sabato 4 ottobre 2025

Tiriamo le somme

 

In questo articolo proverò a “tirare le somme” esaminando i risultati ottenuti da quelli che ho chiamato diportisti/attivisti nel mio precedente scritto (quello dal titolo: “La Flottiglia”).

 

Penso prima di tutto che indipendentemente da ogni obiettivo dichiarato, in ciascuno dei partecipanti ci fosse un minimo desiderio di protagonismo e la voglia di apparire all’opinione pubblica degni di gloria.

 

Non credo che un risultato utile sia stato conseguito anche se molti cittadini, specialmente all’inizio dell’impresa, li hanno considerati effettivamente degli eroi; per essere il più onesti possibili possiamo affermare senza tema di dubbio che forse un 50% della popolazione (considerando gli italiani e anche tutti gli europei) ha condiviso le loro azioni, mente l’altra parte li ha biasimati specie quando testardamente hanno rifiutato di far giungere con certezza i loro aiuti attraverso Cipro e l’intervento della Chiesa Cattolica, preferendo invece di insistere nel voler aprire un varco in un blocco navale militare (non importa se legale o non).

 

Inizialmente avevano dichiarato di voler portare gli aiuti che avevano nelle loro stive al popolo palestinese affamato, ma poi pian piano, quando un modo sicuro per far raggiungere quell’obiettivo è stato prospettato dal nostro Governo in carica, hanno cambiato quell’obiettivo in un altro affermando che volevano insistere nel giungere loro stessi a Gaza forzando il blocco navale israeliano; ma ho anche sentito direttamente da qualcuno di loro in uno dei tanti collegamenti fatti dalla TV, che gli accordi con Cipro li avevano iniziati loro, ma poi si è “messo in mezzo il Governo” e quindi questo a loro non era piaciuto. Ovviamente se così fosse, sarebbe ancora più chiaro che erano in cerca di protagonismo.

 

Non ho mai capito cosa si aspettavano quando affermavano che il blocco navale israeliano era illegale e che quindi i militari israeliani li avrebbero dovuto far passare, ignorando però che agli israeliani delle regole del diritto internazionale non importava niente; non mai capito nemmeno perché parlavano di aprire con il loro passaggio “un corridoio umanitario permanente” quasi che una volta passati loro sulla loro scia sarebbero potuti passare molti altri.

 

Non dico che non avessero ragione nell’affermare l’illegalità de blocco navale e anche che il tratto di mare bloccato è di pertinenza della Palestina mentre il blocco era messo in atto da Israele; ma legale o illegale il blocco c’era e nessuno poteva pensare di poterlo superare anche solo perché intendeva farlo con mezzi pacifici.

 

Quando sono giunti al limite delle 150 miglia nautiche da Gaza, la fregata Alpino che li scortava, dopo aver invitato per l’ultima volta gli eventuali navigatori disponibili a lasciare le loro barche e a salire a bordo, ha dovuto abbandonali a sé stessi; infatti la nostra nave militare non poteva certamente ingaggiare a causa della loro cocciutaggine una battaglia con le navi d’Israele; e loro ,senz’altro consci che in un modo blando o violento, sarebbero stati fermati, hanno continuato nella loro missione impossibile.

 

E allora perchè hanno insistito? Non era per loro sufficiente la popolarità che avevano raggiunta? Non bastava loro aver già accesa sufficientemente l’attenzione su un problema mondiale da risolvere? Forse volevano dimostrare al mondo il loro stupido coraggio? Considerando il momento in cui si era vicino ad un accordo di pace quando non mai, non hanno pensato che la loro impresa poteva influire negativamente sull’accordo che stava per concludersi?

 

Sono tutti interrogativi che dovevano farsi, ma forse hanno pensato che fermandosi e tornando indietro si potevano esporre ad essere derisi ed allora ha prevalsa la scelta di proseguire fino ad essere arrestati.

 

Hanno così provocato anche un forte reazione di molti cittadini che li hanno emulati con manifestazione che come sempre non sono state completamente pacifiche, ma in molto casi causa di danni a persone e cose.

 

Landini ha organizzato uno sciopero generale immediato non rispettando neanche la regola del preavviso dichiarando che con esso si voleva dimostrare solidarietà a quelli della flottiglia e anche che se 2 milioni di persone erano scese in piazza sapendo anche di perdere la paga per quelle giornate si poteva ritenere che la maggioranza degli italiani condividevano la sua posizione.

 

Osservo allora tre cose:

 

·   la prima è che la maggior parte dei manifestanti era costituita da giovani studenti che quindi nessuna paga perdevano;

·    la seconda che certamente anche due milioni di persone non rappresentano tutta la popolazione italiana così come si continua a dire;

·    la terza che Maurizio Landini, se avesse voluto, avrebbe potuto organizzare dei chioschi e raccogliere le firme di coloro che ritenevano di essere dalla parte della flottiglia (approfittando magari anche per far esprimere con un NO quelli che invece non l’avrebbero voluta).

 

Si sarebbe potuto così individuare molto meglio quanta parte della popolazione era stata d’accordo SENZA creare danni a nessuno, e senza rendere difficile la vita e il lavoro ad un intero Paese.

 

Ma ora vediamo i risultati conseguiti e analizziamoli con cura; lo faremo per poter poi concludere se la missione è stata un successo o sarebbe stato meglio se non fosse stata mai avviata; riepilogherò qui di seguito dli effetti della missione che possono dividersi in due categorie che chiamerò effetti diretti e effetti indiretti.

 

Ecco gli effetti diretti

 

·   L’obiettivo inziale e cioè quello di portare degli aiuti al popolo palestinese affamato è fallito miseramente con l’aggravante di aver rinunziato volontariamente ad una soluzione che invece li avrebbe fatti arrivare.

·   Il raggiungimento di Gaza NON è stato possibile e nessun corridoio umanitario permanente né eccezionale è stato possibile creare.

·  Tutti i partecipanti sono stati arrestati dai militari israeliani mentre le imbarcazioni e le merci trasportate sono state sequestrate.

·    I 4 parlamentari hanno concluso la loro gita con un rapido ritorno in Italia.

·    25 dei restanti diportisti/attivisti in mano israeliana ho saputo solo poco fa che saranno presto rimpatriati.

·  Gli altri 15 italiani rimangono per ora ancora in Israele continuando a dimostrare la loro stupida cocciutaggine con il rifiuto di firmare un documento con il quale accettavano la “espulsione volontaria immediata”.

 

Qui invece gli effetti indiretti:

 

·    La Farnesina e tutto il Governo è stato impegnato e lo è ancora nelle trattative diplomatiche con Israele per cercare prima di evitare che i diportisti/attivisti venissero maltrattati e poi per ottenere il loro ritorno in Patria.

·    La loro missione ha provocato in Italia in alcuni casi plauso, ma in altri rabbia e antipatia.

·    Sono nate in Italia molte manifestazioni prima spontanee e poi organizzate da Fabrizio Landini che se per chi era dalla loro parte sono state importanti, hanno comunque creato notevoli disagi a chi aveva voglia di lavorare o necessità di muoversi.

·    La nostra Nazione ha dovuto subire i danni provocati a persone e cose dagli immancabili guastatori sempre presenti in tutte le manifestazioni.

·    Gli appartenenti alle forze dell’ordine hanno dovuto ancora una volta subire danni fisici che li hanno costretti a ricorrere agli ospedali

·    Il Governo è stato attaccato malamente e colpevolizzato di non aver fatto nulla per evitare la guerra feroce non nostra ma di Israele.

·    La nostra ambasciata in Israele e il nostro Governo deve ancora continuare ad occuparsi della sorte dei 15 navigatori riottosi.

·    Israele non ha cambiato neanche di una virgola il suo atteggiamento scorretto e feroce per il loro intervento, ma con grande gioia mondiale si è giunti finalmente alla PACE solo per il lavoro della diplomazia mondiale questa volta capeggiata da Donald Trump a cui bisogna essere grati.

 

Ora le conclusioni si possono certamente fare, basta infatti valutare cosa si è guadagnato e cosa è costata la missione Flottiglia e fare un confronto con quello che sarebbe accaduto se non ci fosse proprio stata.

 

Lascio a chi mi ha letto fin qui di valutare se “l’impresa è valsa la candela”

 

Franco Fellicò