martedì 10 giugno 2025

I referendum

 

Carlo Calenda, che a mio avviso è uno dei pochi dell’opposizione che dice cose sensate, ha affermato che la decisione di utilizzare i referendum per “dare una spallata al Governo” si è tradotta in un “autogol”.

 

Che da parte della sinistra si voleva ad ogni costo trovare un modo per misurare la propria forza era chiarissimo e il risultato alla fine hanno dimostrato il contrario.

 

Boccia ha detto che 15 milioni di elettori sono andati alle urne, ma invece ve ne sono andati 14 milioni. Mentre invece i seguaci di Meloni, sempre secondo Boccia, sono 12 milioni e 300mila.

 

Naturalmente queste valutazioni dimostrano che effettivamente la sinistra voleva dimostrare la propria forza utilizzando i referendum; ma queste affermazioni dimostrano anche come la sinistra offende i cittadini trattandoli da stupidi che possono essere gestiti a piacere.

 

Se vogliamo fare i conti ONESTAMENTE prima di tutto occorre partire da 14 milioni e non da 15 e poi bisognerebbe vedere se effettivamente TUTTI quelli che sono andati alle urne ci sono andati per scegliere dei SI, cosa che in effetti NON E’.

 

Ho verificato che mediamente i SI che riguardanti le quattro richieste sul lavoro sono stati l’88% il che significa che di quei 14 milioni di votanti solo il 12,32% hanno votato SI alle 4 prime domande, mentre i SI per la richiesta sulla cittadinanza ai migranti sono stati solo il 60% e cioè solo 8,4 milioni hanno scelto di ridurre il tempo necessario alla richiesta.

 

Il modo da furbastri di riuscire a convincere i cittadini di aver sempre vinto è di tutti i politici, ma quando viene fatto sbandierando numeri non corretti e facendo finta di aver dimenticato che chi è andato a votare NON HA DETTO con certezza SI, denota un modo di cercare di imbrogliare la gente che non può che ritorcersi con chi afferma certe idiozie.

 

Tornando comunque ai referendum e al quorum largamente non raggiunto, va detto che indipendentemente dalle idee politiche di ciascun cittadino, si trattava in questo caso di fatti molto specifici, molto complessi e anche poco a chiari a chiunque e, fatto fondamentale, di interesse non di un’intera popolazione.

 

A mio avviso, non essendo stato raggiunto il numero sufficiente a che i risultati avessero un peso corretto, non si sarebbero nemmeno dovuti esaminare i risultati visto che non hanno valore, se non quello di dar modo a chi ha tanto insistito per farlo di arzigogolare su quanto deciso da una piccola parte dei cittadini.

 

Si è detto che l’interesse degli italiani va scemando, tanto che qualcuno propone di eliminare il limite del quorum cosa completamente sbagliata perché si consentirebbe di far decidere a pochi su questioni che invece richiedono grandi interessi.

 

L’esistenza del quorum infatti ha valore perché quando raggiunto dimostra un alto interesse della popolazione al problema proposto; al contrario la scarsa affluenza dimostra che certe modifiche non sono di interesse generale e che quindi vanno affrontati dai politici in altro modo.

 

Quando sono stati indetti dei referendum di VERO interesse di tutti, l’affluenza alle urne è stata elevata dimostrando il grande interesse per le questioni; quando si fece quello sull’acqua pubblica i SI furono 26 milioni; e così quando si dovette decidere sul Nucleare andarono alle urne il 65,1% dei cittadini e i ai tre quesiti i SI furono rispettivamente 80,6%, 79,7 e 71,9.

 

Dunque quando la cosa interessa veramente tutti, allora i referendum vengono capiti e onorati, peccato che sembra come se le decisioni dei cittadini sembrano DECADERE dopo un pò di anni;

 

Come è noto Il Ministro Pighetto infatti, ignorando completamente le nostre decisioni, ci sta portando ad una nuova era del Nucleare, le nostre CHIARE decisioni sono diventate NULLE e ci si comporta come se non ci avessero mai consultati.

 

Franco Fellicò

 

 

 

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