Due eventi disastrosi, non solo entrambi di una
intensità assolutamente insolita, ma anche contemporanei, ciascuno dei quali
ha ingigantito l’altro; questo è ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni e
non soltanto nelle zone dell’Appennino in cui sono più concentrati gli eventi.
L’Italia intera è in difficoltà e da ogni parte di
essa piovono richieste di aiuti e ahimè giungono anche continue critiche e
polemiche provenienti per lo più proprio da chi dovrebbe soltanto ringraziare
Dio per essere stato meno colpito.
Ho deciso di scrivere queste righe sollecitato dalle
parole di una tedesca ascoltate alla TV di LA7 (non so bene chi sia perché
avevo appena acceso il televisore); lei si lamentava dell’inefficienza delle
nostre strutture che non avevano provveduto a liberare rapidamente dalla neve
l’autostrada SALERNO-REGGIO CALABRIA, strada di grande comunicazione che doveva
permettere il rapido spostamento dei mezzi (queste le sue parole).
Ma ascoltando le interviste fatte dai media, nulla di
diverso si può ascoltare in ogni momento; tutti si lamentano dei mancati aiuti;
anche il sindaco di Amatrice (che mi piace considerare un eroe del suo paese)
dichiarava di aver chiesto da giorni l’intervento delle TURBINE visto che i comuni
spazzaneve non riuscivano a liberare le strade dalla insolita grande quantità
di neve caduta.
E ci sono tuttora (ore 10,00 del 19 gennaio) anche
polemiche per il mancato raggiungimento dell’albergo di Rigopiano investito da
una slavina (ovviamente provocata da una scossa tellurica); i mezzi sono
infatti ancora a 4 chilometri dall’hotel
per l’impossibilità di superare le grandi barriere di neve; e solo alcuni
uomini del soccorso alpino hanno potuto raggiungere con gli SCI il luogo del
disastro dove al momento hanno già constatato che ci sono molti morti!
In questa situazione grave in cui i mezzi su ruote non
possono muoversi, gli elicotteri probabilmente non possono atterrare su distese
di neve che possono nascondere sotto la coltre ostacoli pericolosi, c’è ancora
chi si permette di dire che la macchina dello Stato non funziona.
Poi ci sono quelli che a distanza di chilometri
dall’epicentro del sisma, hanno subito comunque qualche disservizio serio
(mancanza di acqua e di luce anche per giorni) ma che pur vivendo all’interno
delle proprie case sia pure al freddo e al buio, si lamentano della situazione
ed imprecano contro chi secondo loro NON SI ADOPERA per riparare i danni che
hanno originato il problema.
Non c’è nessuno, e ripeto nessuno, che sia capace di
mettersi nei panni di chi sta dall’altra parte e si trova pressato tra la necessità
di affrontare una montagna di eventi mai accaduti prima su così vasta scala e
quella di dare ascolto alle innumerevoli richieste, l’una più urgente dell’altra che
piovono ad ogni secondo.
Io posso capire benissimo che una sindaca intervistata
alla TV dice che è il terzo giorno che il suo paese di qualche migliaio di
abitanti è senza luce e una sua concittadina che aggiunge che non
può riscaldare la sua casa dove ha una bimba con la febbre; ma lo capirei se questo venisse detto
con l’intento di far conoscere a tutti i connazionali il disagio in cui si
trovano; ma non accetto invece che queste dichiarazioni vengano fatte per
COLPEVOLIZZARE la macchina degli aiuti che non è riuscita ad evitar loro
IMMEDIATAMENTE la mancanza di certi servizi sia pure importanti.
Io trovo che nessuno, e specie quelli che hanno subito
meno danni, valuta quanto tremendo è il momento e quanto enormi sono le
richieste di assistenza.
La macchina dello Stato dispone di uomini (Carabinieri
e varie altre forze di polizia, Vigili del fuoco, Protezione civile e anche
Volontari) e mezzi la cui entità per forza di cose non è ovviamente stata
calcolata per far fronte ad una simile concomitanza di eventi disastrosi; la maggior parte dei
mezzi per lo sgombero della neve sono giustamente dislocati nel nord d’Italia e
non certo nella stessa misura in Puglia o in Calabria dove le nevicate son
quasi sempre INESISTENTI; eppure quando, come in questo caso, la necessità
delle turbine si rende necessario anche in questi posti più fortunati, subito
ci si lamenta e non si accetta neanche di aspettare che una turbina riesca ad
arrivare magari da Bolzano! La disponibilità di uomini e di mezzi non è solo di
chi si occupa direttamente dell’aiuto a chi è in difficoltà, ma anche di ogni
azienda di servizi; intendo dire che GIUSTAMENTE la disponibilità di squadre
per la riparazione di guasti della rete elettrica o degli acquedotti è stata
definita in funzione dei possibili guasti ordinari e bisognerebbe capire che
non si può pretendere né che quelle stesse squadre riescano immediatamente a
risolvere centinaia di problemi nello stesso momento, né che le aziende di
servizi dispongano di squadre in una misura atta a gestire con pari rapidità
anche eventi eccezionali.
Io vorrei allora spezzare una lancia in favore di chi
si sta prodigando per il bene di chi è in difficoltà, affrontando carichi di
lavoro inconsueti pur di riuscire a ridurre al minimo i disagi della
popolazione, e vorrei invitare specie coloro che stanno subendo dei danni limitati (al
confronto di chi è sotto una tenda e in mezzo alla neve nei pressi
dell’epicentro del sisma) di essere un po’ più pazienti, considerando che la
loro casa, sia pure senza né acqua né energia, sarebbe considerata una reggia
da molti concittadini veramente in disgrazia.
Infine vorrei che chi si lamenta per una inefficienza
lo faccia pure, ma consideri prima se la situazione in cui l’inefficienza viene
rilevata è ordinaria o se ci si trova in un momento particolarmente difficile
per tutti.
Voglio dire che mi sembra più corretto lamentarsi per
due ore di interruzione dell’energia elettrica in situazione ordinaria, che per
tre giorni di mancanza di energia quando mezza Italia è sotto la neve e nel
pieno di un grosso sisma.
Franco Fellicò
4 commenti:
Ciao. Si, sono d’accordo con la tua disamina. Nessuno avrebbe infatti potuto immaginare che una simile concomitanza di eventi drammatici potessero verificarsi tutti insieme e dar luogo ad una simile tragedia.
Purtroppo bisogna notare, tuttavia, che nel nostro paese manca completamente la cultura della prevenzione e per questo motivo, in queste situazioni ormai sempre più tristemente frequenti, ci troviamo a dover contare tante vittime innocenti e sfortunate. Di contro come notavi, non manca il solidissimo partito dei dietrologi e criticoni che, esterni alle vicende, pensano solo a lamentarsi e ad accusare di mancato tempismo chi si sta prodigando a dare un contributo con tutte le forze disponibili. Ed anche chi colpito in misura ridotta, seppur disagiato si lancia in accuse verso autorità, istituzioni o soccorritori che a loro dire non sono stati in grado di porre validi rimedi a situazioni peraltro totalmente inaspettate.
In situazioni come queste infatti l'apporto dei volontari e di tutti coloro che partecipano con la solidarietà è l’unico rimedio che allevia un po' le sofferenze e riporta un minimo di serenità mitigando il disagio.
Proprio ciò che occorre in questi casi.
Preghiamo per chi possa ancora miracolosamente salvarsi e speriamo che tutti possiamo essere un po' più tranquilli e obiettivi difronte a certe tristi catastrofi.
Pasquale
Si Pasquale. Quello che dici è giusto e corretto. Forse bisognerebbe allora invitare, in particolare quelli meno colpiti che come è noto sono sempre i più agguerriti contro le istituzioni, ad agitarsi in tempi non sospetti e pretendere dallo Stato gli interventi preventivi, piuttosto che "pretendere l'impossibile" al momento della disgrazia quando invece bisognerebbe accettare anche qualche avversità, pur di consentire che ci si possa prodigare al massimo verso chi è in condizioni disperate.
Comunque non si può escludere che anche in una ipotetica Italia che avesse pensato preventivamente a TUTTO e che si fosse anche attrezzata al meglio per soccorrere chi è in difficoltà, non possa ancora capitare che si possano verificare delle combinazioni di eventi catastrofici contemporanei che possano richiedere un così gran numero di interventi, da dover decidere di soccorrere prima dei cittadini trascurando inizialmente quelli meno colpiti.
In Italia siamo carenti nella prevenzione, lo sappiamo, ma siamo insuperabili nella gestione, direi eroica, delle emergenze, nel momento delle emergenza.
Ci sarà sempre chi si lamenta, anche questo lo sappiamo è lo sport preferito di molti, ma scommetto che se andassimo a chiedere a quelle persone rimaste senza energia elettrica se vogliono distogliere anche una sola persona dallo staff che sta cercando i sopravvissuti dell'albergo per andare a risolvere il loro problema risponderebbero certamente di no. Bisogna rispettare le priorità, ma siamo un po' miopi e le priorità le vediamo sempre accanto a noi. Se proviamo ad allargare un po' lo sguardo e vediamo la situazione generale ci troviamo tutti d'accordo.
Posta un commento