Ho
più volte scritto e parlato della corruzione che affligge a tutti i livelli il
nostro Paese; e ho anche affermato che è assolutamente necessario combatterla
ed adoperarsi per sostituire con persone ONESTE quelli che invece hanno
dimostrato di non esserlo.
Ma
c’è un’altra piaga non meno grave che
dilaga sempre più a cui bisognerebbe mettere un freno; è la “propensione
all’imbroglio” che si esercita continuamente attraverso l’uso della furbizia.
L’Italia
è il paese dei FURBI; e non parlo solo dei “furbetti del cartellino” o dei
“finti invalidi”; ma anche di ciascun abitante del nostro Paese; infatti sembra
che ognuno di noi sia convinto che una buona dose di furbizia sia indispensabile nella
vita e nel lavoro; e forti di questa convinzione ciascuno utilizza continuamente
l’astuzia in una sorta di guerra tra furbi per avere la meglio sugli altri.
I
più nobili e agguerriti sono i politici che vivono solo di furbate; essi sanno
bene che sarà il più furbo ad avere la meglio, non quello che ha le idee
migliori; e poiché l’obiettivo primario di chi è in politica è di primeggiare,
si combattono e combattono aguzzando la propria “furbizia”; questo comportamento è di esempio per i
cittadini, che anche nel loro piccolo, imparano ad agire allo stesso modo.
I
politici adottano la furbizia non solo per combattere i partiti della loro
opposizione, ma quando sono al Governo anche nei confronti dei cittadini e si
ritengono particolarmente soddisfatti quando riescono a mettere in atto dei
provvedimenti che pur avendo obiettivi completamente diversi, riescono
a presentarli in maniera in modo da far credere
che avranno degli effetti straordinariamente a loro utili. Io chiamo queste
azioni “…prese per i fondelli…” e il mio blog è pieno di dimostrazioni degli
imbrogli che si nascondono dietro delle scelte raccontate come favolose e delle
quali si elogiano solo i vantaggi, nascondendo tutti gli svantaggi.
Questo
modo di fare non è solo dei politici e dei singoli individui; ma anche della
maggior parte delle aziende dove probabilmente chi vi appartiene crede che
l’esser furbo può essergli utile per far carriera, sempre perché ormai è
invalsa la convinzione che più si è furbi più si è considerati capaci.
Si
preparano così brochure truffaldine dove si affermano cose non vere, o meglio si
utilizzano affermazioni che possono essere sia vere che false, ma che sono
difficili da contestare; magari perché sono vere soltanto in pochi casi molto particolari.
Le
aziende che forniscono servizi e in particolare quelle che forniscono servizi
di telefonia sono maestre nel promuovere i propri servizi con affermazioni false o che sarà
facile non rispettare, oppure che non potranno essere contestate per
l’esistenza di qualche articolo nascosto in un qualche contratto chilometrico
che spesso non viene fatto leggere a nessuno.
La
velocità dell’ADSL viene indicata ad esempio come “…fino a 20 Mbit/sec” ed è
impossibile conoscere quale sarà la velocità REALE e garantita; si approfitta
del fatto che la velocità in una postazione dipende dalla distanza dalla
centrale, ma poi quando improvvisamente la velocità diminuisce rispetto al
solito, se il cliente si lamenta si è subito pronti a dire che il contratto
prevede “…fino a…” e che quindi il servizio
rientra nel limite.
Ho
scoperto che se per un po’ di giorni non utilizzo l’ADSL, quando riprendo ad
utilizzarla, la velocità è diminuita moltissima; e sono convinto che qualche
furbo tra i tecnici del mio fornitore ha fatto intervenire un meccanismo
automatico che riduce la banda a chi la usa poco, per fornirla a chi la usa di
più (è un meccanismo simile all’overbooking con il quale si vendono più posti
di quanti se ne hanno disponibili).
Se
prendete un depliant o una brochure di un fornitore di telefonia mobile vi
trovate certamente dei piani che ad esempio offrono con un certo canone mensile
400 minuti di traffico e lo sottoscrivete tranquilli perché siete certi di non
telefonare così tanto in un mese; ma poi vi accorgete (e non è scritto da
nessuna parte) che in effetti avete diritto a 100 minuti alla settimana e che
quindi se in una settimana telefonate poco, i minuti non consumati li perdete,
mentre se in un’altra settimana (anche se è dello stesso mese) superate i 100
minuti, pagate a parte, e in maniera piuttosto salata, i minuti in più.
C’è
poi un altro imbroglio che viene ormai adottato da quasi tutti i fornitori di
telefonia; tutte le cifre vengono pubblicizzate facendo riferimento al mese, ma
invece poi si scopre che la cifra indicata come mensile viene invece addebitata
ogni 4 settimane (quasi come se tutti i mesi fossero di 4 settimane); questa
“furbata”, inventata sicuramento da qualcuno che sarà stato anche premiato
dalla sua direzione, è stata applicata autonomamente anche nei confronti di chi
aveva sottoscritto una fornitura molto tempo prima (quando la furbata non c’era
ancora) aumentando così gli introiti del fornitore senza che il cliente sia
stato neanche avvisato.
Qualche
altro furbo avrà considerato che al massimo qualche problema sarebbe nato soltanto
con quei pochi che si sarebbero accorti del cambio di costo al quale al massimo
avrebbero consentito (e avrebbero certamente detto: “nel rispetto della legge”)
di disdire il contratto senza incorrere in spese; ma ovviamente, tenuto conto
che sarebbero stati in pochi a reclamare e pochissimi a disdire il contratto,
la loro manovra è andata in porto; tutto questo dimostra dunque che imbrogliare
con furbizia è sempre conveniente. In pratica con questo ultimo raggiro la
cifra dichiarata come mensile, in effetti viene corrisposta in un anno non per
12 volte ma per 13 volte (infatti in 52 settimane di un anno ci sono 13 volte 4
settimane).
Un’altra
furbizia dei fornitori di telefonia è di nascondere nel contratto una frase che
dice che se un nuovo cliente chiede ADSL e telefono e l’azienda non dispone
della copertura ADSL, gli sarà attivato un servizio di sola fonia; a me infatti
è capitato che Telecom, verso la quale avevo chiesto di fare una migrazione di
un servizio di ADSL e fonia, ha accettata la richiesta di migrazione pur non
avendo la possibilità di darmi l’ADSL; mi ha attivato un contratto diverso (di
sola fonia) senza neanche dirmelo, e senza neanche comunicarmi che ad una certa
data ero diventato loro cliente, e mi ha inviato un contratto cartaceo (che
naturalmente non ho mai firmato) per un servizio completamente diverso da
quello richiesto ad un prezzo che non conoscevo nemmeno; intanto io ero senza
ADSL e quando chiamavo il 187 per lamentarmi, ricevevo le risposte più diverse;
hanno messo più di un mese per rispondere solo al primo di 4 reclami che ho
inviato loro e mi hanno costretto, per risolvere il mio problema, a fare una
nuova migrazione verso altro operatore; non hanno però dimenticato di
addebitarmi circa due mesi di canone di sola fonia (che non solo non ho mai
richiesto, ma che non ho mai neanche utilizzata perché per me inutile) e in più
mi hanno addebitato anche dei costi di migrazione, e ciò pur sapendo che l’avevo
dovuta decidere perché costretto dalla loro inadempienza.
Naturalmente io
aspetterò che sia un giudice a condannarmi a versare quei soldi, e devo dire
anche che non escludo che la “cosiddetta” giustizia, per via dei qualche strana
regola, non possa invece dar ragione a chi mi ha chiaramente truffato e
danneggiato.
Ho
parlato a lungo delle furbizie degli operatori di telefonia che sono tutti ugualmente
orientati ad imbrogliare in qualche modo i propri utenti; ma qualunque altro
fornitore di servizi ha lo stesso atteggiamento verso i propri clienti; basta
vedere le complicate fatture in cui appaiono decine di voci diverse difficili
da comprendere che sembrano esistere quasi solo per confondere chi volesse
controllarle.
Poi
c’è la lotta tra i fornitori, per lo più organizzata da una moltitudine di call
center che martellano ad ogni ora del giorno i possibili nuovi utenti
promettendo enormi risparmi; in qualche caso i più sfrontati si spacciano come
impiegati della stessa azienda di cui si è utenti, dicono che essa ha deciso di
ridurre autonomamente i costi e richiedono per questo di fare una registrazione
telefonica che, se non si è molto attenti, potrebbe finire per far cambiare
fornitore all’ignaro signore che è dall’altra parte del filo.
Insomma
tutto questo si verifica nella grande maggioranza delle aziende che ovviamente
cercano di non essere mai raggiungibili; hanno infatti un’assistenza clienti
spesso solo telefonica dove bisogna attendere ore per essere ascoltati, o via
internet dove nessuno si degnerà mai di dare risposta ad una qualunque
richiesta che non sia l’attivazione di una nuova fornitura.
E’
così raro trovare un’azienda che si comporti in modo diverso da questi
“standard” che quando se ne incontra una (quale ad esempio Amazon) che ragiona
in un modo completamente diverso, sembra quasi che si ha a che fare con una
struttura di un altro pianeta.
Ma
come trovare un rimedio a tutto questo? Sono certo che molti di coloro che mi
leggono hanno subito pensato a nuove leggi che non consentano più i
comportamenti che ho illustrato; ma io dico NO! ASSOLUTAMENTE NO!; perché
proprio per aver reagito così per contrastare le infinite furbizie degli
italiani, abbiamo finito (unici al mondo) per aver superato le 150.000 leggi; e
anche perché nuove leggi sarebbero subito utilizzate “con furbizia” a vantaggio
di chi è abituato a sfruttarle per avere la meglio sugli altri.
Quello
che occorre invece è lavorare per convincere ogni cittadino, ogni azienda e
ogni politico ad agire in maniera corretta, senza sotterfugi e con la massima
trasparenza; e questo non per evitare di compiere reati o anche solo di
incorrere in sanzioni, ma soltanto perché lo impone la dignità di chi
appartiene al genere umano.
Ritengo
che occorre assolutamente moralizzare la maggior parte delle aziende; occorre
che esse e quindi ciascun individuo che vi lavora, cambino assolutamente modo
di agire; occorre che le direzioni la smettano di premiare le idee malsane
soltanto perché utili a incrementare i guadagni, ma invece puniscano chi è
abituato a fare il furbo con i clienti; occorre che l’umanità torni ad essere
sincera per lo meno come lo era qualche decina di anni fa; occorre ridurre le
leggi drasticamente in poche regole semplici, perché l’intricato sistema sempre
più complesso di regole che abbiamo, piuttosto che frenare lo tsunami dei
furbi, finiscono per fornire solo comodi strumenti per imbrogliare meglio.
Occorre educare le aziende e gli uomini che vi appartengono, dimostrando anche
che un comportamento etico e trasparente orientato a soddisfare le esigenze dei
clienti, oltre che essere il giusto modo di agire degli esseri dotati di
ragione e di coscienza, è anche utile al progredire dell’azienda molto più che
non con l’utilizzo dei sotterfugi inventati con l’arte dell’imbroglio.
Franco
Fellicò
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