sabato 14 novembre 2015

Sono un essere umano, un uomo.

Sono stato neonato, bambino, adolescente, giovane, marito, padre, e nonno. Ho giocato, poi ho studiato, infine ho lavorato e ora che sono in pensione, mi riposo.

Tutto questo è durato giorni, mesi, settimane, anni e decenni. Ho VISSUTO, e vivendo ho parlato, ho scritto, ho ascoltato; ho viaggiato assaporando molte delle bellezze del mondo e ho ammirato le immense meraviglie della natura; ho ascoltato musiche stupende, ho gustato infiniti buoni cibi, ho bevuto vini prelibati, ho suonato fisarmonica e pianoforte; ma non basta: ho camminato, sono andato sui pattini, in bicicletta, in motocicletta, in automobile, in treno, in barca, in nave, in aereo; ho conosciuto tanti uomini e donne; ho costruito radio e apparecchi elettronici, ho fatto fotografie e filmetti; ho usato radio riceventi e trasmittenti, televisori, telefoni, computer grandi e piccoli; ho amato, ho riso, ho pianto, mi sono commosso, mi sono innervosito.

Questo è stato possibile per un meraviglioso dono che ho ricevuto senza averlo chiesto a nessuno: LA VITA; e ho una gran voglia di ringraziare chi me l’ha data, ma c’è una sola cosa che mi manca: “La capacità di farlo con un’efficacia adeguata alla dimensione del regalo ricevuto”.

Io non sono il solo ad aver avuto questo incredibile regalo; con me ha ricevuto lo stesso omaggio un’intera umanità; miliardi di donne e uomini come me lo hanno avuto in regalo e tutti l’hanno utilizzato e la utilizzano come me o molto probabilmente anche meglio di me.

Ma da un po’ di tempo sono triste e afflitto perché sempre più spesso assisto a tragedie che non avrei mai pensato possibili nel mondo degli umani e che non saprei immaginare neanche tra gli animali più feroci.

Si, perché le bestie feroci attaccano le altre specie, ma non i loro stessi simili; o quando lo fanno è solo per competere nell’accaparrarsi una preda. Non esiste né un leone, nè una tigre o una pantera o un leopardo che uccide un proprio simile subdolamente e senza motivo alcuno, o solo per il desiderio di rimanere l’unico sopravvissuto della specie.

Questo tipo di animale feroce non esiste per niente se non purtroppo proprio tra gli umani; ci sono infatti umani, che sono tali solo per essere stati concepiti e messi al mondo da uno come noi, che ritengono di essere stati offesi dal dono della VITA; essi pertanto ritengono doveroso non solo di toglierla a un buon numero di propri simili, ma anche di toglierla a se stessi pur di mettere in atto la loro spietata “missione”; è così costoro invece di godersi tutte le meraviglie che ho menzionato prima, sono posseduti da un unico sentimento: “L’ODIO PER I PROPRI SIMILI” e si immolano beandosi nell’appagare il proprio desiderio bestiale.

Chi s’immola lo fa appagato dalle gesta barbare di chi lo ha preceduto, e spera di rallegrare quelli di loro che rimangono e che lo seguiranno con le stesse azioni, ma che moriranno a loro volta poco dopo.

Nessuno di loro sarà mai un vero uomo; nessuno di loro raggiungerà un’età avanzata; nessuno di loro sarà mai amato; nessuno di loro avrà mai un futuro; nessuno di loro potrà mai gustare la soddisfazione di quello che ha fatto; nessuno di loro sarà mai apprezzato se non dai ceffi della sua stessa natura; nessuno di loro sarà mai degno di stima; nessuno di loro sarà mai considerato un esempio da seguire.

Si tratta di ESSERI TRAVESTITI DA UOMINI, che vorrebbero giustificare le loro azioni efferate attribuendole al volere di un essere superiore che si permettono di chiamare DIO.


Franco Fellicò

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