Il costo dei carburanti è molto aumentato in questi ultimi mesi. I consumatori sono insorti e hanno anche raccolto molte centinaia di migliaia di firme per chiedere che il Governo riduca le accise.
Ma il Ministro Urso ha detto che non è possibile fare questa riduzione perché lo Stato perderebbe un miliardo al giorno, cosa che non può permettersi.
Ma il Ministro ha dimenticato (ho ha fatto finta di dimenticare) che oltre alle accise sui carburanti lo Stato incassa anche l’IVA e poiché l’IVA è una percentuale, questo significa che più i carburanti costano più lo Stato incassa.
Non so con esattezza quali altre prebende si pagano sui carburanti (alle regioni, comuni, ecc.) ma sono certo che anche quelle sono delle percentuali sul costo e quindi ancora una volta chi percepisce quegli introiti, quando i carburanti aumentano, gioiscono.
Basterebbe quindi quanto meno che l’IVA venisse calcolata su una cifra FISSA che almeno quella parte di costo non aumenterebbe all’aumentare del prodotto senza quindi far arricchire indebitamente chi le incassa.
L’aumento in questi ultimi tempi è stato almeno di 30 centesimi al litro e questo significa che su quella cifra l’IVA in più corrisposta allo Stato è stata di 6 centesimi al litro.
Probabilmente altri 4 centesimi possiamo ipotizzare che siano gli aumenti che hanno subito INDEBITAMENTE gli altri prelievi fatti in percentuale e dunque i 30 centesimi di aumento potrebbero essere ridotti a 20 solo se si tenesse conto di quanto ho appena spiegato.
Ma lo Stato, anche se dice il contrario, sembra esistere principalmente per sfruttare i suoi cittadini e quindi, come sempre, fa orecchie da mercante.
Franco Fellicò
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