Non mi sono espresso finora sulla nostra Presidente del Consiglio, ma penso che sia il caso di farlo ora dopo oltre due anni di “servizio” e di parlare anche di lei.
Quando la Meloni ha iniziato ad essere nota nella politica mi aveva sempre impressionato positivamente perché le sue idee mi piacevano e vedovo che sapeva chiarirle bene tanto da far immaginare che molte delle cose che diceva potevano essere fatte utilmente per la nostra Italia.
A questo primo periodo di “simpatia” è subentrato poi un periodo di “antipatia” quando durante il Governo Draghi è stata l’unica a porsi in opposizione; questo a me non è piaciuto per niente tanto che ho smesso di seguirla nei suoi ragionamenti.
Ma poi passato Draghi ho pian piano ricominciato a considerarla anche tenendo conto dei suoi molteplici incontri con Mario Draghi dai quali traspariva una stima reciproca.
Infine alle ultime elezioni l’ho anche votata considerandola la più intelligente di tutti quelli che si proponevano come capi del nuovo Governo.
Le sue dichiarazioni di programma mi sono piaciute e in particolare mi è piaciuta la promessa di eliminare la stupida istituzione del reddito di cittadinanza che si dimostrava sempre di più un modo per ricevere dei soldi mensili dallo Stato anche senza far niente; la spinta a incassare quei soldi e a lavorare nello stesso tempo in nero era fortissimo e quindi mentre lo Stato si depauperava delle sue sostanze, in più doveva anche sopportare che la maggior parte dei lavoratori lavorassero in incognito senza contribuire ad alimentare il fisco.
Quando Giorgia, da Presidente del Consiglio, soppresse il reddito di cittadinanza trovando il modo per far affiorare il lavoro nero e cercando di aiutare SOLO quelli che erano chiaramente in condizioni da non poter lavorare, la mia fiducia nel Governo aumentò rapidamente.
Ma la cosa più importante che ho apprezzato nei primi due anni della sua Presidenza è il suo modo di porsi nei confronti di tutti Paesi europei, di oltre oceano e del mondo, come un personaggio di alto livello che tutti le hanno riconosciuto.
L’Italia è diventata più importante nel mondo ed è ascoltata con riverenza da tutti così come non lo è stato mai; e questo è stato proprio per la forza con cui la Presidente del Consiglio si è imposta.
L’altro grande risultato è la diminuzione della disoccupazione e la voglia che hanno tutti i cittadini di lavorare e la voglia degli imprenditori di far lavorare.
A Giorgia però critico l’atteggiamento negativo che ha sulla mobilità elettrica e sulla transizione ecologica cosa che probabilmente è dipesa dal pensiero di Salvini, Urso e Pighetto che, forse per ingraziarsi l’elettorato dei lavoratori nel campo automobilistico termico, ritengono di proteggerli frenando il progresso, mentre invece frenano il loro adeguamento per tempo alle nuove tecnologie cosa che fra qualche anno li potrebbe far diventare inutili.
In ogni modo i meriti di Giorgia sono così tanti che preferisco che resti ancora in sella per molto. Può darsi che, la sua intelligenza le farà capire che dovrà in qualche modo neutralizzare quanto meno Salvini che anche se fa parte della coalizione è, come dice Bonelli, una sciagura per l’Italia.
Ho ascoltato all’inizio anno in diretta la lunga conferenza stampa con i giornalisti e ho visto come ha risposto a tutte le 41 domande ricevute notando come fosse preparata su tutto e come ha sempre spiegato bene il perché delle sue scelte.
Ovviamente tiene bene testa ai continui attacchi della Schlein e di Conte che non fanno altro che criticare spesso citando dati inventati; è però un peccato che debba dedicare del tempo a rintuzzare le accuse delle opposizioni piuttosto di usarlo per il bene della Nazione.
L’ultimo capolavoro di Giorgia è stato il viaggio improvviso negli Stati Uniti dove certamente è andata per concordare con Trump un atteggiamento condiviso sulla estradizione dell’ingegnere Abedini; dopo essersi accordato con Trump ha potuto ottenete dall’Iran il rilascio di Cecilia Sala promettendo loro che non avrebbe dato seguito all’estradizione; e oggi puntualmente abbia saputo che Nordio ha deciso di lasciare libero Abedini che è pure tornato in Iran.
Insomma abbiamo avuto tanti bravi Presidenti del Consiglio ma quella attuale non è da meno di nessuno di essi.
Franco Fellicò
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