Quando lo Stato non ha i fondi per poter affrontare delle sfide, può sempre provare a chiedere ai privati di aiutarlo a risolvere i problemi più impellenti.
Ma ovviamente non può proporre o magari obbligare i cittadini a dargli una mano e pretendere anche di tassare quello che i cittadini obbedienti faranno per lui.
Questa premessa vi sarà più chiara leggendo quello che scriverò qui di seguito.
Quello di cui voglio parlare è dell’esigenza che ha la nostra Nazione di riuscire a produrre il massimo possibile di energia pulita che, come tutti sanno, si può produrre gratuitamente utilizzando il SOLE e il VENTO.
Il FOTOVOLTAICO e l’EOLICO sono infatti i due strumenti che abbiamo per produrre energia pulita e gratuita, ma entrambi per produrla richiedono l’installazione di impianti che hanno il loro costo e anche la disponibilità di spazi adatti.
Lo Stato non ha capacità economica per realizzare gli enormi impianti necessari per cui la produzione, anche se cresce ogni giorno, avviene troppo lentamente; inoltre ci sono difficoltà da superare nell’individuare le superfici necessarie agli impianti, superfici che molto spesso richiedono di perdere grandi aree destinate attualmente all’agricoltura; senza contare anche le resistenze che i cittadini spesso manifestano per motivi di estetica o semplicemente per il piacere di frenare ogni iniziativa governativa.
Quello che ho da tempo proposto è di utilizzare TUTTI i tetti esistenti, che attualmente sono soltanto ricoperti da tegole per riparare gli abitanti dalle intemperie e dal sole. Se quelle superfici fossero ricoperte da pannelli fotovoltaici potrebbero aver una duplice funzione perché oltre a continuare a riparare dalle intemperie potrebbero essere anche fonte di energia pulita e gratuita.
Per quanto nel passato abbia cercato non ero mai riuscito a conoscere l’entità della superficie complessiva di tutti i tetti italiani ma qualche giorno fa mi è capitato di leggere un articolo pubblicato da VaiElettrico (https://www.vaielettrico.it/rinnovabili-e-la-sindrome-nimby-che-fare/) nel quale era detto che disponiamo di 1.450 chilometri quadrati di tetti civili, 200 di coperture industriali e 9.000 di aree industriali dismesse.
Ho provato allora a fare le mie considerazioni basandomi sulle cifre indicate; mi sono riferito solo alle prime due per un totale quindi di 1.650 km quadrati.
E questi sono i miei calcoli:
1.650 Kmq = 1.650.000.000 mq (metri quadrati disponibili)
Considerando che la potenza ottenibile oggi da un metro quadrato di pannello fotovoltaico potrebbe essere almeno di 200 watt e cioè 0,2 kw:
1.650.000.000 x 0, 2 = 330.000.000 Kw
ma 330 milioni di Kw sono 330.000 Mw e cioè 330 Gw.
Dunque ricoprendo solo tutti i tetti delle abitazioni civili e dei padiglioni industriali con pannelli fotovoltaici potremmo disporre di una potenza installata di 330 Gw, cosa che significherebbe ben 12,5 volte quella attuale che sempre nell’articolo di cui sopra è indicata in 26 Gw.
Ma ora passando a calcolare l’energia ottenibile e considerando anche soltanto SEI ore al giorno di utilizzo medio dei pannelli avremo:
330 x 6 = 1.980 ( quindi 1,98 Terawatt/ora al giorno)
1,98 x 365 = 722,70 Tw/ora
A questo punto io stesso mi meraviglio visto che ho letto che il consumo annuale di energia elettrica nel 2022 è stato di 295,8 Twh
Forse ho sbagliato qualcosa, o forse le superfici su cui mi sono basato non sono corrette, ma una cosa è certa: l’utilizzo di TUTTI i tetti esistenti nel nostro Paese sarebbe una vera MANNA per la nostra Nazione.
Vorrei ricordare ancora una volta che tutti i tetti sono attualmente inutilizzati e ricoperti da tegole che hanno il solo scopo di riparare dalle intemperie; i pannelli fotovoltaici non modificherebbero nulla per quanto riguarda la protezione dalle intemperie ma in più fornirebbero gratuitamente energia pulita.
E allora mi domando se il Governo abbia mai capito questo e come mai nessuno dei politici che abbiamo ha mai pensato di rendere obbligatorio lo sfruttamento di queste superfici il cui utilizzo non sarebbe certamente avversato da nessuno visto che nessun danno ne deriverebbe.
Ma vediamo allora nel dettaglio come lo Stato potrebbe non solo imporre di utilizzare quelle superfici, ma come potrebbe ottenere anche che gli impianti venissero realizzati con i fondi dei privati.
Premetto che al momento, tranne qualche sporadico caso, sono ben pochi (in rapporto alla totalità dei tetti) quelli che hanno deciso di dotarsi di un impianto fotovoltaico; questi si accontentano di ridurre il costo della propria bolletta con una spesa iniziale non certo minima.
Il numero di impianti già realizzati riguarda infatti un infinitesimo dei tetti potenzialmente utili e questo malgrado lo Stato abbia deciso di incentivarne la realizzazione.
Come è noto, attualmente lo Stato offre un credito di imposte pari al 50% della spesa che però può essere recuperato in 10 anni !!! E’ chiaro che questo tipo di incentivo è poco interessante tanto è vero che pochi sono coloro che ne hanno approfittato. La così lunga attesa per recuperare parte della spesa ha fatto sì che negli ultimi anni era nata la “cessione del credito” per cui le aziende realizzavano gli impianti ad un costo inferiore incamerando in cambio il credito decennale; ovviamente però la riduzione del prezzo non era del 50% ma al massimo di un 30% visto il lungo tempo che le aziende dovevano attendere per il recupero dei fondi.
Ma questa pratica, che comunque non ha modificato di molto l’interesse dei cittadini al fotovoltaico, pare che sia stata anche vietata per cui si è ritornati a dover aspettare 10 anni per avere la sovvenzione.
Quindi a me sembra che lo Stato, pur mostrando di voler suggerire quelle installazioni con degli incentivi a fondo perduto, non ha trovato un modo che sia veramente conveniente per i cittadini; e la dimostrazione che è così, viene dallo scarso interesse suscitato.
Io penso invece che lo Stato dovrebbe non suggerire ma IMPORRE l’installazione dei pannelli a tutti e dovrebbe farlo possibilmente senza impegnare fondi che sarebbero certamente finiti e difficili da reperire, ma DETASSANDO TOTALMENTE sia i materiali che le opere per le installazioni; ma quando dico totalmente intendo dire che sia i materiali che i lavori dovrebbero essere totalmente esenti da IVA; e anche che tutti i guadagni delle imprese per la realizzazione di quegli impianti dovrebbero essere anche completamente detassati; lo Stato quindi PER QUEGLI IMPIANTI non percepirebbe neanche un Euro sia dai privati che fanno fare gli impianti sia dalle imprese che li realizzano.
La rinunzia a questi introiti però consentirebbe al mercato di proporre installazioni a costi molto più bassi degli attuali; gli imprenditori sarebbero felicissimi di proporli a prezzi molto bassi visto che tutti i loro guadagni sarebbero ESENTASSE; in forza di questa legge i cittadini (quasi tutti) potrebbero decidere di investire del danaro per far ricoprire i propri tetti da pannelli fotovoltaici visto anche che l’energia prodotta sarebbe in larga parte utilizzata da loro stessi gratuitamente.
E per evitare speculazioni basterebbe indicare un costo per Kw fissato dallo Stato superato il quale tutta la detassazione non sarebbe più ammessa. In questa maniera si sarebbe sicuri che nessun fornitore si permetterà di proporre costi gonfiati a piacere.
Ma cosa potrebbe accadere se qualcuno, anche ai prezzi bassi che si potrebbero avere, non è in grado di spendere danaro per far fare l’impianto? In questo caso la legge dovrebbe prevedere che le superfici di quei tetti fossero espropriati (solo per potervi installare dei pannelli); essi potrebbero essere offerti a prezzi molto bassi a società disposte a far fare i lavori a proprie spese; in tal caso l’energia prodotta andrebbe alla società che ha fatto i lavori tranne una piccola parte che potrebbe essere fornita ai proprietari di quei tetti che hanno rinunziato ad utilizzarli in proprio.
Una simile legge non costerebbe NULLA allo Stato, consentirebbe di elevare gratuitamente l’energia rinnovabile prodotta senza che nessuna superficie utilizzabile per altri scopi venga perduta; sarebbe utile ai cittadini che diventerebbero quasi autonomi in quanto a fornitura di energia elettrica; farebbe interessare moltissime aziende a fare questi lavori visto che sarebbero esentasse; e questo si tradurrebbe automaticamente anche in un aumento dell’occupazione e in crescita della Nazione.
E ripeto ancora SENZA CHE LO STATO spenda assolutamente NULLA.
Altro vantaggio sarebbe l’alleggerimento del carico sulle linee di distribuzione elettrica, e la possibilità di dirottare quasi tutto quanto prodotto dalle grandi centrali verso le aziende energivore cosa che consentirebbe anche di minimizzare i costi complessivi e forse ridurre anche i costi dell’energia fornita alle aziende.
Qui sicuramente ci sarà qualcuno che reagirà dicendo che lo Stato non può fare a meno di incassare tasse e che non è vero che abbassando le tasse il Paese crescerebbe di più, perché lo Stato dovrebbe tagliare le sue spese in eguale misura. Oppure fare più deficit-debito, pagando interessi molto più alti e rischiando il default.
Qualcun altro potrebbe dire invece: se la ricetta fosse così semplice e vantaggiosa per tutti, perché nessuno l’ha mai adottata?
Ai primi risponderò con un esempio che servirà a dimostrare che la mia ricetta non richiede un ABBASSAMENTO DELLE TASSE. Infatti supponiamo che lo Stato attualmente incassa 10 miliardi al mese di tasse; se non adotta la mia ricetta continuerà a incassare 10 miliardi al mese e però l’energia totale prodotta rimarrebbe quella attuale. Se invece decidesse di adottare la mia ricetta, continuerà ad incassare 10 miliardi al mese (quindi non ridurrebbe le tasse) e in più vedrebbe aumentare enormemente la produzione di energia pulita SENZA SPENDERE UN SOLO EURO.
Ai secondi ricordo semplicemente che non è mai piaciuta la “pecoraggine” ed infatti non ho mai pensato che qualcosa va fatta solo se qualche altro Paese l’ha già fatta. Se l’Italia fosse la prima a farlo, potrebbe invece dare il via a tanti altri Paesi a farlo.
Ricordate i vaccini anti Covid di massa fatti dall’Italia; allora non abbiamo aspettato che li facesse qualcun altro e siamo stati i primi; ma la scelta è stata riconosciuta valida e siamo stati copiati dagli altri; credo che sia preferibile questo piuttosto che la pecoraggine.
In ogni caso, come ho detto in premessa, mi sembra giusto e corretto che, dopo aver obbligato i cittadini a finanziare gli impianti con i propri soldi, o a cedere per leggi le proprie superfici a dei terzi, non si debba obbligare chi rispetta l’obbligo a versare anche un PIZZO allo Stato.
Franco Fellicò
2 commenti:
Molto molto interessanti e assolutamente vere queste tue considerazioni che anch'io feci nel 2011 montando i mio primo impianto FV , ma già allora difficoltà burocratiche incombevano infatti se mai mi fosse venuto in mente di montare un impianto con più di tre kw sarei diventato produttore chissà forse con P.I. ovviamente solo 2,9 kw poi scatta l'indagine con tentativo di sospendere i lavori ,non ricordo di quale ente statale ma poi me la sono cavata con un centinaio di euro. Questo per dire che chi pensa di produrre energia gratis si scontra sempre e comunque a prescindere di chi ci sia al governo evidentemente esistono potentissime corporazioni che non vogliono che questo avvenga. Come ho già scritto purtroppo in questo ns Paese quello che costa poco, produce gratis , non ha bisogno praticamente di manutenzione, e dura moltissimi anni non va bene , abbiamo come tu dici migliaia di kmq di superfici in contesti industriali anche abbandonati che un F.V. non peggiorerebbe lo stato ma cosa ci voleva 10/15 anni fa ad utilizzare la tua formula che trovo eccezionale ma come mai ci abbiamo pensato solo noi . Credo caro Franco che i motivi siano sempre gli stessi del clima del risparmio dell'aria pulita non frega niente quello che conta sono sempre i soldini tanti tantissimi soldini come dicevo prima se costa poco e funziona non va bene ma nel frattempo ho però montato un secondo impianto
Vorrei ringraziare Claudio per il suo commento e vorrei pregarlo di contattarmi a: franco@ffellico.com. Spero che lui legga questo commento.
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