venerdì 18 novembre 2011

CONSIDERAZIONI "A CALDO" SUL NUOVO GOVERNO

Ormai sono un po’ di giorni che continuo a seguire gli ultimi avvenimenti politici; e la cosa mi sta “appassionando” come non mai.

Non c’è che l’imbarazzo della scelta perché ogni evento viene seguito da vicino dai “media”; si finisce persino per ascoltare anche più di una volta le stesse frasi, specie se pronunciate dal nuovo Presidente del Consiglio.

Quello che mi affascina, e mi accorgo che non è solo una mia impressione, è lo “stile” con cui Il Prof. Monti si presenta e la forma pacata ma sicura con cui usa esporre le sue idee e i suoi programmi.

Quest’uomo, che la nostra Nazione ha l’onore di avere come cittadino, aveva già conquistato la fiducia e l’ammirazione di tanta gente dell’Europa e del mondo.

Ma ora che abbiamo il piacere di ascoltarlo così spesso, non possiamo non apprezzare quello che ormai è stato definito lo “stile lieve” con cui si presenta.

E’ subito riuscito a conquistarsi la simpatia di milioni di cittadini cosa che gli consentirà più facilmente di farci accettare i sacrifici di cui ha già abbondantemente parlato.
Ma c’è anche qualcuno, non molti per la verità, che asserisce che se questo non è un “ribaltone”, esso è almeno un “ribaltino” mentre qualcun altro dice che “la democrazia è morta” ed allora io mi domando:

Visto che come ha detto lo stesso Monti, mai egli si è candidato e quindi mai si sarebbe candidato a sostituire Berlusconi; e visto anche che tutti i dodici esperti che formano la sua compagine si sono candidati per far parte di un qualunque schieramento politico, quando mai avremmo potuto sperare di vedere al centro della nostra scena politica così tanti volti nuovi? E questo grande vantaggio non volete considerarlo? Per me è una cosa “grandiosa”!

Un rapido ricorso alle urne, avrebbe avuto due grandi svantaggi:

1. Nel tempo necessario per giungere ad un nuovo governo (almeno alcuni mesi), l’Italia sarebbe definitivamente affondata nel mare della crisi.

2. Ci saremmo ritrovati in ogni caso con un Governo costituito dalle “soliti facce: Berlusconi, Bersani, Calderoli, Casini, Di Pietro, Vendola e ciascuno di noi potrebbe scegliere quale sarebbe stato il male minore.

Dopo questa premessa ho provato ad immaginare come il Professore riuscirà a fare cassa facendo contemporaneamente quadrare il cerchio rappresentato dalle diverse idee dei partiti; e per questo ho pensato che probabilmente non proporrà una patrimoniale, ma la sostituirà con una congrua rimodulazione dell’ICI, reintroducendola anche sull’abitazione principale e rendendola diversa nelle percentuali in maniera che la sborsino TUTTI, sia pure in maniera proporzionale al valore degli immobili posseduti; questa “mossa” tranquillizzerebbe sia quelli della destra per non aver introdotto la “patrimoniale” che quelli della sinistra ai quali farebbe notare che una ICI così fatta altro non è che una patrimoniale (estesa oltre tutti a TUTTI i patrimoni immobiliari, anche quelli di piccola entità).

Noi cittadini, sia di destra che di sinistra, vista la fiducia che ormai riponiamo nel nuovo capo del governo, accetteremo senza battere ciglio la nuova imposizione, soddisfatti di doverlo fare né perché lo aveva deciso Berlusconi, né per averlo deciso Bersani.

Dunque, anche per questo motivo, dobbiamo riconoscere che questo cambio di Governo, unitamente all’atmosfera “idilliaca” che si sta instaurando tra i partiti, è utile e vantaggioso, e già si comincia a sperare che duri il più a lungo possibile.

Nessun commento: