domenica 3 giugno 2018

Prime impressioni sul nuovo Governo



Ed ora che il nuovo Governo è finalmente nato, naturalmente tutte le attenzioni di noi cittadini si spostano sui provvedimenti che questi nuovi governanti daranno alla luce.

Se non vogliono essere subito sconfessati, essi dovranno riuscire a mettere in atto al più presto almeno qualcuna delle azioni previste dal loro “contratto”, e quindi l’attenzione di tutti è ora rivolta appunto a valutare i primi provvedimenti.

Ci saranno, anzi ci sono già, molti partiti e loro seguaci che aspetteranno di veder fallire rapidamente i loro propositi e ci sarà un’altra parte degli italiani che, anche per aver dato fiducia proprio a loro, si appresteranno a veder realizzate le promesse ricevute.

Prima di inveire o plaudire, sarebbe bene comportarci invece da osservatori e quindi io voglio evitare di esprimere giudizi a favore o contro il nuovo Governo in attesa di valutare quello che farà; solo dopo aver visto come si muoverà, proverò a valutare  le sue azioni dal mio punto di vista e ad esprimere un giudizio negativo o positivo; lo farò di volta in volta a seguito di ognuno dei loro interventi più importanti.

Ovviamente, poiché tutti gli interventi sono sempre preceduti da indiscrezioni che spesso riportano anche frasi proferite dai vari ministri, è però probabile che farò qualche considerazione anche prima che i provvedimenti vengano veramente attuati; infatti da quello che i ministro per ora dicono soltanto, tutti noi cominceremo a conoscerli e a capire che idee hanno veramente.

Ad esempio, a fronte della dichiarazione del ministro Lorenzo Fontana che “le coppie gay non esistono” mi sono già fatta una idea che costui non è molto degno della mia considerazione; aspetterò di conoscerlo meglio, ma per ora sono già un po’ prevenuto.

Un’altra indiscrezione che mi ha lasciato allibito è quella riguardante il ministro Giovanni Tria che, secondo la stampa pare che abbia detto che la flat tax la si potrebbe finanziare con l’aumento dell’IVA. Se questa fosse veramente la sua idea, indipendentemente da se gli consentiranno di metterla in atto, sarei doppiamente sconvolto, sia perché anche le pietre sanno  che aumentare l’IVA significa ridurre i consumi, sia perché si dimostrerebbe che l’abitudine di “prendere per i fondelli” il popolo è una prerogativa radicata profondamente anche nei nuovi arrivati.

Ridurre le tasse significa RIDURLE e non sostituirle con altre tasse. Inoltre un intervento di questo tipo non solo non ridurrebbe affatto la pressione fiscale, contravvenendo ad uno dei punti cardine del loro contratto, ma “remerebbe contro” l’attuazione di un altro punto del programma che invece prevede la crescita, cosa che si ottiene proprio con l’aumento dei consumi e non con la loro ulteriore diminuzione.

Per ora questo posso dire; ovviamente spero che le frasi pubblicate dai giornalisti siano quanto meno state manipolate e che quello che è stato riportato non sia vero. Quello che accadrà veramente a proposito delle clausole di salvaguardia che dovrebbero scattare nel 2019, ci darà modo di capire rapidamente di che pasta sono fatti i nuovi arrivati.

A presto quindi.

Franco Fellicò

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