giovedì 2 maggio 2024

Salvini e le auto elettriche


 Leggo in rete che Salvini ha pubblicamente detto quanto segue :

 

“L'Europa ha deciso che dal 2035 non si potranno più vendere e comprare auto a diesel e benzina, ma solo elettriche. Significa distruggere una filiera produttiva italiana, europea ed occidentale e riempirci di prodotti provenienti da Pechino e Shangai. E per darceli e permetterci di scendere dello zero virgola...di emissioni, stanno bruciando carbone come se non ci fosse un domani”

 

Mi è chiaro da tempo che Matteo Salvini è da considerarsi il primo responsabile del freno alla transizione ecologica del nostro Paese.

 

Ma ora con questa dichiarazione la sua posizione è chiarissima: considerato che di cittadini abbarbicati alle auto termiche ce ne sono abbastanza, l’individuo ha pensato che schierarsi dalla loro parte possa essere utile per acquisire consensi.

 

Inoltre, per la stessa ragione, pensa anche di acquisire i voti di quei tanti operai che lavorano oggi nel campo delle auto termiche.

 

Ma come può un Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti parlare in questa maniera senza che la Presidente del Consiglio non lo bacchetti?

 

Certo l’apporto della Lega non è da poco, ma a me pare che l’intera alleanza di Destra non possa tollerare un Ministro, che rema così tanto contro l’evoluzione tecnologica.

 

Se Salvini fosse stato al Governo al tempo in cui le auto andavano a vapore probabilmente avrebbe agito alla stessa maniera e così oggi mentre tutto il mondo viaggia in auto diesel o a scoppio, in Italia andremmo ancora a vapore, e tutti inostri operai saprebbero solo costruire e riparare quei vecchi mezzi di trasporto mentre noi tutti saremmo costretti ad acquistare auto prodotte in altri Paesi. 

 

Stessa cosa sarebbe potuta accadere, con un Salvini responsabile, quando i computer sostituirono le vecchie macchine calcolatrici e quelle da scrivere.

 

L’Olivetti che, come tutti sanno, si convertì subito alla nuova tecnologia riuscì anche a competere con l’IBM producendo i suoi personal Computer invece che le vecchie sferraglianti calcolatrici meccaniche; ma se anche allora ci fosse stato Salvini forse Olivetti ancora oggi insisterebbe nel produrre macchine calcolatrici meccaniche e macchine da scrivere senza venderne più neanche una.

 

Un Ministro serio, e soprattutto intelligente, dovrebbe essere il primo a promuovere la crescita tecnologica e la transizione verso soluzioni per la mobilità completamente nuove e anche fortemente ecologiche.

 

La Babele delle colonnine per la ricarica, così la chiamo da tempo è invece stata volutamente abbandonata a se stessa e cresce in una maniera completamente autonoma e senza alcuna regolamentazione; ma questo accade perché Salvini non ha nessuna voglia di regolamentarla e anzi è lieto, visto come la pensa, che sia il più grande freno alla crescita delle auto elettriche.

 

Le affermazioni di Salvini sono di una stupidità unica perché non fanno altro che spingere le industrie a rimanere indietro tecnologicamente, affermando che l’evoluzione mette a rischio dei posti di lavoro di lavori che però sono destinati comunque a finire per sempre.

 

Quindi quello che lui dice e cerca di mettere in atto finirà magari per salvaguardare quei posti di lavoro ancora per qualche anno, ma colpirà pesantemente quel settore e tutti i suoi lavoratori negli anni futuri.

 

Un Ministro dovrebbe invece guardare molto più lontano e preparare il Paese e i lavoratori a diventare in tempo esperti nelle nuove tecnologie per competere ad armi pari con quelle dei Paesi asiatici dai quali Salvini dice di volersi difendere.

 

Se oggi il 90% delle batterie per le auto elettriche sono prodotte in Cina, sarebbe doveroso spingere al più presto il proprio Paese a competere con chi è più avanti di noi; viceversa vediamo che il Ministro riconosce che il nostro Paese è indietro in quel campo e per tutta risposta, insistendo affinché la vecchia tecnologia rimanga in essere, rende sempre meno competitivo il nostro Paese.

 

I problemi con “la cura Salvini“ non saranno dei prossimi anni, ma dei prossimi decenni e quindi ecco che è chiaro che la posizione del Ministro dimostra che il suo interesse è quello di acquisire i consensi di oggi, tanto del domani non gli interessa niente.

 

Salvini vuole il ponte sullo stretto di Messina che avrà valore per il futuro ma anche in quel caso il suo interesse è essere votato dai tanti operai che vi lavoreranno e magari per passare alla storia come colui che lo volle.

 

Se volesse il bene dell’Italia e degli italiani, come va spesso affermando, penserebbe al bene delle prossime generazioni e si impegnerebbe per rendere l’Italia più competitiva con la Cina piuttosto che tentare di chiuderla in una gabbia affermando di difenderla dalle tecnologie asiatiche.

 

E poiché negli altri Paesi europei la competizione invece è incentivata, l’Italia oltre a rimanere sempre più indietro nei confronti della Cina, finirà per essere anche il fanalino di coda in ambito europeo. Grazie Salvini.


 

Franco Fellicò

1 commento:

CLAUDIO VEDRINI ha detto...

Caro Franco niente di nuovo per il nostro arretrato paese viviamo come sempre nel passato che diventerà passato remoto abbiamo paura del nuovo che avanza e cerchiamo di rimanere li, certo quelli che si sono svegliati prima avanzano in tutto studiano soluzioni e ci fregano noi attendiamo attendiamo sempre e ci lamentiamo lamentarsi è il nostro forte . Aspettiamo ma il problema non è che arrivino non solo i cinesi i coreani gli indiani , ma è sono già arrivati e quello che spera Salvini , per prendere un pò di voti , non funzionerà per molto. Devo dire che ho amici che ragionano alla stessa maniera fuorviati da una totale mancanza di informazioni vere e da una totale ignoranza sulla questione e parlano per sentito dire. Posso aggiungere che purtroppo i Salvini sono tanti e lo si vede in tutte le tv e giornali in genere è una situazione a mio avviso imbarazzante, l'Europa ha deciso aspettare non serve è autolesionismo ,non ci vuole un genio a capirlo
quello che non fai oggi costerà moltissimo domani in emergenza , ma si ho capito le emergenze sono il nostro forte quello che si fa in emergenza costa sempre tanto e dove girano tanti soldi senza controllo a molti piace.