E’ passato parecchio tempo senza
che mi facessi sentire, e più volte avevo pensato di esporre i miei pensieri a
proposito dell’andazzo politico sempre più caotico e sempre più imprevedibile.
Ma ho sempre rimandato in attesa
di capire qualcosa di più di quello che stava accadendo; il tempo che ho
lasciato passare non mi ha aiutato però ad avere nessuna previsione su quello
che c’era da aspettarsi, ma ho potuto, come tutti gli italiani, solo assistere
a nuovi fatti peggiorativi della già disastrosa situazione.
Eppure mentre sembra che tutte le
parti in causa siano concordi sulla gravità della situazione, nessuno sembra aver capito che occorrerebbe
rivedere i propri atteggiamenti che non solo portano allo stallo, ma anche alla
distruzione completa di quanto è rimasto del nostro Paese.
In fondo la situazione è chiara,
ormai ci sono tre forze politiche in gioco ciascuna delle quali rappresenta
all’incirca un terzo degli elettori, ma poiché nessuna di esse è in grado da
sola di formare il Governo, per uscire dallo stallo occorrerebbe o ripetere le
elezioni, oppure formare un Governo con l’unione di almeno due delle tre parti.
Siamo costretti a scartare le
nuove elezioni sia perché non abbiamo al momento un Presidente della Repubblica
che possa sciogliere le Camere, sia perché ritornare al voto con l’attuale
legge elettorale probabilmente ricreerebbe una situazione analoga.
In più se anche attendessimo
l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica per andare alle elezioni, possiamo essere sicuri che una nuova
legge elettorale non verrebbe MAI varata per un motivo semplicissimo: perché
qualunque nuovo sistema avrebbe certamente vantaggi per qualcuno e svantaggi per
qualcun altro ed è chiaro e lapalissiano che ciascuna corrente sarebbe sempre e
solo disponibile a votare una legge esclusivamente quando ritiene di poter
essere da essa avvantaggiata.
E’ questo il motivo per cui finora
il Parlamento non è mai riuscito a varare questa legge ed è certo che per
questi stessi motivi, non meno importanti per loro oggi, non la vareranno mai.
Una simile legge dovrebbe essere
decisa e promulgata da altri soggetti non interessati, magari dal parlamento
Europeo, perché anche in questo caso c’è un “conflitto d’interessi” e quindi
così come se un leader ha le televisioni non può fare il politico perché
altrimenti è influenzato dai suoi interessi, anche in questo caso tutti i
politici italiani non possono fare una legge elettorale perché influenzati dai
propri interessi.
Ma lasciamo perdere questo mio
suggerimento che ovviamente cozza con così tante regole che mai si potrebbe
attuare e lasciamo anche perdere le nuove elezioni visto anche che i tempi
necessari per riorganizzarle sarebbero tali da far “morire l’agonizzante” .
Non rimane quindi che una sola
soluzione: formare un Governo con l’unione di almeno due dei tre contendenti;
le possibili soluzioni sono PD-M5S, PD-PDL, PDL-M5S alle quali aggiungerei
anche PD-PDL-M5S (perché anche se si unissero in tre non ci sarebbe niente di
strano e oltre tutto non ci sarebbe neanche un escluso e probabile oppositore).
Così facendo visto dagli elettori,
sarebbero accontentati i due terzi di essi (se non addirittura i tre terzi) e
si potrebbe formare un Governo che cominci ad affrontare i problemi più importanti
e cioè economia, sprechi, tasse, crescita e occupazione. Tutte cose che tutti
ritengono di dover affrontare e anche di estremo interesse per la cittadinanza
indipendentemente dal credo politico.
Certo il PD dovrebbe rinunciare
ad affrontare subito il “conflitto d’interessi” e magari il PDL e M5S alla
lotta alla corruzione, e queste cose pur importantissime finirebbero per essere
un po’ rimandate; d’altra parte se non si fa questa unione non c’è nessuna
speranza che queste cose siano affrontate, ma in più non sarebbero affrontate,
come stiamo vedendo appunto in questo periodo, neppure quelle che ho citato
prima che rappresentano l’indispensabile.
Ora se esaminiamo le tre correnti
vediamo che M5S ha dichiarato che non intende allearsi con NESSUNO, il PD
sarebbe disposto solo ad allearsi con M5S (che non ne vuole sapere) e il PDL da
tempo dice di essere disponibile ad allearsi con il PD (che a sua volta non ne
vuol sapere); immagino che il PDL sarebbe disponibile anche ad allearsi con
M5S, ma ha evitato di bussare alla sua porta soltanto per non ricevere un
rifiuto.
Quello che a me pare assurdo, e
ora lo posso dire anche con maggior forza dopo le ultime affermazioni di Renzi,
è l’ostinazione di Bersani che preso da un odio profondo per la persona
BERLUSCONI, recita la parte di Sansone che piuttosto intende morire con tutti i
filistei!
Questo è un atteggiamento assurdo
che attraverso l’odio che lui nutre per un leader suo antagonista, lo mette in
contrapposizione con milioni di elettori del PDL (e ricordo ancora che rappresentano
un terzo dei votanti), colpendo loro ed insieme a loro anche tutti i propri
elettori.
Quando si è in politica se si è
eletti, magari con un buon margine di maggioranza, ci si prodiga per tutti i
cittadini, non soltanto per i propri elettori; credo che quando il margine è
minimo, come nel nostro caso, bisognerebbe ancor più essere attenti anche ai
desideri di chi è dall’altra parte, e tanto più se poi la situazione è grave e quando
ogni anche minimo irrigidimento può provocare danni enormi a TUTTI. Insomma l’odio
per il leader antagonista non può assolutamente giustificare l’arroccamento a
cui stiamo assistendo.
Ed invece si continua così
provocando finanche il risentimento di personaggi quale Renzi che ha in fondo
detto come me che il 95% degli italiani vuole che siano affrontate poche cose
importanti e che se queste le affronterà Bersani o qualcun altro o tutti insieme
andrà sempre bene, mentre la squadra che lo farà avrà molto meno importanza.
Per chiudere il discorso
dell’odio, mi riviene alla mente quanto scrissi nell’aprile del 2009 a
proposito dell’Anti-Berlusconismo dove mi riferivo all’atteggiamento di
tantissimi cittadini non di destra i quali combattevano la destra non con
critiche costruttive ma con un odio profondo per il leader Berlusconi.
Ho degli amici con i quali non
posso neanche parlare di eventuali anche buone idee di quel politico, perché
rifiutano il dialogo dicendo: “io di quel personaggio non voglio neanche
parlare”.
Tutto ciò è disdicevole e anche
poco corretto se è un atteggiamento di qualche cittadino comune, ma se questo
odio a livello “fisico” è di un politico che lo ostenta quasi come una
bandiera, allora è assolutamente illogico, per niente politico e quasi sempre
finisce per ritorcersi proprio contro chi lo pratica.
Tornando ai problemi dell’Italia
dirò che sono sempre stato un elettore di destra, oggi invece non sono più
elettore di nessuno, e vorrei soltanto che QUALCUNO risolvesse i problemi che
abbiamo; mi rimetterei alle soluzioni di Bersani, di Renzi, di Berlusconi, di Alfano
di Grillo o di chiunque altro, purchè qualcuno di loro o tutti insieme affrontassero
e risolvessero i problemi che ho elencato.
Ma è importante RISOLVERLI non
elencarli, come ho detto più volte; non mi piace sentire Bersani quando dice
che Grillo DEVE DIRE CHE VUOL FARE, mentre lui stesso non ha mai detto cosa
intende fare se non che farà il CAMBIAMENTO: ma diavolo che cavolo è questo
cambiamento? E’ una parola generica che significa tutto e niente, che potrebbe
essere un toccasana o un disastro se solo si sapesse che cosa deve cambiare e
come cambierà; ma forse lui preferisce lasciare liberi chi lo ascolta di
immaginare ciascuno il cambiamento desiderato, così da accontentare tutti e
nessuno.
Confrontatelo con Berlusconi il
quale ha detto TOGLIERO’ L’IMU e restituirò quello del 2012, tasse ZERO per 5
anni agli imprenditori che assumeranno. Sono cose tangibili, magari impossibili
da realizzare per mille ragioni, ma per la miseria non hanno paragoni in quanto
a concretezza con la promessa di un CAMBIAMENTO.
Durante la campagna elettorale ho
sentito un giornalista che diceva che l’atteggiamento del PD non è quello di
chi ha le idee chiare di cosa intende fare e che quindi cerca di vincere le
elezioni per iniziare a mettere in pratica le sue soluzioni; invece il PD
sembra che sia impegnato prima di tutto a vincere le elezioni, così poi, solo
dopo aver vinto, si metterà a studiare come risolvere i tanti problemi.
Ma mentre stavo scrivendo queste
righe sta giungendo notizia che anche Franceschini, oltre a Renzi e poi Casini
e altri hanno finalmente capito che PD e PDL devono assolutamente parlarsi e
formare un governo insieme per risolvere subito i problemi economici e
occupazionali della nazione.
Bersani, si sta addolcendo, e
dovrà fare per forza MACCHINA INDIETRO e naturalmente, dopo tutto l’odio che ha
sventolato per mesi dovrà cambiare musica, e la cosa non gli gioverà certamente;
d’altra parte se non lo farà lui, ci sarà qualcun altro del suo partito che lo
farà al posto suo ed allora state certi che con questo rischio finirà non dico
per baciare le mani a Berlusconi, ma dovrà cambiare completamente registro.
Se fosse stato più accorto ed
avesse accondisceso ad un accordo da subito, lo avrebbe potuto fare in una
posizione di predominio ed invece non avendo avuto l’acume di capirlo a tempo
ora lo farà se non da subalterno almeno da paritetico!
Intanto Berlusconi con i suoi
ultimi otto punti (anche questa volta proposte di soluzioni e non elenco di problemi
da risolvere) dovrà essere ascoltato e sia se lo aiuteranno, sia se lo
ostacoleranno gli forniranno un sicuro guadagno di voti nelle future elezioni.
Se la politica è anche furbizia,
chi è il più furbo? Ecco forse il motivo dell’odio!
1 commento:
Franco, la tua descrizione è condivisibile per le circostanze riportate. In assenza di maggioranza sarebbe necessario un governo di unità nazionale. Ma per questo manca il presupposto essenziale: manca la fiducia. Tu tralasci cose importanti. Berlusconi non è credibile, per i molti motivi : la bicamerale per le riforme istituzionali dopo due anni è stata fatta fallire; avendo la maggioranza Berlusconi si è fatto una legge elettorale che porta all'ingovernabilità (porcellum !); con Monti si è subito sfilato, proprio quando invece si dovevano serrare le fila; ha fatto il populista per gli allocchi inventandosi l'abolizione e la restituzione dell'IMU e i condoni, ha negato la crisi in atto (i ristoranti sono pieni …) ma ha contrattato impegni capestro con la UE, dice che lo spread non vuol dir niente, ha zero credibilità internazionale (ridono giustamente di lui e di noi), é il padrone del pdl e non si fida di farsi rappresentare da altri del suo stesso partito, si é fatto leggi ad personam, ha conflitti di interesse giganteschi, sarebbe ineleggibile in qualsiasi paese democratico...ha anche una certa età, potrebbe dedicarsi utilmente ad altri ruoli. Le differenze programmatiche per un governo a termine, non sarebbero il punto principale.
La situazione di stallo perdurerà finché non vi sarà il prossimo presidente della repubblica, che proverà a promuovere un suo governo, con programma limitato e a tempo, almeno per cambiare il porcellum e poi si vota.
Riporto una nota sull'IMU (uno degli otto punti del programma di Berlusconi), su cui ti chiedo di darmi la tua opinione.
Diffidate gente: vi vogliono togliere l'IMU !
Monti aveva posto una micro-patrimoniale (1 per mille) su immobili e ricchezze finanziarie.
Avete visto che fine ha fatto ?
In campagna elettorale abbiamo visto di tutto.
Ha cominciato Berlusconi: la casa di abitazione è sacra, è il frutto dei risparmi di una vita, via l'IMU, vale solo 4 miliardi, una bazzecola, meno dello 0,5 % del bilancio pubblico ! Anzi vi restituisco l'IMU del 2012 ! Quando l'ho votata mi hanno costretto con la minaccia di un baratro, che non c'era. Poi bisogna abbassare le tasse; aumenteranno i consumi e ci sarà sviluppo !!
Gli altri competitors, ascoltando gli italiani nella loro casa, parano il colpo: la riduciamo anche noi, fino a 200-300-400 € ! E altro.
Berlusconi ha lanciato poi una seconda freccia, sempre a favore dei proprietari di casa: farò un nuovo condono !
I competitors a questo punto si fermano: condono no !
Per rilanciare l'economia però tutti sono di nuovo d'accordo e parlano di piano casa e piccoli lavori edilizi, poiché si sa ….... l'edilizia è il volano dell'economia ! E poi la casa, si sa, è proprio nel cuore degli italiani !
I tedeschi dopo la guerra, con la Germania distrutta, dovettero scegliere su come ripartire le magre risorse tra ricostruire le industrie e i luoghi di lavoro e le case: scelsero di privilegiare le industrie, per ricavare poi redditi permanenti, con i quali ricostruire le case.
Nei paesi più avanzati la distribuzione della ricchezza (le risorse sono limitate) privilegia gli investimenti produttivi; diversamente, in Italia privilegia la casa.
Il risultato è che l'Italia è meno competitiva a causa del minore stock di investimenti produttivi e di una eccessiva allocazione della ricchezza nel settore immobiliare. Così sempre rilevato, da decenni, da tutti gli organismi internazionali (OCSE, UE, Fondo Monetario, ecc). Del resto il mercato della casa costituisce un incentivo all'economia solo momentaneo, non permanente, dopo di ché quelle risorse rimangono immobilizzate e non più disponibili per produrre nuova ricchezza.
Naturalmente il social housing é un'altra cosa.
Ma tornando alla campagna elettorale non mi sembra di avere ascoltato considerazioni di questo tipo: tutti preoccupati della pancia degli italiani, poca informazione, poco ragionamento !
I disoccupati possono aspettare (anche quelli figli dei proprietari di case) !
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