lunedì 30 maggio 2022

E' una vergogna!

 

E’ ormai circa un mese che si parla del SESTO pacchetto di sanzioni alla Russia e malgrado tante riunioni ed incontri non si è riusciti ancora a definirli.

 

Immagino la goduria di Putin che ovviamente, ben al corrente di quello che avviene da noi, si sentirà sempre più forte constatando come sono disuniti i suoi avversari.

 

Questa volta è l’Ungheria (o meglio Orban) che si oppone al nuovo embargo e che sembra non voler sentire ragioni; gli è stato anche prospettato di escluderlo dai Paesi tenuti a rispettarlo, ma ancora insiste nel imporre il suo veto.

 

Ricordo che l’Ungheria è uno dei 27 Paesi dell’Europa e anche uno dei 30 Paesi della Nato.

 

A me sembra assurdo che un solo Paese (che non è nemmeno tra i più importanti) tra i 27 dell’Europa e anche tra i 30 della Nato, possa imporre il suo volere a tutti gli altri.

 

Ci dicono che certe decisioni richiedono l’unanimità, ma specie quando il numero di Paesi che possono essere condizionati dal volere di uno solo di essi è alto così come è ormai ora, questo condizionamento diventa un cappio al collo.

 

L’Ungheria si oppone all’embargo del petrolio e la Turchia (in questo caso Erdogan)  si oppone all’entrata nella Nato di Finlandia e Svezia. E queste sono delle vere e proprie assurdità che non dovrebbero esistere.

 

Quando certi Paesi sono entrati a far parte dell’Europa ne hanno accettato le regole e si sono dichiarati disponibili a condividere e a superare insieme i problemi; e così quando sono entrati nell’alleanza atlantica lo hanno fatto dichiarandosi pronti a combattere eventuali attacchi ad uno dei Paesi dell’alleanza in cambio del fatto che anche loro sarebbero stati difesi da tutti in caso di attacco.

 

La Nato è un’alleanza difensiva pronta a reagire ad un attacco di chiunque, ma sappiamo anche bene che se mai ci sarà un attacco a qualcuno dei membri, esso non potrà che provenire dalla Russia che come ha appena dimostrato con l’invasione dell’Ucraina è uno di quei pochi Paesi del mondo che al giorno d’oggi pensa ancora di poter conquistare dei territori con la forza.

 

Dunque si può considerare la Nato come un’alleanza difensiva che è stata creata proprio allo scopo di difendersi da eventuali desideri di espansione della Russia.

 

E’ allora inammissibile che ci siano Paesi che fanno parte dell’alleanza che vogliano proteggere in qualche modo la Russia di Putin; l’Ungheria di Orban infatti vorrebbe con il suo comportamento evitargli un embargo, mentre la Turchia di Erdogan vorrebbe evitargli una Nato più forte.

 

Credo che il diritto di veto non debba esistere perché si dimostra chiaramente che può essere usato per indebolire l’alleanza da chi preferisce tenere i piedi in più di una scarpa. Potrebbe essere sostituito da una maggioranza anche molto forte (ad esempio un’alta percentuale necessaria) affinché si possa evitare di dipendere anche dal più piccolo dei Paesi.

 

 

Nel caso del nuovo pacchetto di sanzioni non si può non avere il dubbio che Orban si oppone perché è un simpatizzante di Putin (ricordo che non appena fu rieletto, fu Putin per primo a congratularsi con lui).

 

E la stessa cosa si verifica con la Turchia che riesce a frenare tutta l’Unione nell’accettare la richiesta di Finlandia e Svezia di far parte dell’alleanza.

 

Ma non vi pare in questa situazione che sarebbe meglio fare a meno di Ungheria e Turchia e avere una Nato tutta più unita?

 

 

Salvini e Conte

 

Trovandomi a parlare di “vergogna” approfitto per stigmatizzare anche quello che accade all’interno della nostra Italia nella quale ci sono due signori che fanno parte della maggioranza di Governo, che alla maniera di Orban e di Erdogan, si oppongono dal suo interno alle decisioni già prese da tempo e da loro stessi sottoscritte, in contrasto anche con gli altri Paesi europei con i quali certe decisioni erano state precedentemente condivise.

 

Conte in particolare continua ad insistere sul non voler più inviare armi agli ucraini, mentre Salvini, credendo di essere l’unico italiano a desiderare la pace, ha deciso improvvisamente di intervenire PERSONALMENTE e di andare a trovare Putin per convincerlo a fermare la guerra!

 

Ho sentito che Casini gli ha detto che un suo eventuale viaggio a Mosca avrebbe solo consentito a Putin di trattarlo come un burattino (quasi come se finora non avesse mai dimostrato di esserlo già); io penso invece che è così convinto delle sue capacità e della sua autorevolezza, che ritiene persino possibile costringere Putin a cambiare l’atteggiamento che ha avuto con molti leader certamente più quotati di lui.

 

Se non fosse per la pessima figura che ci farebbe l’Italia, sarebbe stato bene non frenarlo ed anzi sarebbe stato bene incoraggiarlo a fare il suo viaggio risolutore, perché forse la cosa sarebbe servita almeno a ridimensionarlo un po’.

 

Franco Fellicò

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