente sono
ancor più irritato dalla noncuranza del Governo che dopo aver preteso che ogni
cittadino sia obbligato a PAGARE UN SERVIZIO ANCHE SE NON DESIDERATO, non ha anche
imposto al proprio raccomandato, di non emettere pubblicità visto che è stato
già abbondantemente retribuito con il canone di tutti gli italiani.
Franco
Fellicò
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