sabato 5 luglio 2025

Il Governo Meloni

 

Con questo documento proverò a commentare alcuni avvenimenti incontrovertibili che andrebbero presi come dei bei risultati ottenuti dal Governo, ma che l’opposizione non manca di criticare.

 

Cercherò di essere il più possibile oggettivo e quindi citerò solo informazioni sicure che nessuno può disconoscere.

 

Voglio però prima premettere che nell’attuale Governo, considerando sia tutti gli esponenti della maggioranza sia quelli delle opposizioni, se dovessi esprimere un giudizio sull’attuale Presidente del Consiglio affermerei senza ombra di dubbio che le capacità politiche di Giorgia e la sua intelligenza e cultura è di gran lunga superiore a qualunque altro politico attuale. Invito i lettori a contraddirmi indicandomi un politico che può considerarsi superiore a lei.

 

Nel giro di un paio di anni la Meloni è diventata un personaggio noto in tutto il mondo perché sempre presente e con cognizioni di causa a tutte gli incontri mondiali.

 

Ma ora andiamo all’elenco dei fatti:

 

1.  Meloni ha di solito un atteggiamento di riservatezza che viene stupidamente criticata dall’opposizione.

 

Ma lei resiste e preferisce FARE piuttosto che DIRE.

 

2. Quando Meloni ha deciso di cercare ad ogni costo di mantenere GIUSTAMENTE i rapporti con gli USA, lo ha fatto senza chiedere il permesso a nessuno ed è riuscita ad acquisire la benevolenza di Trump.

 

Questa sua posizione invece di essere considerata una buona cosa è stata immediatamente criticata dall’opposizione la quale continua ad affermare che “bacia la pantofola del capo della casa bianca”.

 

Secondo l’opposizione quindi Giorgia avrebbe dovuto contrastare apertamente tutte le decisioni di Trump; lo ripetono tutti e nessuno capisce che con un tipo come quel Presidente occorre astuzia e anche finta accondiscendenza, cosa che la Meloni fa ogni giorno.

 

3.  L’Unione europea e precisamente il Commissario europeo per il commercio sta trattando con gli USA per cercare di ottenere che vengano applicati dazi del 10% bidirezionali e tutta l’opposizione accusa Meloni perché secondo loro, si perderanno 30.000 posti di lavoro.

 

Ora io dico, premesso che non è affatto detto che Trump accetterà la proposta Europea, che colpa avrebbe la Meloni di questa scelta visto che non è lei che sta trattando?

 

E poi a che serve dire che proporre il 10% è sbagliato? Come penserebbe l’opposizione di ottenere invece del 10% lo 0%? Pensano forse che esiste la possibilità di ottenere lo 0% semplicemente facendo la voce grossa con Trump?

 

4.  Ultimamente all’Aia TUTTI i 32 Paesi dell’Unione membri della NATO, Italia compresa, hanno approvato l’aumento al 5% del PIL per le spese militari.

 

Giuseppe Conte ha detto, e chissà chi lo ha informato, che l’Italia verserà 45 milioni di euro all’anno agli USA per l’acquisto di armi.

 

Gli altri dell’opposizione invece parlano di follia ed insistono che quei soldi comporteranno una riduzione del welfare; ed è diventata una litania anche quando più di un esponente del Governo ha affermato il contrario.

 

Allora io mi domando, secondo l’opposizione cosa doveva fare Meloni? Unica fra tutti non doveva firmare la decisione e pretendere che pagassero solo gli altri? Oppure doveva decidere di uscire dalla NATO? Tutti hanno criticato la decisione del Governo ma, come sempre, nessuno ha indicato una alternativa.

 

5.  Ad aprile 2025 l’agenzia di rating SAP ha elevato il rating per l’Italia da BBB a BBB+ con outlook stabile e a maggio 2025 l’agenzia di rating Moody’s ha portato il rating da “Stable” a “Positive”.

 

Sarebbe stato logico che l’opposizione si complimentasse con il Governo, ma invece, come sempre, centrosinistra e 5 Stelle hanno sottolineato che il miglioramento del rating è dovuto più a fattori esterni (contesto economico internazionale, sostegni UE, ripresa post-Covid) che a meriti specifici del Governo.

 

6.  Nel luglio 2025 ISTAT ha affermato che gli occupati nel 2025 sono aumentati di circa 2.452.000 rispetto al 2021; infatti nel 2021 gli occupati erano 21.849.000 e nel maggio 2025 sono 24.301.000.

 

Anche in questo caso l’opposizione ha asserito che sarebbe stato più importante un miglioramento delle condizioni lavorative, tornando ad insistere sul salario minimo.

 

Allora io mi domando: dobbiamo pensare che sarebbe stato meglio migliorare la condizioni di lavoro di pochi piuttosto che far lavorare tanti cittadini in più? E se Meloni avesse fatto proprio questo e cioè avesse puntato ad una migliore qualità del lavoro, non pensate che l’opposizione avrebbe detto che invece occorreva far aumentare i lavoratori?

 

7.  Ultimamente l’Unione Europea ha approvato il pagamento della settima rata del PNRR che sarà disponibile entro luglio 2025.

 

Anche in questa occasione l’opposizione ha osservato (diversamente dall’UE) che molte riforme chiave del PNRR sono ancora incomplete o attuate in modo parziale.

 

Poi ci sono le critiche ricorrenti: la critica per l’eliminazione del reddito di cittadinanza, il rifiuto di fissare un salario minimo, la scarsezza dei fondi destinati alla sanità e alla scuola, la subordinazione a Trump, la gestione del fenomeno migratorio, l’uso dei media pubblici per propaganda; ovviamente però le critiche non vengono mai accompagnate da soluzioni alternative.

 

Giuseppe Conte dei 5 Stelle si è permesso di dire che Meloni sta prendendo in giro i cittadini; ma ovviamente si tratta di affermazione senza alcun senso visto che non ci sono motivazioni.

 

Insomma a me pare che i vari esponenti dell’opposizioni e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non fanno altro che sbraitare contro ogni azione governativa; e nessuno di loro suggerisce soluzioni diverse che però tengano conto delle disponibilità economiche del Paese.

 

Forese essi ritengono che tutto quanto ogni giorno esce dalle loro bocche possa spingere i cittadini a votarli alle prossime elezioni; e nessuno ha capito che il loro atteggiamento non fa altro che diminuire ogni giorno la fiducia che ancora molti cittadini hanno per loro.

 

 

Ma c’è una soluzione?

 

Dopo aver dimostrato con un po' di testimanianze il comportamento dell’opposizione vorrei chiedere a chi mi legge, molti dei quali so essere orientati a sinistra, di fare un piccolo sforzo e a provare di dimenticarsi per un po' delle proprie idee politiche e di guardare da lontano e più oggettivamente quello che accade tra i politici italiani.

 

Seguite questi miei tre esempi dopo di che leggete l’analogia che vorrei esporvi.

 

Vi trovate in un luogo di villeggiatura insieme alla vostra famiglia e anche insieme ad un’altra famiglia di amici entrambi con le vostre due auto; voi siete stati “eletti” capo carovana e viaggiate insieme; è uno dei giorni da bollino rosso per il traffico di rientro e dovete decidere che strada prendere per tornare a casa; avete 4 scelte possibili (1, 2, 3, 4).

 

Esempio 1:

Essendo voi il capo carovana decidete di scegliere la strada 3; il vostro amico dissente ma ovviamente si accoda e insieme a voi e vi avviate.

 

Esempio 2:

Stessa situazione, ma in questo caso il vostro amico non solo dissente ma afferma che sarebbe stato meglio prendere la strada 1; ciò nonostante vi segue sulla strada 3.

 

Esempio 3:

Sempre stessa situazione, ma questa volta il vostro amico oltre a dissentire si dissocia da voi, vi lascia da solo sulla strada 3 e si avvia da solo sulla strada 1.

 

Se approfondiamo i tre casi ci accorgiamo che nel primo e anche nel secondo (dove almeno c’era una alternativa suggerita dal vostro amico) quando sarete arrivati a casa non saprete mai se la scelta presa o anche l’alternativa indicata dall’’amico era stata la migliore.

 

Solo nel terzo caso potrete sapere invece chi dei due aveva fatta la scelta migliore perché avrete saputo chi dei due è effettivamente arrivato per prima.

 

Ora spostate la vostra attenzione sui politici italiani e vi accorgerete che essi si comportano come nell’Esempio 1; infatti il Governo (come il capo carovana) fa delle scelte e per ognuna di esse l’opposizione dice che è sbagliata.

 

Se le opposizioni fossero più collaborative potrebbero non solo criticare le scelte del Governo ma anche indicare cosa avrebbero fatto loro; in questo caso avrebbero agito come nell’Esempio 2.

 

Comunque in entrambi i casi nessuno potrà mai sapere quale sarebbe stato il risultato delle scelte se invece quelle del Governo si fossero adottate quelle suggerite dall’opposizione; e questo perché le proposte dell’opposizione non si sono potute giudicare non essendo state mai applicate.

 

Non è possibile invece cercare di emulare l’Esempio 3 perché al Governo c’è sempre uno solo dei due e quindi nessuno potrà mai dire con sicurezza se con le scelte eventualmente suggerite dall’opposizione si sarebbero potuto avere dei risultati migliori.

 

E così siamo giunti al punto cruciale e allora mi sono ricordato che molti anni fa avevo scritto un articolo che risolveva questo problema; l’ho cercato sul mio BLOG ma non l’ho trovato perché forse non l’ho mai pubblicato (almeno sul BLOG).

 

Ve lo riporto allora brevemente qui, sottolineando che si tratta di una idea irrealizzabile per mille motivi, ma che in linea teorica riuscirebbe veramente a risolvere il problema evitando anche le continue diatribe tra le parti a cui assistiamo ogni giorno.

 

L’articolo credo che avesse il titolo: “Le due Italie” E ora ecco quello che avevo immaginato:

 

Visto che ormai le fazioni sono DUE quella del Governo e quella dell’opposizione, sarebbe interessante invece di eleggere un Governo di creare DUE GOVERNI ciascuno dei quali gestito dalle due fazioni.

 

Le elezioni non sarebbero più necessarie ma dovrebbero essere sostituite da una dichiarazione dei cittadini nella quale ciascuno decide da quale dei due Governi vuol essere rappresentato. Si definirebbero così due percentuali di cittadini; poniamo ad esempio il 60% che vuole appartenere al Governo 1 e il 40% al Governo2.

 

Territorialmente l’Italia rimarrebbe una sola, ma ci sarebbero due Governi che gestiscono alla propria maniera tutti i servizi della Nazione e ovviamente (come nell’esempio) il Governo 1 dovrà gestirne il 60% mentre il Governo 2 il restante 40%.

 

Fatto questo, i DUE Governi entrerebbero in servizio e partendo dalla situazione in cui si trova il Paese potrebbero fare le proprie scelte che però sarebbero valide per due parti che ciascuno deve gestire; uno dei due potrebbe ad esempio attivare il salario minimo; l’altro potrebbe decidere una diminuzione o un aumento delle tasse e comunque ognuno dei due Governi gestirebbe la sua parte di Italia alla sua maniera. Ovviamente ciascun Governo farebbe la sua politica fiscale e quindi ognuno raccoglierebbe fondi dai cittadini secondo il proprio modo di vedere. Ma ciascuno naturalmente distribuirebbe anche i fondi che ha a modo suo.

 

La sanità, la scuola e ogni servizio pubblico dovrebbero essere divise in due parti (60 e 40% seguendo l’’esempio) ciascuna delle quali sarebbe gestita da ciascun Governo: ci sarebbe una parte della scuola, della sanità e di ogni servizio gestita dal Governo 1 e la seconda parte di esse gestita dal Governo 2.

 

Le parti di ogni servizio sarebbero finanziate in maniera diversa da ciascuno dei due Governi e ogni cittadino potrebbe solo utilizzare per ogni servizio quella parte gestita dal Governo a cui ha scelto di appartenere.

 

Dopo una durata di ad esempio 5 anni, avendo ciascun cittadino vissuto da vicino il funzionamento del Governo scelto e avendo potuto constatare anche come invece era stata gestita l’altra parte, potrebbe decidere di mantenere l’appartenenza al Governo scelto la prima volta, oppure potrebbe decidere di passare a far parte di quelli dell’altro Governo.

 

In questa maniera ogni cittadino avrebbe il Governo che preferisce e avrebbe anche la possibilità di valutare se quello suo è più efficiente di quell’altro (così come nell’Esempio 3); i due Governi dovrebbero stare molto attenti a come gestiscono la loro parte del Paese perché dovranno essere coscienti che dopo 5 anni chi li sceglierà si baserà sui fatti e non più sulle chiacchiere.

 

LO SO BENISSIMO che tutto questo è irrealizzabile; ma solo così si potrebbe veramente vedere chi delle due fazioni è più efficiente e più giusto. E solo così i cittadini potrebbero giudicare quale Governo è quello che lavora meglio.

 

Per concludere dirò che, poiché quello che ho immaginato è impossibile da attuare, purtroppo occorre che i cittadini si tengano il Governo eletto per 5 anni e poi magari lo cambino per i successivi anni; ma dovranno rassegnarsi a non sapere mai se un altro Governo, diverso da quello in carica, sarebbe stato più capace (a meno di non credere alle chiacchiere di chi è all’opposizione).

 

Franco Fellicò

 

 

 

sabato 21 giugno 2025

Putin e Xi Jinping

 

Oggi mi sento di azzardare un’ipotesi.

 

Dovremmo partire dal fatto che ogni azione dei potenti scaturisce dall’intenzione di approfittare di ogni situazione per acquisire un vantaggio per il proprio Paese e ancor più per migliorare la fiducia e la popolarità di se stessi.

 

Oggi, la grave situazione che si sta creando a causa della guerra tra Israele e lran, si presta molto bene a offrire molte opportunità ai potenti del mondo.

 

Già più di una volta Putin ha dichiarato che sarebbe disponibile a cercare di fermare questa pericolosa guerra; l’Europa come Unione, ma anche i vari Paesi che la compongono, non hanno visto però di buon occhio questo eventuale intervento.

 

Ma Putin non demorde e sentendosi con Xi Jinping ora si sta riproponendo insieme al collega cinese come mediatore e pacificatore.

 

Ovviamente, non credo che ci possa essere qualcuno che possa vietare loro di intervenire e quindi potrebbero farlo autonomamente durante i 15 giorni che Trump si è preso per decidere cosa fare.

 

Ma vediamo quali armi hanno i due dittatori per riuscire nell’intento; i due dittatori potrebbero convincere più di qualunque altro l’Iran a fermarsi perché i rapporti tra Russia e Iran sono molto stretti da tempo anche perché buona parte dei droni che Putin scaglia contro l’Ucraina vengono appunto forniti dall’Iran, mentre Xi Jinping attualmente importa il 90% del petrolio che l’Iran produce,

 

Dunque l’Iran avrebbe molti buoni motivi per ascoltare le richieste dei due dittatori. Senza contare che la Russia potrebbe promettere di aiutare l’Iran a riprendere di nascosto gli studi per la realizzazione della bomba atomica (e chissà se non lo sta facendo già da tempo).

 

Per far sì che anche Israele fosse d’accordo ad un cessate il fuoco a Putin basterebbe una telefonata a Trump il quale lo accontenterebbe subito perché gli verrebbero tolte le castagne dal fuoco in cui si è incastrato.

 

Questa eventuale soluzione farebbe vedere Putin e Xi Jinping dal mondo intero sotto una luce diversa da come erano visti prima e sarebbero tutti un po' più indulgenti con loro cosa utile a chi ha una guerra in corso con l’Ucraina e a chi potrebbe avere una guerra per acquisire Taiwan.

 

I due furbi dittatori, già da tempo fortemente connessi tra loro, si sono resi conto che hanno a portata di mano un’opportunità unica e molto probabilmente ne approfitteranno.

 

Scusate se ho azzardato questa ipotesi, ma direi che data la situazione potrebbe anche realizzarsi.

 

Franco Fellicò

domenica 15 giugno 2025

Attacchi all'Iran

 

Immaginate di avere un vicino di casa che vi odia e che afferma ogni giorno di volervi distruggere fisicamente. Poi vi accorgete che il vicino sta anche armeggiando con esplosivi e altri aggeggi distruttivi ed è quasi giunto al punto in cui sarà in grado di far saltare tutta la vostra abitazione.

 

Le intenzioni bellicose del vostro vicino sono anche note a tutta la vostra zona tanto che si sono create delle vere e proprie organizzazioni che stanno provando a convincere il vostro vicino a smettere di preparare ordigni da usare contro di voi; ma il vostro vicino mentre fa finta di accettare le richieste di chi vuol risolvere la questione pacificamente, continua a preparare il suo arsenale per utilizzarlo contro di voi appena possibile.

 

In una simile situazione, se siete una persona pacifica, probabilmente continuereste a sperare che prima o poi il vostro vicino si convinca di dover abbandonare l’idea di distruggervi; se invece siete un pò più realista e avete anche la forza sufficiente ad affrontare il vicino prima che sia lui ad affrontare voi, molto probabilmente attacchereste il vostro nemico distruggendogli prima di tutto l’arsenale che stava preparando per colpirvi.

 

La situazione che ho voluto mostrare menzionando un vicino di casa non è per nulla dissimile da quella che si era creata tra Israele e Iran. E’ noto a tutti che quest’ultima afferma da anni che ha intenzione di CANCELLARE dalla cartina geografica Israele; non importa molto se quell’intenzione è giusta o errata, ma quello che importa è che si sapeva abbastanza per certo che se l’Iran fosse riuscita a dotarsi dell’arma nucleare non avrebbe esitato ad utilizzarla contro Israele.

 

E’ per questo che la comunità internazionale, con gli Stati Uniti in testa, stava cercando da molto tempo di frenare la corsa all’atomica dell’Iran; ma con la scusa di voler usare il nucleare solo per usi civili, quest’ultima ha continuato nei suoi studi per riuscire a realizzare la bomba.

 

Poiché Israele è abituata ad affrontare i problemi anche di petto, quando necessario, in questi ultimi giorni Netanyahu ha avviato una serie di attacchi tutti destinati a distruggere gli impianti iraniani in cui si arricchisce l’uranio.

 

In effetti Netanyahu ha deciso autonomamente, pur avendo la sua forza militare impegnata in vari altri fronti, di fermare a tempo con il suo esercito gli sforzi dell’Iran per la realizzazione della bomba nucleare.

 

Sono certo che tutti quelli che mi leggeranno saranno contrari come me alle guerre, ma ci sono molte Nazioni occidentali che hanno gioito anche se ufficialmente hanno considerata l’azione di Israele pericolosa per la sicurezza del mondo; comunque mentre Israele ha agito per salvaguardare la propria sopravvivenza, ha però fatto un bel favore a tutto l’occidente distruggendo i pericolosi impianti nucleari dell’Iran.

 

Siamo tutti d’accordo che quello che sta avvenendo a Gaza è orribile, sappiamo che Netanyahu vorrebbe eliminare Hamas che è una organizzazione terroristica e riavere gli ostaggi; ma nessuno di noi molto probabilmente è d’accordo nel cancellare la Palestina dalla carta geografica e però nemmeno nessuno di noi vorrebbe che venisse cancellata Israele.

 

Dunque l’Iran deve convincersi, con le buone o con la forza di Israele, che non potrà avere l’atomica anche perché per fortuna finora tutti quelli che ce l’hanno la utilizzano solo per motivi di deterrenza.

 

Tutto il mondo occidentale non ha abbastanza fiducia che una Nazione come l’Iran e i suoi capi autoritari siano disposti a tenere la bomba solo come deterrenza, ed è per questo che sono tutti d’accordo che a lei non deve essere concessa averla.

 

Quindi, anche se la guerra non è mai da incoraggiare, sono in molti ad aver capito che in questo caso l’azione di Israele è quanto meno da tollerare.

 

Ricordo di aver sentito Elly Schlein dire a gran voce che Meloni deve assolutamente fermare Netanyahu (richiesta ridicola sapendo quando il leader Israeliano l’avrebbe ascoltata).

 

Poi un pò ci ha ripensato ed ora agita l’articolo della nostra costituzione che afferma che l’Italia ripudia la guerra. Ma, come tutti sanno, il Governo non ha alcuna intenzione di dichiarare guerra a qualcuno per cui la Elly non potrebbe invece dirci, almeno questa volta, cosa farebbe lei al posto della Meloni? E se però volesse dircelo eviti di pretendere di organizzare incontri diplomatici con chi non ha nessuna voglia di farli!

 

Lasciando da parte le solite dichiarazioni del PD e di M5S osservo che ci sono anche due altre eventualità da tener presente, la prima è che Ali Khamenei capo supremo dell’Iran, potrebbe “sguinzagliare” dei gruppi terroristici a fare azioni contro luoghi e persone israeliane presenti in tutto il mondo.

 

L’altra invece, che potrebbe essere utile alla distensione, è che a seguito dei continui bombardamenti di Israele si possa verificare all’interno dell’Iran un colpo di Stato così come è avvenuto ultimamente in Siria e che la popolazione riesca a sostituire l’attuale capo supremo con una figura più disposta a firmare accordi di rinunzia al nucleare con il resto del mondo.

 

Non voglio dimenticare infine che tra le minacce che l’Iran ha fatto sapere al mondo c’è quella di attaccare le basi degli USA, della Germania e della Francia. Non oso neanche immaginare cosa potrebbe accadere se Ali Khamenei dovesse mettere in atto questa altra sua stupida mossa, perché allora veramente saremmo vicinissimi se non dentro la TERZA guerra mondiale.

 

Franco Fellicò

martedì 10 giugno 2025

I referendum

 

Carlo Calenda, che a mio avviso è uno dei pochi dell’opposizione che dice cose sensate, ha affermato che la decisione di utilizzare i referendum per “dare una spallata al Governo” si è tradotta in un “autogol”.

 

Che da parte della sinistra si voleva ad ogni costo trovare un modo per misurare la propria forza era chiarissimo e il risultato alla fine hanno dimostrato il contrario.

 

Boccia ha detto che 15 milioni di elettori sono andati alle urne, ma invece ve ne sono andati 14 milioni. Mentre invece i seguaci di Meloni, sempre secondo Boccia, sono 12 milioni e 300mila.

 

Naturalmente queste valutazioni dimostrano che effettivamente la sinistra voleva dimostrare la propria forza utilizzando i referendum; ma queste affermazioni dimostrano anche come la sinistra offende i cittadini trattandoli da stupidi che possono essere gestiti a piacere.

 

Se vogliamo fare i conti ONESTAMENTE prima di tutto occorre partire da 14 milioni e non da 15 e poi bisognerebbe vedere se effettivamente TUTTI quelli che sono andati alle urne ci sono andati per scegliere dei SI, cosa che in effetti NON E’.

 

Ho verificato che mediamente i SI che riguardanti le quattro richieste sul lavoro sono stati l’88% il che significa che di quei 14 milioni di votanti solo il 12,32% hanno votato SI alle 4 prime domande, mentre i SI per la richiesta sulla cittadinanza ai migranti sono stati solo il 60% e cioè solo 8,4 milioni hanno scelto di ridurre il tempo necessario alla richiesta.

 

Il modo da furbastri di riuscire a convincere i cittadini di aver sempre vinto è di tutti i politici, ma quando viene fatto sbandierando numeri non corretti e facendo finta di aver dimenticato che chi è andato a votare NON HA DETTO con certezza SI, denota un modo di cercare di imbrogliare la gente che non può che ritorcersi con chi afferma certe idiozie.

 

Tornando comunque ai referendum e al quorum largamente non raggiunto, va detto che indipendentemente dalle idee politiche di ciascun cittadino, si trattava in questo caso di fatti molto specifici, molto complessi e anche poco a chiari a chiunque e, fatto fondamentale, di interesse non di un’intera popolazione.

 

A mio avviso, non essendo stato raggiunto il numero sufficiente a che i risultati avessero un peso corretto, non si sarebbero nemmeno dovuti esaminare i risultati visto che non hanno valore, se non quello di dar modo a chi ha tanto insistito per farlo di arzigogolare su quanto deciso da una piccola parte dei cittadini.

 

Si è detto che l’interesse degli italiani va scemando, tanto che qualcuno propone di eliminare il limite del quorum cosa completamente sbagliata perché si consentirebbe di far decidere a pochi su questioni che invece richiedono grandi interessi.

 

L’esistenza del quorum infatti ha valore perché quando raggiunto dimostra un alto interesse della popolazione al problema proposto; al contrario la scarsa affluenza dimostra che certe modifiche non sono di interesse generale e che quindi vanno affrontati dai politici in altro modo.

 

Quando sono stati indetti dei referendum di VERO interesse di tutti, l’affluenza alle urne è stata elevata dimostrando il grande interesse per le questioni; quando si fece quello sull’acqua pubblica i SI furono 26 milioni; e così quando si dovette decidere sul Nucleare andarono alle urne il 65,1% dei cittadini e i ai tre quesiti i SI furono rispettivamente 80,6%, 79,7 e 71,9.

 

Dunque quando la cosa interessa veramente tutti, allora i referendum vengono capiti e onorati, peccato che sembra come se le decisioni dei cittadini sembrano DECADERE dopo un pò di anni;

 

Come è noto Il Ministro Pighetto infatti, ignorando completamente le nostre decisioni, ci sta portando ad una nuova era del Nucleare, le nostre CHIARE decisioni sono diventate NULLE e ci si comporta come se non ci avessero mai consultati.

 

Franco Fellicò

 

 

 

giovedì 5 giugno 2025

Acciaio e alluminio

 

Prima dell’arrivo dei dazi ho verificato che gli USA producevano internamente 81,6 milioni di tonnellate di acciaio e ne importavano altri 34 milioni dall’estero.

 

Dunque la produzione interna era insufficiente alla necessità visto che occorreva acquistare altro acciaio dal resto del mondo.

 

Peggiore era la situazione dell’alluminio in quanto la produzione interna era 3,8 milioni di tonnellate che però richiedevano di acquistarne altri 6,8 milioni di tonnellate dall’estero.

 

Quindi gli USA avevano bisogno di 115,6 tonnellate all’anno di acciaio e ne producevano all’interno solo il 70% circa. Mentre avevano anche bisogno di 10,6 tonnellate all’anno di alluminio e ne producevano all’interno solo il 35%.

 

L’arrivo dei dazi, ultimamente elevati da Trump dal 25 al 50% potrebbe far bloccare completamente la vendita agli USA di questi due prodotti da parte delle nazioni esportatrici e naturalmente in questo caso l’America non avrebbe sufficienti quantità di acciaio e ancor meno di alluminio.

 

E’ probabile allora che, anche se si tenterà di aumentare di questi prodotti localmente, che i prezzi di quest’ultimi aumenteranno rapidamente negli USA e in proporzione alla scarsa disponibilità.

 

Forse Trump pensa che invece tutti continueranno a vendergli acciaio e alluminio, che quindi nulla cambierà all’interno della sua Nazione e che in più incasserà “un sacco di soldi” per ogni tonnellata acquistata all’estero.

 

A me questo modo di ragionare sembra molto puerile. Trump infatti quando decide la percentuale di un dazio pensa solo al vantaggio che potrebbe averne, ma non tiene in alcun conto quello che accade tra quelli che esportavano prodotti verso la sua Nazione, i quali, se potessero venderli ad altri meno cfiminali, lo farebbero immediatamente lasciandolo a bocca asciutta.

 

E ovvio che da oggi a domani nessuno può trasferire tutta la sua esportazione da una Nazione ad un'altra; ma pian piano questo sarà quello che finirà per accadere; e quando questa nuovo assetto si sarà stabilizzato, è probabile che sarà lui quello che va a baciare le pantofole dei suoi vecchi partner, anche se allora avrà scarsissime possibilità di successo.

 

Franco Fellicò

martedì 3 giugno 2025

Decreto sicurezza

 

Ovviamente nessuno dell’opposizione ha gradito il provvedimento, ma questo non conta nulla, perché tanto lo sappiamo che per loro quello che fa il Governo è tutto sbagliato.

 

Io, che preferisco la destra, ma che ragiono SEMPRE con la mia testa, criticando o apprezzando quello che decide il Governo o sentendo quello che dice l’opposizione, mi baso assolutamente solo sulla LOGICA per fare le mie valutazioni; ho così deciso di leggere il contenuto del decreto per capire se le critiche dell’opposizioni hanno un minimo di validità.

 

E dopo averlo fatto ho potuto constatare che, come sempre, l’opposizione è contraria, anche se molte decisioni a me paiono giuste, ma loro sono contrari per partito preso, così come credono sia loro DOVERE.

 

Per quanto mi riguarda, dopo aver letto i vari punti del provvedimento, non ho nessun appunto da fare al Governo e ritengo anche che si siano stabiliti delle nuove regole TUTTE utili.

 

Invece sono molto critico sulla mancanza di alcune altre regole, che in quest’occasione potevano essere utili se aggiunte a quelle decise; infatti nulla si è detto su COME le manifestazioni devono e possono essere fatte. Esse rimangano quelle che conosciamo da anni; e ci si è limitati solo ad incrementare delle pene per chi delinque.

 

La sinistra dice che il Governo ha solo tentato di reprimere e di punire più pesantemente chi delinque nelle manifestazioni, cosa che io invece trovo giusta, anche se mi accorgo che sono mancate delle regole fondamentali che dovrebbero essere rispettate da chi manifesta.

 

Apro qui una parentesi per fare il mio ragionamento LOGICO e osservo che ogni manifestazione di piazza, dopo essere stata autorizzata, può certamente esprimere i suoi dissensi, ma occorre che lo faccia in maniera civile.

 

Chi manifesta può certamente marciare magari cantando ed esponendo i propri striscioni, ma quando lo fa dovrebbe mostrare il proprio viso apertamente; chiunque si unisce ad una manifestazione pacifica indossando un CASCO magari anche INTEGRALE, oppure si copre il viso in un qualunque modo, dimostra chiaramente di non desiderare di essere individuato e riconosciuto; è questo è subito da condannare perché significa che quelli che si coprono il viso hanno certamente cattive intenzioni.

 

Dunque quello che manca nel decreto è il DIVIETO per i manifestanti, di essere presenti nei cortei con un qualunque sistema che copri la sua faccia.

 

E se il Governo ci avesse pensato, nelle tante manifestazioni che vengono indette, chiunque avesse il volto coperto potrebbe essere immediatamente arrestato e opportunamente punito per non aver rispettato una regola fondamentale.

 

Naturalmente l’opposizione sarebbe contraria anche a questo provvedimento, ma il suo dissenso non è affatto giustificato; infatti quale dovrebbe essere il motivo per il quale un manifestante cerca di rendersi irriconoscibile? Visto che può benissimo dire e fare quello che pensa a volto scoperto, perché si nasconde? Se si copre il volto è sicurissimo che intende fare cose non lecite, e non ci sono altri motivi possibili.

 

Ma io penso che oltre a questo provvedimento ce n’è un altro ancora più interessante e che io vado ripetendo da anni.

 

I facinorosi, che non mancano mai nelle manifestazioni anche pacifiche, hanno l’abitudine, oltre che colpire i poliziotti, di ROMPERE VETRINE, BRUCIARE AUTOMOBILI o DANNEGGIARE NEGOZI.

 

In una qualunque manifestazione queste scorrerie non hanno alcun motivo di esserci, e però puntualmente ci sono manifestanti che si DIVERTONO a fare questi danni.

 

Già vietando la copertura del viso anche queste azioni dovrebbero diminuire, ma comunque se ci dovessero esserci ancora, sarebbe più facile individuare chi le ha fatte.

 

Quello che ho sempre implorato è che una volta individuato il responsabile di un qualunque danno, invece di comminandogli anche un lungo periodo di detenzione, occorrerebbe calcolare il danno in Euro ed imporre al responsabile di RIMBORSARLO al danneggiato.

 

Se ciascuno di questi delinquenti sapesse che la rottura di una vetrina o l’incendio di un’auto gli farebbe contrarre un debito verso il danneggiato che potrebbe andare da 1.000 a 50.000 euro, penso che prima di agire ci penserebbe bene.

 

E se chi deve pagare non ha i soldi sufficienti? Basterebbe imporre loro di lavorare duramente (magari zappando la terra) in modo da poter, sia pure nel tempo, restituire tutto il dovuto.

 

Insomma questi due provvedimenti CHE NON CI SONO nel decreto sicurezza, e cioè:

 

·      Divieto di essere presente in una manifestazione a volto coperto

·      Obbligo per chi arreca danni a persone o cose di ripagare il danneggiato.

 

potrebbero far cambiare veramente le cose, rendendo più pacifiche le manifestazioni e quindi consentendo la libertà di manifestare a tutti, ma a patto di farlo pacificamente.

 

Le violenze sarebbero eliminate o almeno ridotte, chi danneggia ripaga, mentre chi manifesta civilmente e a viso scoperto lo fa liberamente.

 

Franco Fellicò

 

 

 

 

sabato 24 maggio 2025

Dazi al 50%

 

Ieri il nostro AMICO Donald Trump ha improvvisamente deciso di interrompere la sospensione di tre mesi che aveva lui stesso indicata; infatti la scadenza dei tre mesi che sarebbe stata il 9 luglio è stata improvvisamente spostata con mossa unilaterale al 1 Giugno.

 

E non solo ha deciso di spostare il termine della sospensione, ma ha anche raccomandato (non so a chi) che per i prodotti importati dall’Europa i dazi dovranno essere del 50%.

 

Immediatamente le Borse europee sono crollate e in tutta l’Unione sono cominciate discussioni sull’argomento alla ricerca di una strategia di risposta.

 

Quello che io vorrei osservare è che qualunque cosa dice o fa Trump va presa con “le molle”; ormai lo conosciamo abbastanza e non dovremmo più agitarci ad ogni sua dichiarazione; sappiamo che una ne fa e 100 ne pensa; sappiamo che firma ogni suo decreto sempre baldanzoso mostrandola ai media con la speranza che tutto il mondo impari a conoscere la sua “meravigliosa” firma eseguita con un pennarello; e allora perché ci agitiamo?

 

Sono in tanti che considerano Trump un PALAZZINARO in cerca di notorietà e anche di affari privati che agevola lui stesso essendo il capo della Casa Bianca; ma io ho una idea diversa e la espongo qui di seguito.

 

Vi è mai capitato di essere avvicinato improvvisamente, magari appena dopo aver parcheggiato la vostra auto, da una specie di ambulante napoletano che vi offre tre paia di calzini a soli 50 euro?

 

Se non siete napoletano e non avete mai vissuto a Napoli, molto probabilmente acquisterete quel trittico anche perché il personaggio vi avrà fatto capire che altrimenti un graffio alla vostra vettura sarebbe molto probabile; se invece siete napoletano reagirete in uno dei seguenti due modi possibili: o gli direte di dare anche un’occhiata alla vostra macchina e al vostro ritorno farete l’acquisto (salvo a non farlo dopo aver verificato che nulla è accaduto all’auto), oppure proverete a trattare con l’individuo fino ad acquistare i calzini a 10 euro.

 

Bene, ora che ho illustrato quello che capita spessissimo e non solo a Napoli ma anche in altre città italiane, sempre però ad opera di un ambulante napoletano, penso che la strategia da usarsi con il nostro Donald (che agisce alla maniera di un venditore di calzini) non dovrebbe essere diversa da quella che un vero napoletano attua nei confronti degli ambulanti di calzini.

 

E questo che dico non vale solo per i Paesi attaccati dalle pensate del bullo, ma anche per le Borse che prima di collassare ad ogni dichiarazione del despota, dovrebbero reagire anche loro un po' meno pesantemente.

 

Io sono certissimo, anche se lo sono da solo, che dopo la sparata dell’illustre capo degli USA, alla fine si farà una trattativa come con il venditore di calzini e al massimo si arriverà ad un accordo di un 10% reciproco.

 

D’altra parte nessuno dovrebbe dimenticare che le tariffe dichiarate con la Cina erano per i prodotti importati del 125% mentre la Cina aveva risposto con tariffe del 115%.

 

Poi è sopravvenuto l’accordo nel quale le tariffe sono diventate reciproche e del 10%; questo significa che l’accordo tra USA ed Europa in proporzione dovrebbe oscillare attorno a 5% o potrebbe essere anche ZERO reciproco.

 

E’ però da ricordare che la Cina non si è piegata all’attacco e ha vinto la sua battaglia reagendo con dei dazi inferiori di poco da quelli indicati da Trump, ma comunque altissimi costringendo il bullo a cambiare registro perché altrimenti gli USA avrebbero avuto il peggio.

 

Occorrerebbe quindi reagire opportunamente; visto che abbiamo un bell’esempio di accordo. se noi in risposta a quello che ha affermato Trump dichiarassimo che a fronte del 50% noi imporremo dazi sui prodotti americani del 40%, costringeremo il nostro rompiscatole ad accettare di definire una tariffa reciproca che potrà andare dallo 0% al massimo al 10%.

 

Franco Fellicò