Ed
ora che il nuovo Governo è finalmente nato, naturalmente tutte le attenzioni di
noi cittadini si spostano sui provvedimenti che questi nuovi governanti daranno
alla luce.
Se
non vogliono essere subito sconfessati, essi dovranno riuscire a mettere in
atto al più presto almeno qualcuna delle azioni previste dal loro “contratto”,
e quindi l’attenzione di tutti è ora rivolta appunto a valutare i primi
provvedimenti.
Ci
saranno, anzi ci sono già, molti partiti e loro seguaci che aspetteranno di
veder fallire rapidamente i loro propositi e ci sarà un’altra parte degli
italiani che, anche per aver dato fiducia proprio a loro, si appresteranno a
veder realizzate le promesse ricevute.
Prima
di inveire o plaudire, sarebbe bene comportarci invece da osservatori e quindi
io voglio evitare di esprimere giudizi a favore o contro il nuovo Governo in
attesa di valutare quello che farà; solo dopo aver visto come si muoverà,
proverò a valutare le sue azioni dal mio
punto di vista e ad esprimere un giudizio negativo o positivo; lo farò di volta
in volta a seguito di ognuno dei loro interventi più importanti.
Ovviamente,
poiché tutti gli interventi sono sempre preceduti da indiscrezioni che spesso
riportano anche frasi proferite dai vari ministri, è però probabile che farò
qualche considerazione anche prima che i provvedimenti vengano veramente attuati;
infatti da quello che i ministro per ora dicono soltanto, tutti noi cominceremo
a conoscerli e a capire che idee hanno veramente.
Ad
esempio, a fronte della dichiarazione del ministro Lorenzo Fontana che “le
coppie gay non esistono” mi sono già fatta una idea che costui non è molto
degno della mia considerazione; aspetterò di conoscerlo meglio, ma per ora sono
già un po’ prevenuto.
Un’altra
indiscrezione che mi ha lasciato allibito è quella riguardante il ministro Giovanni Tria
che, secondo la stampa pare che abbia detto che la flat tax la si potrebbe
finanziare con l’aumento dell’IVA. Se questa fosse veramente la sua idea, indipendentemente
da se gli consentiranno di metterla in atto, sarei doppiamente sconvolto, sia
perché anche le pietre sanno che
aumentare l’IVA significa ridurre i consumi, sia perché si dimostrerebbe che
l’abitudine di “prendere per i fondelli” il popolo è una prerogativa radicata
profondamente anche nei nuovi arrivati.
Ridurre
le tasse significa RIDURLE e non sostituirle con altre tasse. Inoltre un intervento
di questo tipo non solo non ridurrebbe affatto la pressione fiscale,
contravvenendo ad uno dei punti cardine del loro contratto, ma “remerebbe
contro” l’attuazione di un altro punto del programma che invece prevede la
crescita, cosa che si ottiene proprio con l’aumento dei consumi e non con la
loro ulteriore diminuzione.
Per
ora questo posso dire; ovviamente spero che le frasi pubblicate dai giornalisti
siano quanto meno state manipolate e che quello che è stato riportato non sia
vero. Quello che accadrà veramente a proposito delle clausole di salvaguardia
che dovrebbero scattare nel 2019, ci darà modo di capire rapidamente di che
pasta sono fatti i nuovi arrivati.
A
presto quindi.
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