sabato 21 giugno 2025

Putin e Xi Jinping

 

Oggi mi sento di azzardare un’ipotesi.

 

Dovremmo partire dal fatto che ogni azione dei potenti scaturisce dall’intenzione di approfittare di ogni situazione per acquisire un vantaggio per il proprio Paese e ancor più per migliorare la fiducia e la popolarità di se stessi.

 

Oggi, la grave situazione che si sta creando a causa della guerra tra Israele e lran, si presta molto bene a offrire molte opportunità ai potenti del mondo.

 

Già più di una volta Putin ha dichiarato che sarebbe disponibile a cercare di fermare questa pericolosa guerra; l’Europa come Unione, ma anche i vari Paesi che la compongono, non hanno visto però di buon occhio questo eventuale intervento.

 

Ma Putin non demorde e sentendosi con Xi Jinping ora si sta riproponendo insieme al collega cinese come mediatore e pacificatore.

 

Ovviamente, non credo che ci possa essere qualcuno che possa vietare loro di intervenire e quindi potrebbero farlo autonomamente durante i 15 giorni che Trump si è preso per decidere cosa fare.

 

Ma vediamo quali armi hanno i due dittatori per riuscire nell’intento; i due dittatori potrebbero convincere più di qualunque altro l’Iran a fermarsi perché i rapporti tra Russia e Iran sono molto stretti da tempo anche perché buona parte dei droni che Putin scaglia contro l’Ucraina vengono appunto forniti dall’Iran, mentre Xi Jinping attualmente importa il 90% del petrolio che l’Iran produce,

 

Dunque l’Iran avrebbe molti buoni motivi per ascoltare le richieste dei due dittatori. Senza contare che la Russia potrebbe promettere di aiutare l’Iran a riprendere di nascosto gli studi per la realizzazione della bomba atomica (e chissà se non lo sta facendo già da tempo).

 

Per far sì che anche Israele fosse d’accordo ad un cessate il fuoco a Putin basterebbe una telefonata a Trump il quale lo accontenterebbe subito perché gli verrebbero tolte le castagne dal fuoco in cui si è incastrato.

 

Questa eventuale soluzione farebbe vedere Putin e Xi Jinping dal mondo intero sotto una luce diversa da come erano visti prima e sarebbero tutti un po' più indulgenti con loro cosa utile a chi ha una guerra in corso con l’Ucraina e a chi potrebbe avere una guerra per acquisire Taiwan.

 

I due furbi dittatori, già da tempo fortemente connessi tra loro, si sono resi conto che hanno a portata di mano un’opportunità unica e molto probabilmente ne approfitteranno.

 

Scusate se ho azzardato questa ipotesi, ma direi che data la situazione potrebbe anche realizzarsi.

 

Franco Fellicò

domenica 15 giugno 2025

Attacchi all'Iran

 

Immaginate di avere un vicino di casa che vi odia e che afferma ogni giorno di volervi distruggere fisicamente. Poi vi accorgete che il vicino sta anche armeggiando con esplosivi e altri aggeggi distruttivi ed è quasi giunto al punto in cui sarà in grado di far saltare tutta la vostra abitazione.

 

Le intenzioni bellicose del vostro vicino sono anche note a tutta la vostra zona tanto che si sono create delle vere e proprie organizzazioni che stanno provando a convincere il vostro vicino a smettere di preparare ordigni da usare contro di voi; ma il vostro vicino mentre fa finta di accettare le richieste di chi vuol risolvere la questione pacificamente, continua a preparare il suo arsenale per utilizzarlo contro di voi appena possibile.

 

In una simile situazione, se siete una persona pacifica, probabilmente continuereste a sperare che prima o poi il vostro vicino si convinca di dover abbandonare l’idea di distruggervi; se invece siete un pò più realista e avete anche la forza sufficiente ad affrontare il vicino prima che sia lui ad affrontare voi, molto probabilmente attacchereste il vostro nemico distruggendogli prima di tutto l’arsenale che stava preparando per colpirvi.

 

La situazione che ho voluto mostrare menzionando un vicino di casa non è per nulla dissimile da quella che si era creata tra Israele e Iran. E’ noto a tutti che quest’ultima afferma da anni che ha intenzione di CANCELLARE dalla cartina geografica Israele; non importa molto se quell’intenzione è giusta o errata, ma quello che importa è che si sapeva abbastanza per certo che se l’Iran fosse riuscita a dotarsi dell’arma nucleare non avrebbe esitato ad utilizzarla contro Israele.

 

E’ per questo che la comunità internazionale, con gli Stati Uniti in testa, stava cercando da molto tempo di frenare la corsa all’atomica dell’Iran; ma con la scusa di voler usare il nucleare solo per usi civili, quest’ultima ha continuato nei suoi studi per riuscire a realizzare la bomba.

 

Poiché Israele è abituata ad affrontare i problemi anche di petto, quando necessario, in questi ultimi giorni Netanyahu ha avviato una serie di attacchi tutti destinati a distruggere gli impianti iraniani in cui si arricchisce l’uranio.

 

In effetti Netanyahu ha deciso autonomamente, pur avendo la sua forza militare impegnata in vari altri fronti, di fermare a tempo con il suo esercito gli sforzi dell’Iran per la realizzazione della bomba nucleare.

 

Sono certo che tutti quelli che mi leggeranno saranno contrari come me alle guerre, ma ci sono molte Nazioni occidentali che hanno gioito anche se ufficialmente hanno considerata l’azione di Israele pericolosa per la sicurezza del mondo; comunque mentre Israele ha agito per salvaguardare la propria sopravvivenza, ha però fatto un bel favore a tutto l’occidente distruggendo i pericolosi impianti nucleari dell’Iran.

 

Siamo tutti d’accordo che quello che sta avvenendo a Gaza è orribile, sappiamo che Netanyahu vorrebbe eliminare Hamas che è una organizzazione terroristica e riavere gli ostaggi; ma nessuno di noi molto probabilmente è d’accordo nel cancellare la Palestina dalla carta geografica e però nemmeno nessuno di noi vorrebbe che venisse cancellata Israele.

 

Dunque l’Iran deve convincersi, con le buone o con la forza di Israele, che non potrà avere l’atomica anche perché per fortuna finora tutti quelli che ce l’hanno la utilizzano solo per motivi di deterrenza.

 

Tutto il mondo occidentale non ha abbastanza fiducia che una Nazione come l’Iran e i suoi capi autoritari siano disposti a tenere la bomba solo come deterrenza, ed è per questo che sono tutti d’accordo che a lei non deve essere concessa averla.

 

Quindi, anche se la guerra non è mai da incoraggiare, sono in molti ad aver capito che in questo caso l’azione di Israele è quanto meno da tollerare.

 

Ricordo di aver sentito Elly Schlein dire a gran voce che Meloni deve assolutamente fermare Netanyahu (richiesta ridicola sapendo quando il leader Israeliano l’avrebbe ascoltata).

 

Poi un pò ci ha ripensato ed ora agita l’articolo della nostra costituzione che afferma che l’Italia ripudia la guerra. Ma, come tutti sanno, il Governo non ha alcuna intenzione di dichiarare guerra a qualcuno per cui la Elly non potrebbe invece dirci, almeno questa volta, cosa farebbe lei al posto della Meloni? E se però volesse dircelo eviti di pretendere di organizzare incontri diplomatici con chi non ha nessuna voglia di farli!

 

Lasciando da parte le solite dichiarazioni del PD e di M5S osservo che ci sono anche due altre eventualità da tener presente, la prima è che Ali Khamenei capo supremo dell’Iran, potrebbe “sguinzagliare” dei gruppi terroristici a fare azioni contro luoghi e persone israeliane presenti in tutto il mondo.

 

L’altra invece, che potrebbe essere utile alla distensione, è che a seguito dei continui bombardamenti di Israele si possa verificare all’interno dell’Iran un colpo di Stato così come è avvenuto ultimamente in Siria e che la popolazione riesca a sostituire l’attuale capo supremo con una figura più disposta a firmare accordi di rinunzia al nucleare con il resto del mondo.

 

Non voglio dimenticare infine che tra le minacce che l’Iran ha fatto sapere al mondo c’è quella di attaccare le basi degli USA, della Germania e della Francia. Non oso neanche immaginare cosa potrebbe accadere se Ali Khamenei dovesse mettere in atto questa altra sua stupida mossa, perché allora veramente saremmo vicinissimi se non dentro la TERZA guerra mondiale.

 

Franco Fellicò

martedì 10 giugno 2025

I referendum

 

Carlo Calenda, che a mio avviso è uno dei pochi dell’opposizione che dice cose sensate, ha affermato che la decisione di utilizzare i referendum per “dare una spallata al Governo” si è tradotta in un “autogol”.

 

Che da parte della sinistra si voleva ad ogni costo trovare un modo per misurare la propria forza era chiarissimo e il risultato alla fine hanno dimostrato il contrario.

 

Boccia ha detto che 15 milioni di elettori sono andati alle urne, ma invece ve ne sono andati 14 milioni. Mentre invece i seguaci di Meloni, sempre secondo Boccia, sono 12 milioni e 300mila.

 

Naturalmente queste valutazioni dimostrano che effettivamente la sinistra voleva dimostrare la propria forza utilizzando i referendum; ma queste affermazioni dimostrano anche come la sinistra offende i cittadini trattandoli da stupidi che possono essere gestiti a piacere.

 

Se vogliamo fare i conti ONESTAMENTE prima di tutto occorre partire da 14 milioni e non da 15 e poi bisognerebbe vedere se effettivamente TUTTI quelli che sono andati alle urne ci sono andati per scegliere dei SI, cosa che in effetti NON E’.

 

Ho verificato che mediamente i SI che riguardanti le quattro richieste sul lavoro sono stati l’88% il che significa che di quei 14 milioni di votanti solo il 12,32% hanno votato SI alle 4 prime domande, mentre i SI per la richiesta sulla cittadinanza ai migranti sono stati solo il 60% e cioè solo 8,4 milioni hanno scelto di ridurre il tempo necessario alla richiesta.

 

Il modo da furbastri di riuscire a convincere i cittadini di aver sempre vinto è di tutti i politici, ma quando viene fatto sbandierando numeri non corretti e facendo finta di aver dimenticato che chi è andato a votare NON HA DETTO con certezza SI, denota un modo di cercare di imbrogliare la gente che non può che ritorcersi con chi afferma certe idiozie.

 

Tornando comunque ai referendum e al quorum largamente non raggiunto, va detto che indipendentemente dalle idee politiche di ciascun cittadino, si trattava in questo caso di fatti molto specifici, molto complessi e anche poco a chiari a chiunque e, fatto fondamentale, di interesse non di un’intera popolazione.

 

A mio avviso, non essendo stato raggiunto il numero sufficiente a che i risultati avessero un peso corretto, non si sarebbero nemmeno dovuti esaminare i risultati visto che non hanno valore, se non quello di dar modo a chi ha tanto insistito per farlo di arzigogolare su quanto deciso da una piccola parte dei cittadini.

 

Si è detto che l’interesse degli italiani va scemando, tanto che qualcuno propone di eliminare il limite del quorum cosa completamente sbagliata perché si consentirebbe di far decidere a pochi su questioni che invece richiedono grandi interessi.

 

L’esistenza del quorum infatti ha valore perché quando raggiunto dimostra un alto interesse della popolazione al problema proposto; al contrario la scarsa affluenza dimostra che certe modifiche non sono di interesse generale e che quindi vanno affrontati dai politici in altro modo.

 

Quando sono stati indetti dei referendum di VERO interesse di tutti, l’affluenza alle urne è stata elevata dimostrando il grande interesse per le questioni; quando si fece quello sull’acqua pubblica i SI furono 26 milioni; e così quando si dovette decidere sul Nucleare andarono alle urne il 65,1% dei cittadini e i ai tre quesiti i SI furono rispettivamente 80,6%, 79,7 e 71,9.

 

Dunque quando la cosa interessa veramente tutti, allora i referendum vengono capiti e onorati, peccato che sembra come se le decisioni dei cittadini sembrano DECADERE dopo un pò di anni;

 

Come è noto Il Ministro Pighetto infatti, ignorando completamente le nostre decisioni, ci sta portando ad una nuova era del Nucleare, le nostre CHIARE decisioni sono diventate NULLE e ci si comporta come se non ci avessero mai consultati.

 

Franco Fellicò

 

 

 

giovedì 5 giugno 2025

Acciaio e alluminio

 

Prima dell’arrivo dei dazi ho verificato che gli USA producevano internamente 81,6 milioni di tonnellate di acciaio e ne importavano altri 34 milioni dall’estero.

 

Dunque la produzione interna era insufficiente alla necessità visto che occorreva acquistare altro acciaio dal resto del mondo.

 

Peggiore era la situazione dell’alluminio in quanto la produzione interna era 3,8 milioni di tonnellate che però richiedevano di acquistarne altri 6,8 milioni di tonnellate dall’estero.

 

Quindi gli USA avevano bisogno di 115,6 tonnellate all’anno di acciaio e ne producevano all’interno solo il 70% circa. Mentre avevano anche bisogno di 10,6 tonnellate all’anno di alluminio e ne producevano all’interno solo il 35%.

 

L’arrivo dei dazi, ultimamente elevati da Trump dal 25 al 50% potrebbe far bloccare completamente la vendita agli USA di questi due prodotti da parte delle nazioni esportatrici e naturalmente in questo caso l’America non avrebbe sufficienti quantità di acciaio e ancor meno di alluminio.

 

E’ probabile allora che, anche se si tenterà di aumentare di questi prodotti localmente, che i prezzi di quest’ultimi aumenteranno rapidamente negli USA e in proporzione alla scarsa disponibilità.

 

Forse Trump pensa che invece tutti continueranno a vendergli acciaio e alluminio, che quindi nulla cambierà all’interno della sua Nazione e che in più incasserà “un sacco di soldi” per ogni tonnellata acquistata all’estero.

 

A me questo modo di ragionare sembra molto puerile. Trump infatti quando decide la percentuale di un dazio pensa solo al vantaggio che potrebbe averne, ma non tiene in alcun conto quello che accade tra quelli che esportavano prodotti verso la sua Nazione, i quali, se potessero venderli ad altri meno cfiminali, lo farebbero immediatamente lasciandolo a bocca asciutta.

 

E ovvio che da oggi a domani nessuno può trasferire tutta la sua esportazione da una Nazione ad un'altra; ma pian piano questo sarà quello che finirà per accadere; e quando questa nuovo assetto si sarà stabilizzato, è probabile che sarà lui quello che va a baciare le pantofole dei suoi vecchi partner, anche se allora avrà scarsissime possibilità di successo.

 

Franco Fellicò

martedì 3 giugno 2025

Decreto sicurezza

 

Ovviamente nessuno dell’opposizione ha gradito il provvedimento, ma questo non conta nulla, perché tanto lo sappiamo che per loro quello che fa il Governo è tutto sbagliato.

 

Io, che preferisco la destra, ma che ragiono SEMPRE con la mia testa, criticando o apprezzando quello che decide il Governo o sentendo quello che dice l’opposizione, mi baso assolutamente solo sulla LOGICA per fare le mie valutazioni; ho così deciso di leggere il contenuto del decreto per capire se le critiche dell’opposizioni hanno un minimo di validità.

 

E dopo averlo fatto ho potuto constatare che, come sempre, l’opposizione è contraria, anche se molte decisioni a me paiono giuste, ma loro sono contrari per partito preso, così come credono sia loro DOVERE.

 

Per quanto mi riguarda, dopo aver letto i vari punti del provvedimento, non ho nessun appunto da fare al Governo e ritengo anche che si siano stabiliti delle nuove regole TUTTE utili.

 

Invece sono molto critico sulla mancanza di alcune altre regole, che in quest’occasione potevano essere utili se aggiunte a quelle decise; infatti nulla si è detto su COME le manifestazioni devono e possono essere fatte. Esse rimangano quelle che conosciamo da anni; e ci si è limitati solo ad incrementare delle pene per chi delinque.

 

La sinistra dice che il Governo ha solo tentato di reprimere e di punire più pesantemente chi delinque nelle manifestazioni, cosa che io invece trovo giusta, anche se mi accorgo che sono mancate delle regole fondamentali che dovrebbero essere rispettate da chi manifesta.

 

Apro qui una parentesi per fare il mio ragionamento LOGICO e osservo che ogni manifestazione di piazza, dopo essere stata autorizzata, può certamente esprimere i suoi dissensi, ma occorre che lo faccia in maniera civile.

 

Chi manifesta può certamente marciare magari cantando ed esponendo i propri striscioni, ma quando lo fa dovrebbe mostrare il proprio viso apertamente; chiunque si unisce ad una manifestazione pacifica indossando un CASCO magari anche INTEGRALE, oppure si copre il viso in un qualunque modo, dimostra chiaramente di non desiderare di essere individuato e riconosciuto; è questo è subito da condannare perché significa che quelli che si coprono il viso hanno certamente cattive intenzioni.

 

Dunque quello che manca nel decreto è il DIVIETO per i manifestanti, di essere presenti nei cortei con un qualunque sistema che copri la sua faccia.

 

E se il Governo ci avesse pensato, nelle tante manifestazioni che vengono indette, chiunque avesse il volto coperto potrebbe essere immediatamente arrestato e opportunamente punito per non aver rispettato una regola fondamentale.

 

Naturalmente l’opposizione sarebbe contraria anche a questo provvedimento, ma il suo dissenso non è affatto giustificato; infatti quale dovrebbe essere il motivo per il quale un manifestante cerca di rendersi irriconoscibile? Visto che può benissimo dire e fare quello che pensa a volto scoperto, perché si nasconde? Se si copre il volto è sicurissimo che intende fare cose non lecite, e non ci sono altri motivi possibili.

 

Ma io penso che oltre a questo provvedimento ce n’è un altro ancora più interessante e che io vado ripetendo da anni.

 

I facinorosi, che non mancano mai nelle manifestazioni anche pacifiche, hanno l’abitudine, oltre che colpire i poliziotti, di ROMPERE VETRINE, BRUCIARE AUTOMOBILI o DANNEGGIARE NEGOZI.

 

In una qualunque manifestazione queste scorrerie non hanno alcun motivo di esserci, e però puntualmente ci sono manifestanti che si DIVERTONO a fare questi danni.

 

Già vietando la copertura del viso anche queste azioni dovrebbero diminuire, ma comunque se ci dovessero esserci ancora, sarebbe più facile individuare chi le ha fatte.

 

Quello che ho sempre implorato è che una volta individuato il responsabile di un qualunque danno, invece di comminandogli anche un lungo periodo di detenzione, occorrerebbe calcolare il danno in Euro ed imporre al responsabile di RIMBORSARLO al danneggiato.

 

Se ciascuno di questi delinquenti sapesse che la rottura di una vetrina o l’incendio di un’auto gli farebbe contrarre un debito verso il danneggiato che potrebbe andare da 1.000 a 50.000 euro, penso che prima di agire ci penserebbe bene.

 

E se chi deve pagare non ha i soldi sufficienti? Basterebbe imporre loro di lavorare duramente (magari zappando la terra) in modo da poter, sia pure nel tempo, restituire tutto il dovuto.

 

Insomma questi due provvedimenti CHE NON CI SONO nel decreto sicurezza, e cioè:

 

·      Divieto di essere presente in una manifestazione a volto coperto

·      Obbligo per chi arreca danni a persone o cose di ripagare il danneggiato.

 

potrebbero far cambiare veramente le cose, rendendo più pacifiche le manifestazioni e quindi consentendo la libertà di manifestare a tutti, ma a patto di farlo pacificamente.

 

Le violenze sarebbero eliminate o almeno ridotte, chi danneggia ripaga, mentre chi manifesta civilmente e a viso scoperto lo fa liberamente.

 

Franco Fellicò