lunedì 18 novembre 2024

I dazi

 

A me i dazi non sono mai piaciuti, ma è un mezzo che le Nazioni utilizzano da tempo per “proteggere” i propri prodotti quando quelli di altri Paesi sono troppo concorrenziali.

 

Se ci pensate è un artificio che consente alle fabbriche nazionali di vendere i propri prodotti anche se in qualche altra nazione quegli stessi prodotti costano meno.

 

Nel passato questo artificio si è usato moltissimo ed aveva l’obiettivo di fare in modo che ogni Stato consumasse i propri prodotti anche se peggiori o più costosi.

 

Poi pian piamo questi metodi sembravano voler scomparire e si passò alla globalizzazione che al contrario cominciò ad aprire le frontiere; gli scambi commerciali tra Stati divennero sempre più frequenti e anche la circolazione delle persone tra le diverse Nazione divenne più facile.

 

Ci furono vantaggi per tutti perché chi non era forte in un tipo di lavoro utilizzava i prodotti realizzati da chi invece aveva maggiori capacità a produrli; ma poiché l’apertura delle frontiere era reciproca anche i Paesi importatori di certi prodotti avevano la possibilità di esportare i propri ed il risultato era un vantaggio per tutti.

 

Ricordo che negli anni della mia gioventù le automobili cinesi non potevano essere proprio vendute in Italia e forse anche in Europa e però poi con la globalizzazione questi divieti scomparvero e prima solo le auto Europee e poi anche quelle di tutto il mondo cominciarono ad essere vendute anche da noi.

 

Il fiorire delle vendite di un qualunque prodotto cominciò a dipendere soltanto dalla sua qualità e dal suo prezzo, indipendentemente da dove fosse stato prodotto.

 

Le fabbriche che in un Paese non erano in grado di affrontare quella concorrenza finirono per chiudere; ma in compenso ci furono anche molte fabbriche nazionali che essendo leader nella produzione della propria materia per qualità, e potendola offrire a prezzi concorrenziali al resto del mondo, aumentarono enormemente la loro produzione con esportazioni in tutti gli altri Paesi.

 

I vantaggi furono non solo delle fabbriche ma anche degli utilizzatori perché mentre le prime avevano maggiore possibilità di smercio i secondi potevano godere di ogni tipo di bene sia che fosse prodotto in Patria sia che provenisse dall’Estero.

 

E anche i prezzi di tutti i prodotti sia importati che esportati diventarono più accessibili vista la maggiore quantità che veniva venduta non solo in Patria ma in tutto il mondo.

 

E così il mondo del commercio si è evoluto ed è diventato internazionale consentendo una vita migliore a tutti e anche mantenendo viva una concorrenza che era ormai diventata mondiale.

 

Ma ultimamente la Cina, Paese molto produttivo e leader mondiale in molti campi tecnologici, ha cominciato a spaventare i paesi dell’Occidente specialmente per la sua produzione di automobili e in particolare per quelle elettriche; la sua capacità produttiva è diventata tanto elevata da preoccupare l’occidente al punto che l’Europa ha deciso di rimettere dei DAZI sulle loro auto.

 

Anche Trump, nuovo Presidente degli Stati Uniti, pensa che per “proteggere” le aziende USA occorrerà imporre dazi su tutti i prodotti provenienti dalla Cina e anche dal resto del mondo.

 

Queste azioni sono molto pericolose, specie ora che tutti abbiamo assaporato i benefici della globalizzazione; il rischio è infatti che queste decisioni finiranno per provocare analoghi dazi imposti dai Paesi colpiti per cui ci sarà un rallentamento complessivo di tutte le importazioni ed esportazioni.

 

Forse qualche azienda nazionale poco produttiva riuscirà a salvarsi perché protetta dai dazi, ma naturalmente i prezzi dei prodotti soggetti a quell’artificio aumenteranno perché se acquistati dall’estero saranno gravati dai dazi e se comprati in patria saranno più costosi perché prodotti da fabbriche meno efficienti.

 

Aumenterà allora l’inflazione e anche la vita degli individui diventerà più scomoda perché non tutti potranno beneficiare delle tecnologie moderne se non a costi molto più elevati di oggi.

 

Ultimamente ho notato che il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una sua visita in Cina ha più volte sottolineato quanto importante sia la cooperazione commerciale tra il nostro Paese e il loro e mi sono sempre domandato se il suo dire non fosse in contrasto con quello che ha fatto l’Europa nonché con una parte della maggioranza dell’attuale Governo (Salvini tanto per fare un nome) che invece sono fautori dei nuovi dazi.

 

Per fortuna pare che l’Europa stia riesaminando la sua decisione specie dopo che la Cina ha denunciato le nuove misure alla “Organizzazione Mondiale del Commercio”, mentre la casa automobilistica SAIC colpita da dazi per il 35,3% pare abbia fatto ricorso alla “Corte di giustizia europea”. Infatti sembra che tra l’Europa e la Cina si stia per fare un accordo diverso e stabilire un “impegno sui prezzi” che sostituirebbe i dazi appena definiti.

 

Nel caso dei dazi sulle auto cinesi che sono una punta di diamante in riferimento alla transizione ecologica, i dazi sarebbero anche un vero freno alle azioni necessarie a contrastare i cambiamenti climatici.

 

Per concludere il mio commento non può che tornare a ricordare ancora una volta il proverbio (neanche a farlo apposta Cinese) che dice: “Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri e altri mulini a vento”.

 

Cosa voglio dire con questo? Semplicemente che se i Cinesi sono più bravi di noi nel produrre automobili elettriche, piuttosto che “creare muri” (i dazi lo sarebbero) è certamente più saggio battersi per migliorare la propria produttività al limite copiandoli; e finché non ci saremo riusciti sarà meglio accettare le loro auto che sono migliori e meno costose delle nostre e nel frattempo rifarci vendendo a loro i nostri prodotti di qualità per i quali siamo noi ad essere leader.

 

Franco Fellicò

 

sabato 16 novembre 2024

Il nucleare

 

Nel novembre del 1987 oltre il 65% degli italiani si recarono alle urne per il referendum con il quale si chiedeva al Governo di rinunziare alle centrali nucleari; oltre il 70% dei votanti votò Si; e allora non solo non si costruì più alcuna centrale, ma le centrali già funzionanti: Latina, Garigliano (CE) e Trino (VC) furono anche tutte disattivate entro il 1982.

 

Gli italiani lo avevano chiesto ed ottenuto. Oggi però il Ministro Pichetto, appoggiato da Urso sta decidendo DA SOLO di far installare delle centrali nucleari per la produzione di energia elettrica in contrasto con quanto deciso da tempo.

 

Come ho già detto in un mio precedente articolo, si tratterebbe di centrali ovviamente più moderne dette SMR (Small Modular Reactors) di più piccola dimensione che dicono essere più sicure delle precedenti ma che pure producono scorie e pare anche in misura maggiore delle precedenti.

 

Il Ministro nello scorso settembre ha dato vita alla prima riunione ministeriale denominata PNNS (Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile) volta a incentivare l’efficienza energetica promuovendo la diversificazione delle fonti.

 

Tra le varie possibili fonti sostenibili secondo il Ministro cè anche il NUCLEARE realizzato con i micro-reattori di nuova generazione. E sembra che Pichetto faccia proprio sul serio visto che sono stati già individuati ben 51 siti per lo stoccaggio delle scorie.

 

Mi domando allora che fine abbia fatto una chiara decisione popolare nella quale si è richiesto ed ottenuto dal Governo di NON RICORRERE più alle centrali nucleari; e lo dico non solo perché non è dimostrato che gli italiani hanno cambiato idea, ma anche perché oggi si è sviluppato moltissimo il fotovoltaico che è una fonte veramente pulita e certamente più sicura.

 

Qualcuno dice che lo svantaggio del fotovoltaico è che non produce energia durante la notte, ma si sa che oggi è possibile stoccare l’energia elettrica in batterie da ricaricare durante il giorno per utilizzarla di notte; ed è stato anche dimostrato che a parità di megawatt prodotti il costo di un impianto fotovoltaico con le opportune batterie di stoccaggio è INFERIORE al costo di un impianto nucleare; e mentre il primo è pulito al 100%, il secondo e sicuramente più nocivo in caso di eventuali incidenti e produce pericolose scorie da trattare.

 

Ma Pichetto evidentemente ha le sue ragioni che gli consentono non solo di proporre soluzioni NON VOLUTE dalla popolazione, ma anche di mettere a maggior rischio gli italiani e spendere anche di più dei sistemi veramente sostenibili.

 

Ricordo che le centrali SMR anche se più piccole e più sicure di quelle di qualche decina di anni fa sono comunque delle centrali a FISSIONE; esse richiedono un controllo del processo che se dovesse venir meno a causa di un terremoto, una inondazione o magari un attacco di guerra, finirebbe per far reagire gli elementi in maniera sempre maggiore fino alla esplosione dell’impianto con ovviamente enorme produzione di radiazioni terribili che non differirebbero per nulla da quelle dell’incidente di Chernobyl o di Fukushima che tutti noi ricordiamo.

 

Il nucleare pulito, l’ho già detto nel passato, potrebbe essere solo quello ottenuto con la FUSIONE in cui l’idrogeno si trasforma in elio ma dove se viene a mancare l’idrogeno (a causa di un qualunque evento non previsto) il processo si ferma e senza produrre radiazioni.

 

Quindi a mio avviso solo quando sarà possibile realizzare delle centrali a FUSIONE sarebbe accettabile che un Ministro ne proponga la realizzazione; infatti in quel caso il verdetto del referendum non sarebbe applicabile visto che si tratterebbe di una tecnologia senza rischi.

 

Ma quei sistemi, che attualmente sono allo studio, potrebbero essere disponibili solo fra molte decine di anni e quindi non possono essere presi in considerazione dall’attuale Governo.

 

Concludo dicendo che Pichetto non ha alcun diritto di decidere al nostro posto proponendo soluzioni in contrasto con quanto noi abbiamo chiaramente detto da tempo. Al massimo avrebbe dovuto proporre un nuovo referendum per verificare prima se la Nazione ritiene COME LUI che i nuovi impianti siano sicuri tanto da cambiare una opinioneespressa nel passato.

 

Franco Fellicò

 

 

giovedì 14 novembre 2024

L'Albania

 

Francamente non ho capito gran che a proposito di questa ingarbugliata vicenda e non ho neanche voglia di capirla; ma certamente tutto quanto sta accadendo in occasione della decisione dell’attuale Governo è assolutamente sconcertante.

 

Il balletto suscitato tra Governo e Magistratura in questa occasione ci rende ridicoli non solo al nostro interno ma anche al resto del mondo.

 

Mentre una grande nave della Marina Militare si sposta avanti ed indietro trasportando verso l’Albania e poi verso l’Italia solo un piccolissimo numero di migranti, vediamo intanto piccole barche che ne trasportano centinaia e approdano tranquillamente sulle nostre coste.

 

Io credo che gli stessi migranti che hanno viaggiato prima verso l’Albania e poi verso l’Italia a bordo della nave militare LIBRA, sebbene tristi per aver lasciato il proprio Paese, si siano sbellicati dalle risate nel costatare la stupidità del Paese che intendevano raggiungere.

 

Ed intanto né il Governo, né i giudici intervenuti la smettono di combattersi.

 

Sembra che le regole che ciascuna delle due parti invoca siano in corto circuito; entrambi le parti risultano vittime di leggi poco chiare e artatamente modificate ogni giorno sia da chi ne ha diritto che da chi non ne ha; oltre al fatto che ci si è ingarbugliati nello stabilire chi ha certe competenze e quindi ci sui dibatte all’infinito sul chi ha il diritto di decidere.

 

Insomma si è diventati prigionieri di un insieme di leggi e competenze tra loro contrastanti il cui unico merito è quello di rendere impossibile le azioni di contrasto all’immigrazione clandestina che è poi quella che si vorrebbe combattere.

 

Quello che è intanto assurdo è che ci sono un gran numero di possibili decisori che si occupano di pochissimi elementi, mente quasi nessuno si occupa dei moltissimi migranti criminali che sono certamente più pericolosi.

 

Sappiamo tutti infatti che nostro Paese vivono e delinquono innumerevoli migranti che in tutte le città italiane invadono le stazioni ferroviarie i treni e tutte le città; essi pretendono di vivere gratis nel nostro Paese e di utilizzare gratuitamente i mezzi di trasporto e i nostri beni, calpestano la proprietà privata e creano il terrore nelle vie delle nostre metropoli.

 

Insomma credo che ormai siamo giunti ad un limite che non possiamo più tollerare e mi viene quasi voglia di congratularmi con l’idea della deportazione che TRUMP intende attuare in America.

 

Occorre fare assolutamente pulizia e espellere dal nostro Paese coloro che ogni giorno delinquono, ma anche quelli che non ci sono utili e che pretendono, spesso anche con la forza, solo di essere mantenuti.

 

Non possiamo più tollerare che ci siano degli stranieri tra noi che non solo non rispettano le nostre leggi, ma che pretendono di essere rispettati da noi quasi che fossero loro i padroni della nostra terra.

 

Ogni giorno assistiamo ad accoltellamenti o quanto meno a maltrattamenti dei controllori dei treni da clandestini che pretendono di viaggiare gratis; dobbiamo tollerare che occupino le nostre case e dobbiamo concedere loro di vivere a sbafo ed imbrattare le nostre città.

 

I cittadini italiani vivono nella paura e non escono più di casa di sera perché sicuri di essere attaccati o anche solo importunati da soggetti venuti da lontano ad occupare la nostra Nazione.

 

Tra i migranti ci sono certamente delle brave persone, ma sono una minoranza e dunque dovremmo assolutamente fare le distinzioni del caso e espellere immediatamente tutti coloro che con il loro comportamento si dimostrano un pericolo per la nostra sopravvivenza.

 

Il non farlo è assolutamente ingiustificato e costituisce il principale motivo di mancanza di fiducia nelle istituzioni; ma occorre però che TUTTI si diano una regolata, occorre che al primo posto ci debba essere da parte degli stranieri l’accettazione e il rispetto delle nostre regole e poi che la Magistratura si impegni a colpire immediatamente chi delinque e a proporne l’espulsione.

 

Franco Fellicò

 

 

venerdì 8 novembre 2024

Ha vinto TRUMP


Fino all’ultimo minuto i sondaggi ci avevano lasciati incerti sul risultato; dicevano che Kamala Harris e Donald Trump erano proprio alla pari ed invece Trump ha vinto e anche con un buon margine di voti rispetto alla sua concorrente.

 

Ovviamente subito dopo i media si sono sbizzarriti nel prevedere quello che accadrà con Trump Presidente e se ne sono sentite di tutti i colori; c’è chi dice che la nuova amministrazione sarà un bene e chi invece afferma il contrario; c’è chi paventa grandi cambiamenti mondiali e chi invece è più cauto, ma forse occorrerà aspettare e toccare con mano quello che avverrà sia negli USA che nel mondo.

 

Io nel mio piccolo osservo che una gran parte degli americani ha scelto Trump perché desiderosa di un Presidente autoritario anche se meno democratico; la democrazia è passata così in secondo piano e si è preferito affidarsi ad un uomo apparentemente energico con principi più da dittatore spregiudicato che da politico giudizioso.

 

E lui così si è mostrato. Si è presentato come uno del popolo e si è fatto vedere mentre friggeva le patatine in un Mc Donald e si è anche vestito da netturbino e fatto fotografare in un camion adibito alla pulizia della città.

 

Queste immagini mi hanno fatto ricordare il nostro Mussolini quando si mostrava a torso nudo mentre aiutava nella trebbiatura i contadini dell’agro Pontino. E durante i suoi innumerevoli comizi, anche il suo aspetto truce e volitivo non è stato molto dissimile da quello del nostro Duce degli anni 30.

 

Nella sua campagna elettorale ha fatto tante promesse basate in gran parte sull’economia, promettendo riduzioni di tasse e miglioramento dello stato economico delle famiglie e anche blocco dell’immigrazione clandestina; non ha invece mai parlato di diritti civili né di democrazia, mentre ha affermato che fermerà le guerre in atto.

 

Queste sue promesse sono state prese per certe dal popolo dei buontemponi americani che non hanno dato alcun peso ai metodi che il nuovo Presidente avrebbe adottato.

 

Io credo che Trump rispetterà buona parte delle sue promesse e per quanto riguarda la guerra all’Ucraina penso che la farà finire veramente; credo che presto si accorderà con Putin (da dittatore a dittatore) e gli garantirà in qualche modo un bella vittoria; costringerà Zelensky ad accettare condizioni non giuste obbligandolo a cedere i territori graditi alla Russia; e Zelensky dovrà accettare le condizioni che Trump avrà concordato con Putin sapendo che altrimenti non riceverà più alcun aiuto né militare né economico dagli USA.

 

La spregiudicatezza che contraddistingue Trump gli consentirà di operare senza tener in alcun conto il bene del popolo ucraino; tratterà la cosa infatti solo in maniera da dimostrare al popolo americano e al mondo intero che, così come aveva promesso, sarà riuscito a fermare quella guerra.

 

Conquisterà così anche il beneplacito di Putin con il quale finirà per condividere le sue ragioni; non gli importerà nulla di perdere la stima degli ucraini ritenendo più importante essere un amico di Putin che non di Zelenzky.

 

Per il Medio Oriente penso che inizialmente manterrà i buoni rapporti con Netanyahu ma lo costringerà in qualche modo a ridimensionare le sue azioni.

 

L’altra promessa che probabilmente manterrà sarà quella di aumentare l’autonomia del suo Paese riducendo le importazioni con opportuni dazi e incrementando le produzioni in patria dei beni oggi importati; e la sua vicinanza ad Elon Musk dimostra chiaramente che l’intenzione è di dipendere il meno possibile dal resto del mondo.

 

Non è detto che i suoi metodi non saranno graditi agli americani specie se premiati da un miglioramento economico. Ma l’immagine di un’America che abbiamo oggi sarà destinata a cambiare; non più un Paese che cerca di occuparsi del mondo intero, ma un Paese più simile alla Russia che pensa solo ai propri interessi e che per rincorrerli non si cura degli eventuali danni inflitti agli altri.

 

Franco Fellicò

 

lunedì 28 ottobre 2024

Autovelox

 

Non è certo la prima volta che ne parlo, ma questa volta lo faccio dopo aver visto una intervista. Fatta Paolo del Debbio in Dritto e Rovescio del 24 ottobre 2024.

 

Nella trasmissione c’era, in veste di tartassatore,  il Sindaco di Como che si sbellicava dalle risate man mano i tartassati gli mostravano ii ventagli di multe ricevute; egli cercava di apparire come il giustiziere che a mezzo delle sue terribili macchine fotografiche più o meno nascoste riusciva a mettere ordine tra un innumerevole numero di automobilisti scorretti.

 

Ho seguito tutta la trasmissione con interesse, sperando che prima o poi qualcuno suggerisse un qualche modo per porre fine a delle azioni coercitivi sicuramente poco corrette che da anni tutti noi cittadini siamo costretti a sopportare, ma nulla è accaduto.

 

C’era chi aveva raggiunto le 17.000 euro di multe, e c’era anche un lavoratore che ne beccava moltissime e che cercava di difendersi dichiarando che lui si alzava al mattino presto per andare a lavorare e non potevo essere così tanto perseguitato.

 

Il Sindaco bellicoso continuava a ridere indegnamente alle proteste dei multati e ripeteva loro che sarebbe bastato rispettare le indicazioni dei cartelli e nessuna multa sarebbe arrivata; ma si capiva benissimo che sapeva bene che il suo suggerimento non sarebbe stati ascoltati e che gli introiti del suo Comune sarebbero continuati, ed anche ingigantiti nei tempi successivi.

 

E così come ogni azienda, quando si rende conto che i propri prodotti sono apprezzati e che le vendite crescono ogni giorno, provvede ad aprire nuovi filiali per aumentare ancora di più i guadagni, l’ineffabile Sindaco illustrava con fierezza che presto avrebbe fatto installare altri 10 autovelox nella sua città.

 

Ovviamente la grande disponibilità di danaro riveniente dalle innumerevoli multe gli avrebbero consentito di far crescere facilmente la sua “azienda”. E sarebbe stato anche facile perché molto probabilmente gli sarebbe bastato contattare uno dei tanti produttori di quegli aggeggi generatori di multe per creare una nuova rete di acchiappasoldi.

 

Ma purtroppo nella trasmissione, che ho seguito fino alla fine, nessuno ha mai cercato di far nascere una discussione sul come mai ci fossero così tante infrazioni; nessuno si è mai domandato se per caso il motivo non fosse tanto il menefreghismo degli automobilisti ma piuttosto i cartelli che indicavano limiti tanto più bassi del necessario.

 

L’unica cosa che è stata detta a favore degli automobilisti è stata che quelle apparecchiature malefiche già installate e funzionanti non sarebbero lecite perché non basta che siano autorizzate, ma dovevano essere anche omologate.

 

Poi ovviamente c’è stata una discussione tra i multati e il Sindaco nella quale i primi asserivano che quelle apparecchiature erano state installate solo per fare CASSA, tanto è vero che c’era pure quella killer che era sufficientemente nascosta per meglio colpire i malcapitati, mentre il Sindaco lo negava.

 

Naturalmente il bellicoso Sindaco di Como continuava a ripetere che lui perseguiva la sicurezza e non certamente gli introiti che però continuava ad incassare sicuramente compiaciuto.

E allora c’è una soluzione a questo andazzo che certamente non riguarda solo quel Sindaco che ha avuto anche la sfacciataggine di partecipare alla trasmissione, ma che è comunissima in tutto il Paese?

 

Secondo me la soluzione c’è, ed è pure semplicissima da mettere in atto regolarizzando in un baleno un modo di fare che è indegno della nostra società.

 

Ho aspettato inutilmente che qualcuno facesse il suggerimento che qui di seguito proverò a dare io stesso visto che NESSUNO né dei tartassati né il bravo intervistatore ha deciso di dare.

 

 

Il mio suggerimento

 

Come sempre non mi piace esporre una mia idea se non dopo aver dimostrato come vi sono giunto; e poiché ogni idea dovrebbe essere frutto di un ragionamento, preferisco convincere i miei lettori esponendo proprio il ragionamento da cui nascerà la soluzione al problema.

 

I Comuni si occupano normalmente di gestire la propria città da tutti i punti di vista: l’illuminazione delle strade, la pulizia delle stesse, la potatura degli alberi, la tenuta dei giardini e tanti altri servizi e per farlo spende dei soldi che riceve dai cittadini stessi che versano tutte le tasse il cui gettito è di pertinenza comunale.

 

Tra i servizi svolti dai Comuni ci sono anche quelli relativi alla sicurezza stradale che spesso si cerca di tenere alta a mezzo degli gli autovelox; ovviamente, così come per tutti i servizi il Comune dovrebbe spendere dei soldi per poterlo erogare; ma in questo particolare caso si verifica che non solo i costi del servizio sono nulli, ma addirittura questo servizio finisce per produrre anche dei notevoli utili; in pratica mentre per tutti i servizi il Comune deve spendere dei soldi, per quello della sicurezza stradale ogni Comune è sempre in attivo; le spese sono nulle perché coperte dagli introiti delle multe ed in più ogni giorno le casse si rimpinguano di soldi che sono tanto maggiori quanto più bassi sono i limiti di velocità imposti con i cartelli.

 

E’ ovvio che in una simile situazione questo tipo di servizio, che oltre a risolvere il problema della sicurezza è anche un generatore di danaro, debba far gola ai vari sindaci non ultimo quello di Como.

 

E allora c’è subito da domandarsi se tutti gli autovelox che vengono installati non siano dovuto proprio alla ricerca di un introito aggiuntivo che è quello delle multe.

 

Come fare allora per far sì che i Sindaci installino gli autovelox SOLO perché li ritengono importanti per la sicurezza e non per gli introiti dell’incasso delle multe?

 

Semplice, anzi semplicissimo. Basterebbe che lo Stato decretasse che a partire da una certa data tutti i proventi delle multe proveniente dalle rilevazioni degli autovelox, da chiunque installati, debbano essere versate interamente allo Stato; volendo lo Stato potrebbe anche riconoscere ai Comuni un 10% della cifra ottenuta a titolo di un parziale rimborso delle spese sostenute, ma non di più.

 

Sarei stato molto curioso di sentire cosa ne avrebbe pensato il beffardo Sindaco comasco se un qualcuno gli avesse domandato: “Lei che dice di installare quegli apparecchi a solo scopo della sicurezza, lo farebbe ugualmente se i proventi delle multe non entrassero più nelle casse del suo Comune”.

 

Probabilmente egli avrebbe dovuto necessariamente rispondere che avrebbe continuato alla stessa maniera, e allora perché non farlo davvero e verificare?

 

Franco Fellicò

martedì 22 ottobre 2024

Non solo teoria

 

In molti ricorderanno che, anche in risposta alle critiche mosse dai NOBEV, si è detto che uno dei tanti svantaggi delle auto termiche è che il carburante viene CONSUMATO e deve necessariamente essere sostituito da altro che non può che essere estratto e raffinato nuovamente.

 

Viceversa si è più volte ripetuto che il litio, il cobalto e tutti gli elementi costosi necessari alla costruzione delle batterie può essere riutilizzato nuovamente quando la capacità delle stesse scade fino a non poter più essere utili.

 

Da ieri tutto quanto è stato solo raccontato come una possibilità, è diventato realtà perché proprio ieri (21 ottobre 2024), Mercedes-Benz ha inaugurato nei pressi di Stoccarda, alla presenza anche del Cancelliere Scholz, il primo impianto in Europa per il riciclo delle batterie.

 

Come riportato da vari articoli in rete si tratta di un complesso di 6.800 metri quadrati che è in grado di recuperare il 96% dei materiali che costituiscono le batterie e ovviamente tra essi tutto il LITIO, il COBALTO e il NICKEL riportandoli allo stato puro.

 

L’impianto può trattare 2.500 tonnellate di materiale all’anno dal quale può estrarre tutto quanto può servire per costruire circa 1.500 nuove batterie. E’ da considerare inoltre che una gran parte dell’energia necessaria per le lavorazioni proviene dai pannelli fotovoltaici che ricoprono il complesso per cui buona parte del costo necessario alla trasformazione deriva dalla luce del sole (ben 350 kW).

 

Per l’occasione il Cancelliere Olaf Scholz ha detto: "È questo il futuro e non è questione di ideologia; per produrre batterie in modo sostenibile e rispettoso delle risorse, anche il riciclo è fondamentale. L’economia circolare è un motore di crescita e, allo stesso tempo, un elemento essenziale per raggiungere i nostri obiettivi climatici".

 

E allora non posso non ripensare al nostro Salvini, che piuttosto di promuovere ed incentivare la crescita della nuova tecnologia, ritiene che bisogna difendersi dalla Cina con i dazi e insiste nel voler mantenere in essere la tecnologia deli motori termici che sono destinati a scomparire.

 

Con tanti impianti come quello appena avviato l’Europa potrebbe affrancarsi dalla Cina della quale potrebbe non aver più bisogno o quasi; e questo dimostra il diverso modo di pensare e di agire dei governanti e dimostra anche la stupidità dei nostri politici che hanno deciso di imboccare la strada sbagliata.

 

E’ importante notare che la scelta di Mercedes è assolutamente logica; la potenzialità del complesso è sicuramente ben dimensionata visto che, come ho detto precedentemente, è in grado di trattare 2.500 tonnellate di batterie esauste all’anno; infatti ho letto che nel 2025 ci saranno 1.000 tonnellate di batterie da riciclare e ovviamente negli anni successivi ce ne saranno ancora di più; mentre si stima che entro il 2050 si raggiungeranno i 6 milioni di tonnellate.

 

E chiaro allora che l’impianto Mercedes è da considerarsi solo un inizio: esso certamente sarà seguito da tanti altri complessi di quel genere, ma saranno solo i Governi che dispongono di politici INTELLIGENTI quelli che cercheranno di salire su un treno che una volta perduto non sarà più possibile prendere.

 

Franco Fellicò

 

 

 

 

venerdì 11 ottobre 2024

La neutralità tecnologica

 

Ma cosa intende Urso e compagni per “neutralità tecnologica”?

 

Penso che voglia significare che la transizione energetica va fatta, ma che non deve passare necessariamente per l’elettrificazione delle automobili.

 

Infatti l’idea che si sono fatti è probabilmente: “se è possibile far SI che in un qualche modo le auto termiche non emettano più CO2, non c’è nessun motivo per smettere di costruirle”.

 

E certamente il Ministro Urso si sarà fatto convincere da qualche sedicente tecnico che c’è sicuramente un modo per far in modo che le ICE smettano di inquinare.

 

Gli avranno spiegato che ci sono i carburanti e-fuel e anche i bio-carburanti che possono fare il miracolo; ovviamente nessuno di quei tecnici gli ha spiegato però che i costi di quei carburanti sono proibitivi, che essi si producono con largo uso di elettricità e che la loro efficienza complessiva riduce ulteriormente la pessima efficienza dei motori termici.

 

Riferendomi allora la gran quantità di energia elettrica necessaria per produrre questi altri carburanti, non posso fare a meno di suggerire di leggere un MIO articolo che tempo fa fu pubblicato da VaiElettrico e che è ancora possibile leggere andando al link:

 

https://www.vaielettrico.it/locomotiva-a-vapor-e-fuel-un-duello-fatto-di-nulla/

 

in cui provai a dimostrare con un esempio un po' stravagante, cosa significherebbe per i futuri automobilisti continuare ad usare le loro ICE alimentandole con combustibile e-fuel o peggio utilizzarle con i bio-carburanti.

 

Mi sembra impossibile che nessuno abbia spiegato al Ministro quanto un motore elettrico è più efficiente, molto meno complesso, meno ingombrante e anche meno costoso (eccetto le batterie ma solo per ora) rispetto ad un motore termico che oltre tutto richiede un’infinità di altri dispositivi anch’essi costosi, complessi e quindi anche più facili a guastarsi; e però deve essere proprio così perchè una qualunque persona dotata di un minimo di cervello non potrebbe difendere così strenuamente le ICE rifiutando le BEV.

 

Ma poi se anche il Ministro lo facesse veramente per tentare di salvaguardare i posti di lavoro di tanti meccanici che lavorano nel campo dei motori a combustione, finirebbe per fare invece il loro male perché alla distanza, poiché malgrado le sue azioni frenanti l’elettrico diventerà comunque il motore più usato per le automobili, quei lavoratori perderanno il lavoro magari qualche anno dopo, ma prima di averne imparato uno nuovo.

 

Ho più volte detto questo nei miei scritti riferendomi al freno che l’attuale Governo pone alla crescita professionale degli addetti alla produzione, riparazione e vendita e anche al relativo mercato delle terze parti, relegando tutti coloro che vi lavorano a rimanere ancorati ad una tecnologia che ha fatto il suo tempo.

 

Qualche giorno fa ho avuto modo di leggere un articolo a questo link:

 

https://academic.oup.com/bioscience/advance-article/doi/10.1093/biosci/biae087/7808595?login=false

 

che vi invito a leggere con molta attenzione (è in inglese ma potete facilmente, usando il browser Chrome di Google, vederlo in italiano); è il rapporto sul clima del 2024 nel quale tanti scienziati spiegano con moltissimi dettagli quello che sta accadendo al nostro pianeta.

 

Penso che sia meglio dar retta a degli SCIENZIATI ESPERTI piuttosto che a dei POLITICI INESPERTI e quindi quelli che lo leggeranno, se nutrono un minimo di amore per i propri figli e nipoti, dovrebbero decidere di fare DA SOLI tutto quanto gli è consentito per fermare una enorme catastrofe in arrivo.

 

Anche piccole azioni fatte da tantissimi cittadini forse riusciranno quanto meno a rallentare la fine del nostro pianeta.

 

Invito invece tutti quelli che insisteranno nel voler contrastare una transizione assolutamente necessaria, quando si recheranno ad un distributore per rifornire la propria ICE di carburante, di pensare per tutti i cinque minuti necessari al rifornimento, a quel rapporto CHIARISSIMO e DISINTERESSATO.

 

Franco Fellicò