sabato 21 giugno 2025

Putin e Xi Jinping

 

Oggi mi sento di azzardare un’ipotesi.

 

Dovremmo partire dal fatto che ogni azione dei potenti scaturisce dall’intenzione di approfittare di ogni situazione per acquisire un vantaggio per il proprio Paese e ancor più per migliorare la fiducia e la popolarità di se stessi.

 

Oggi, la grave situazione che si sta creando a causa della guerra tra Israele e lran, si presta molto bene a offrire molte opportunità ai potenti del mondo.

 

Già più di una volta Putin ha dichiarato che sarebbe disponibile a cercare di fermare questa pericolosa guerra; l’Europa come Unione, ma anche i vari Paesi che la compongono, non hanno visto però di buon occhio questo eventuale intervento.

 

Ma Putin non demorde e sentendosi con Xi Jinping ora si sta riproponendo insieme al collega cinese come mediatore e pacificatore.

 

Ovviamente, non credo che ci possa essere qualcuno che possa vietare loro di intervenire e quindi potrebbero farlo autonomamente durante i 15 giorni che Trump si è preso per decidere cosa fare.

 

Ma vediamo quali armi hanno i due dittatori per riuscire nell’intento; i due dittatori potrebbero convincere più di qualunque altro l’Iran a fermarsi perché i rapporti tra Russia e Iran sono molto stretti da tempo anche perché buona parte dei droni che Putin scaglia contro l’Ucraina vengono appunto forniti dall’Iran, mentre Xi Jinping attualmente importa il 90% del petrolio che l’Iran produce,

 

Dunque l’Iran avrebbe molti buoni motivi per ascoltare le richieste dei due dittatori. Senza contare che la Russia potrebbe promettere di aiutare l’Iran a riprendere di nascosto gli studi per la realizzazione della bomba atomica (e chissà se non lo sta facendo già da tempo).

 

Per far sì che anche Israele fosse d’accordo ad un cessate il fuoco a Putin basterebbe una telefonata a Trump il quale lo accontenterebbe subito perché gli verrebbero tolte le castagne dal fuoco in cui si è incastrato.

 

Questa eventuale soluzione farebbe vedere Putin e Xi Jinping dal mondo intero sotto una luce diversa da come erano visti prima e sarebbero tutti un po' più indulgenti con loro cosa utile a chi ha una guerra in corso con l’Ucraina e a chi potrebbe avere una guerra per acquisire Taiwan.

 

I due furbi dittatori, già da tempo fortemente connessi tra loro, si sono resi conto che hanno a portata di mano un’opportunità unica e molto probabilmente ne approfitteranno.

 

Scusate se ho azzardato questa ipotesi, ma direi che data la situazione potrebbe anche realizzarsi.

 

Franco Fellicò

domenica 15 giugno 2025

Attacchi all'Iran

 

Immaginate di avere un vicino di casa che vi odia e che afferma ogni giorno di volervi distruggere fisicamente. Poi vi accorgete che il vicino sta anche armeggiando con esplosivi e altri aggeggi distruttivi ed è quasi giunto al punto in cui sarà in grado di far saltare tutta la vostra abitazione.

 

Le intenzioni bellicose del vostro vicino sono anche note a tutta la vostra zona tanto che si sono create delle vere e proprie organizzazioni che stanno provando a convincere il vostro vicino a smettere di preparare ordigni da usare contro di voi; ma il vostro vicino mentre fa finta di accettare le richieste di chi vuol risolvere la questione pacificamente, continua a preparare il suo arsenale per utilizzarlo contro di voi appena possibile.

 

In una simile situazione, se siete una persona pacifica, probabilmente continuereste a sperare che prima o poi il vostro vicino si convinca di dover abbandonare l’idea di distruggervi; se invece siete un pò più realista e avete anche la forza sufficiente ad affrontare il vicino prima che sia lui ad affrontare voi, molto probabilmente attacchereste il vostro nemico distruggendogli prima di tutto l’arsenale che stava preparando per colpirvi.

 

La situazione che ho voluto mostrare menzionando un vicino di casa non è per nulla dissimile da quella che si era creata tra Israele e Iran. E’ noto a tutti che quest’ultima afferma da anni che ha intenzione di CANCELLARE dalla cartina geografica Israele; non importa molto se quell’intenzione è giusta o errata, ma quello che importa è che si sapeva abbastanza per certo che se l’Iran fosse riuscita a dotarsi dell’arma nucleare non avrebbe esitato ad utilizzarla contro Israele.

 

E’ per questo che la comunità internazionale, con gli Stati Uniti in testa, stava cercando da molto tempo di frenare la corsa all’atomica dell’Iran; ma con la scusa di voler usare il nucleare solo per usi civili, quest’ultima ha continuato nei suoi studi per riuscire a realizzare la bomba.

 

Poiché Israele è abituata ad affrontare i problemi anche di petto, quando necessario, in questi ultimi giorni Netanyahu ha avviato una serie di attacchi tutti destinati a distruggere gli impianti iraniani in cui si arricchisce l’uranio.

 

In effetti Netanyahu ha deciso autonomamente, pur avendo la sua forza militare impegnata in vari altri fronti, di fermare a tempo con il suo esercito gli sforzi dell’Iran per la realizzazione della bomba nucleare.

 

Sono certo che tutti quelli che mi leggeranno saranno contrari come me alle guerre, ma ci sono molte Nazioni occidentali che hanno gioito anche se ufficialmente hanno considerata l’azione di Israele pericolosa per la sicurezza del mondo; comunque mentre Israele ha agito per salvaguardare la propria sopravvivenza, ha però fatto un bel favore a tutto l’occidente distruggendo i pericolosi impianti nucleari dell’Iran.

 

Siamo tutti d’accordo che quello che sta avvenendo a Gaza è orribile, sappiamo che Netanyahu vorrebbe eliminare Hamas che è una organizzazione terroristica e riavere gli ostaggi; ma nessuno di noi molto probabilmente è d’accordo nel cancellare la Palestina dalla carta geografica e però nemmeno nessuno di noi vorrebbe che venisse cancellata Israele.

 

Dunque l’Iran deve convincersi, con le buone o con la forza di Israele, che non potrà avere l’atomica anche perché per fortuna finora tutti quelli che ce l’hanno la utilizzano solo per motivi di deterrenza.

 

Tutto il mondo occidentale non ha abbastanza fiducia che una Nazione come l’Iran e i suoi capi autoritari siano disposti a tenere la bomba solo come deterrenza, ed è per questo che sono tutti d’accordo che a lei non deve essere concessa averla.

 

Quindi, anche se la guerra non è mai da incoraggiare, sono in molti ad aver capito che in questo caso l’azione di Israele è quanto meno da tollerare.

 

Ricordo di aver sentito Elly Schlein dire a gran voce che Meloni deve assolutamente fermare Netanyahu (richiesta ridicola sapendo quando il leader Israeliano l’avrebbe ascoltata).

 

Poi un pò ci ha ripensato ed ora agita l’articolo della nostra costituzione che afferma che l’Italia ripudia la guerra. Ma, come tutti sanno, il Governo non ha alcuna intenzione di dichiarare guerra a qualcuno per cui la Elly non potrebbe invece dirci, almeno questa volta, cosa farebbe lei al posto della Meloni? E se però volesse dircelo eviti di pretendere di organizzare incontri diplomatici con chi non ha nessuna voglia di farli!

 

Lasciando da parte le solite dichiarazioni del PD e di M5S osservo che ci sono anche due altre eventualità da tener presente, la prima è che Ali Khamenei capo supremo dell’Iran, potrebbe “sguinzagliare” dei gruppi terroristici a fare azioni contro luoghi e persone israeliane presenti in tutto il mondo.

 

L’altra invece, che potrebbe essere utile alla distensione, è che a seguito dei continui bombardamenti di Israele si possa verificare all’interno dell’Iran un colpo di Stato così come è avvenuto ultimamente in Siria e che la popolazione riesca a sostituire l’attuale capo supremo con una figura più disposta a firmare accordi di rinunzia al nucleare con il resto del mondo.

 

Non voglio dimenticare infine che tra le minacce che l’Iran ha fatto sapere al mondo c’è quella di attaccare le basi degli USA, della Germania e della Francia. Non oso neanche immaginare cosa potrebbe accadere se Ali Khamenei dovesse mettere in atto questa altra sua stupida mossa, perché allora veramente saremmo vicinissimi se non dentro la TERZA guerra mondiale.

 

Franco Fellicò

martedì 10 giugno 2025

I referendum

 

Carlo Calenda, che a mio avviso è uno dei pochi dell’opposizione che dice cose sensate, ha affermato che la decisione di utilizzare i referendum per “dare una spallata al Governo” si è tradotta in un “autogol”.

 

Che da parte della sinistra si voleva ad ogni costo trovare un modo per misurare la propria forza era chiarissimo e il risultato alla fine hanno dimostrato il contrario.

 

Boccia ha detto che 15 milioni di elettori sono andati alle urne, ma invece ve ne sono andati 14 milioni. Mentre invece i seguaci di Meloni, sempre secondo Boccia, sono 12 milioni e 300mila.

 

Naturalmente queste valutazioni dimostrano che effettivamente la sinistra voleva dimostrare la propria forza utilizzando i referendum; ma queste affermazioni dimostrano anche come la sinistra offende i cittadini trattandoli da stupidi che possono essere gestiti a piacere.

 

Se vogliamo fare i conti ONESTAMENTE prima di tutto occorre partire da 14 milioni e non da 15 e poi bisognerebbe vedere se effettivamente TUTTI quelli che sono andati alle urne ci sono andati per scegliere dei SI, cosa che in effetti NON E’.

 

Ho verificato che mediamente i SI che riguardanti le quattro richieste sul lavoro sono stati l’88% il che significa che di quei 14 milioni di votanti solo il 12,32% hanno votato SI alle 4 prime domande, mentre i SI per la richiesta sulla cittadinanza ai migranti sono stati solo il 60% e cioè solo 8,4 milioni hanno scelto di ridurre il tempo necessario alla richiesta.

 

Il modo da furbastri di riuscire a convincere i cittadini di aver sempre vinto è di tutti i politici, ma quando viene fatto sbandierando numeri non corretti e facendo finta di aver dimenticato che chi è andato a votare NON HA DETTO con certezza SI, denota un modo di cercare di imbrogliare la gente che non può che ritorcersi con chi afferma certe idiozie.

 

Tornando comunque ai referendum e al quorum largamente non raggiunto, va detto che indipendentemente dalle idee politiche di ciascun cittadino, si trattava in questo caso di fatti molto specifici, molto complessi e anche poco a chiari a chiunque e, fatto fondamentale, di interesse non di un’intera popolazione.

 

A mio avviso, non essendo stato raggiunto il numero sufficiente a che i risultati avessero un peso corretto, non si sarebbero nemmeno dovuti esaminare i risultati visto che non hanno valore, se non quello di dar modo a chi ha tanto insistito per farlo di arzigogolare su quanto deciso da una piccola parte dei cittadini.

 

Si è detto che l’interesse degli italiani va scemando, tanto che qualcuno propone di eliminare il limite del quorum cosa completamente sbagliata perché si consentirebbe di far decidere a pochi su questioni che invece richiedono grandi interessi.

 

L’esistenza del quorum infatti ha valore perché quando raggiunto dimostra un alto interesse della popolazione al problema proposto; al contrario la scarsa affluenza dimostra che certe modifiche non sono di interesse generale e che quindi vanno affrontati dai politici in altro modo.

 

Quando sono stati indetti dei referendum di VERO interesse di tutti, l’affluenza alle urne è stata elevata dimostrando il grande interesse per le questioni; quando si fece quello sull’acqua pubblica i SI furono 26 milioni; e così quando si dovette decidere sul Nucleare andarono alle urne il 65,1% dei cittadini e i ai tre quesiti i SI furono rispettivamente 80,6%, 79,7 e 71,9.

 

Dunque quando la cosa interessa veramente tutti, allora i referendum vengono capiti e onorati, peccato che sembra come se le decisioni dei cittadini sembrano DECADERE dopo un pò di anni;

 

Come è noto Il Ministro Pighetto infatti, ignorando completamente le nostre decisioni, ci sta portando ad una nuova era del Nucleare, le nostre CHIARE decisioni sono diventate NULLE e ci si comporta come se non ci avessero mai consultati.

 

Franco Fellicò

 

 

 

giovedì 5 giugno 2025

Acciaio e alluminio

 

Prima dell’arrivo dei dazi ho verificato che gli USA producevano internamente 81,6 milioni di tonnellate di acciaio e ne importavano altri 34 milioni dall’estero.

 

Dunque la produzione interna era insufficiente alla necessità visto che occorreva acquistare altro acciaio dal resto del mondo.

 

Peggiore era la situazione dell’alluminio in quanto la produzione interna era 3,8 milioni di tonnellate che però richiedevano di acquistarne altri 6,8 milioni di tonnellate dall’estero.

 

Quindi gli USA avevano bisogno di 115,6 tonnellate all’anno di acciaio e ne producevano all’interno solo il 70% circa. Mentre avevano anche bisogno di 10,6 tonnellate all’anno di alluminio e ne producevano all’interno solo il 35%.

 

L’arrivo dei dazi, ultimamente elevati da Trump dal 25 al 50% potrebbe far bloccare completamente la vendita agli USA di questi due prodotti da parte delle nazioni esportatrici e naturalmente in questo caso l’America non avrebbe sufficienti quantità di acciaio e ancor meno di alluminio.

 

E’ probabile allora che, anche se si tenterà di aumentare di questi prodotti localmente, che i prezzi di quest’ultimi aumenteranno rapidamente negli USA e in proporzione alla scarsa disponibilità.

 

Forse Trump pensa che invece tutti continueranno a vendergli acciaio e alluminio, che quindi nulla cambierà all’interno della sua Nazione e che in più incasserà “un sacco di soldi” per ogni tonnellata acquistata all’estero.

 

A me questo modo di ragionare sembra molto puerile. Trump infatti quando decide la percentuale di un dazio pensa solo al vantaggio che potrebbe averne, ma non tiene in alcun conto quello che accade tra quelli che esportavano prodotti verso la sua Nazione, i quali, se potessero venderli ad altri meno cfiminali, lo farebbero immediatamente lasciandolo a bocca asciutta.

 

E ovvio che da oggi a domani nessuno può trasferire tutta la sua esportazione da una Nazione ad un'altra; ma pian piano questo sarà quello che finirà per accadere; e quando questa nuovo assetto si sarà stabilizzato, è probabile che sarà lui quello che va a baciare le pantofole dei suoi vecchi partner, anche se allora avrà scarsissime possibilità di successo.

 

Franco Fellicò

martedì 3 giugno 2025

Decreto sicurezza

 

Ovviamente nessuno dell’opposizione ha gradito il provvedimento, ma questo non conta nulla, perché tanto lo sappiamo che per loro quello che fa il Governo è tutto sbagliato.

 

Io, che preferisco la destra, ma che ragiono SEMPRE con la mia testa, criticando o apprezzando quello che decide il Governo o sentendo quello che dice l’opposizione, mi baso assolutamente solo sulla LOGICA per fare le mie valutazioni; ho così deciso di leggere il contenuto del decreto per capire se le critiche dell’opposizioni hanno un minimo di validità.

 

E dopo averlo fatto ho potuto constatare che, come sempre, l’opposizione è contraria, anche se molte decisioni a me paiono giuste, ma loro sono contrari per partito preso, così come credono sia loro DOVERE.

 

Per quanto mi riguarda, dopo aver letto i vari punti del provvedimento, non ho nessun appunto da fare al Governo e ritengo anche che si siano stabiliti delle nuove regole TUTTE utili.

 

Invece sono molto critico sulla mancanza di alcune altre regole, che in quest’occasione potevano essere utili se aggiunte a quelle decise; infatti nulla si è detto su COME le manifestazioni devono e possono essere fatte. Esse rimangano quelle che conosciamo da anni; e ci si è limitati solo ad incrementare delle pene per chi delinque.

 

La sinistra dice che il Governo ha solo tentato di reprimere e di punire più pesantemente chi delinque nelle manifestazioni, cosa che io invece trovo giusta, anche se mi accorgo che sono mancate delle regole fondamentali che dovrebbero essere rispettate da chi manifesta.

 

Apro qui una parentesi per fare il mio ragionamento LOGICO e osservo che ogni manifestazione di piazza, dopo essere stata autorizzata, può certamente esprimere i suoi dissensi, ma occorre che lo faccia in maniera civile.

 

Chi manifesta può certamente marciare magari cantando ed esponendo i propri striscioni, ma quando lo fa dovrebbe mostrare il proprio viso apertamente; chiunque si unisce ad una manifestazione pacifica indossando un CASCO magari anche INTEGRALE, oppure si copre il viso in un qualunque modo, dimostra chiaramente di non desiderare di essere individuato e riconosciuto; è questo è subito da condannare perché significa che quelli che si coprono il viso hanno certamente cattive intenzioni.

 

Dunque quello che manca nel decreto è il DIVIETO per i manifestanti, di essere presenti nei cortei con un qualunque sistema che copri la sua faccia.

 

E se il Governo ci avesse pensato, nelle tante manifestazioni che vengono indette, chiunque avesse il volto coperto potrebbe essere immediatamente arrestato e opportunamente punito per non aver rispettato una regola fondamentale.

 

Naturalmente l’opposizione sarebbe contraria anche a questo provvedimento, ma il suo dissenso non è affatto giustificato; infatti quale dovrebbe essere il motivo per il quale un manifestante cerca di rendersi irriconoscibile? Visto che può benissimo dire e fare quello che pensa a volto scoperto, perché si nasconde? Se si copre il volto è sicurissimo che intende fare cose non lecite, e non ci sono altri motivi possibili.

 

Ma io penso che oltre a questo provvedimento ce n’è un altro ancora più interessante e che io vado ripetendo da anni.

 

I facinorosi, che non mancano mai nelle manifestazioni anche pacifiche, hanno l’abitudine, oltre che colpire i poliziotti, di ROMPERE VETRINE, BRUCIARE AUTOMOBILI o DANNEGGIARE NEGOZI.

 

In una qualunque manifestazione queste scorrerie non hanno alcun motivo di esserci, e però puntualmente ci sono manifestanti che si DIVERTONO a fare questi danni.

 

Già vietando la copertura del viso anche queste azioni dovrebbero diminuire, ma comunque se ci dovessero esserci ancora, sarebbe più facile individuare chi le ha fatte.

 

Quello che ho sempre implorato è che una volta individuato il responsabile di un qualunque danno, invece di comminandogli anche un lungo periodo di detenzione, occorrerebbe calcolare il danno in Euro ed imporre al responsabile di RIMBORSARLO al danneggiato.

 

Se ciascuno di questi delinquenti sapesse che la rottura di una vetrina o l’incendio di un’auto gli farebbe contrarre un debito verso il danneggiato che potrebbe andare da 1.000 a 50.000 euro, penso che prima di agire ci penserebbe bene.

 

E se chi deve pagare non ha i soldi sufficienti? Basterebbe imporre loro di lavorare duramente (magari zappando la terra) in modo da poter, sia pure nel tempo, restituire tutto il dovuto.

 

Insomma questi due provvedimenti CHE NON CI SONO nel decreto sicurezza, e cioè:

 

·      Divieto di essere presente in una manifestazione a volto coperto

·      Obbligo per chi arreca danni a persone o cose di ripagare il danneggiato.

 

potrebbero far cambiare veramente le cose, rendendo più pacifiche le manifestazioni e quindi consentendo la libertà di manifestare a tutti, ma a patto di farlo pacificamente.

 

Le violenze sarebbero eliminate o almeno ridotte, chi danneggia ripaga, mentre chi manifesta civilmente e a viso scoperto lo fa liberamente.

 

Franco Fellicò

 

 

 

 

sabato 24 maggio 2025

Dazi al 50%

 

Ieri il nostro AMICO Donald Trump ha improvvisamente deciso di interrompere la sospensione di tre mesi che aveva lui stesso indicata; infatti la scadenza dei tre mesi che sarebbe stata il 9 luglio è stata improvvisamente spostata con mossa unilaterale al 1 Giugno.

 

E non solo ha deciso di spostare il termine della sospensione, ma ha anche raccomandato (non so a chi) che per i prodotti importati dall’Europa i dazi dovranno essere del 50%.

 

Immediatamente le Borse europee sono crollate e in tutta l’Unione sono cominciate discussioni sull’argomento alla ricerca di una strategia di risposta.

 

Quello che io vorrei osservare è che qualunque cosa dice o fa Trump va presa con “le molle”; ormai lo conosciamo abbastanza e non dovremmo più agitarci ad ogni sua dichiarazione; sappiamo che una ne fa e 100 ne pensa; sappiamo che firma ogni suo decreto sempre baldanzoso mostrandola ai media con la speranza che tutto il mondo impari a conoscere la sua “meravigliosa” firma eseguita con un pennarello; e allora perché ci agitiamo?

 

Sono in tanti che considerano Trump un PALAZZINARO in cerca di notorietà e anche di affari privati che agevola lui stesso essendo il capo della Casa Bianca; ma io ho una idea diversa e la espongo qui di seguito.

 

Vi è mai capitato di essere avvicinato improvvisamente, magari appena dopo aver parcheggiato la vostra auto, da una specie di ambulante napoletano che vi offre tre paia di calzini a soli 50 euro?

 

Se non siete napoletano e non avete mai vissuto a Napoli, molto probabilmente acquisterete quel trittico anche perché il personaggio vi avrà fatto capire che altrimenti un graffio alla vostra vettura sarebbe molto probabile; se invece siete napoletano reagirete in uno dei seguenti due modi possibili: o gli direte di dare anche un’occhiata alla vostra macchina e al vostro ritorno farete l’acquisto (salvo a non farlo dopo aver verificato che nulla è accaduto all’auto), oppure proverete a trattare con l’individuo fino ad acquistare i calzini a 10 euro.

 

Bene, ora che ho illustrato quello che capita spessissimo e non solo a Napoli ma anche in altre città italiane, sempre però ad opera di un ambulante napoletano, penso che la strategia da usarsi con il nostro Donald (che agisce alla maniera di un venditore di calzini) non dovrebbe essere diversa da quella che un vero napoletano attua nei confronti degli ambulanti di calzini.

 

E questo che dico non vale solo per i Paesi attaccati dalle pensate del bullo, ma anche per le Borse che prima di collassare ad ogni dichiarazione del despota, dovrebbero reagire anche loro un po' meno pesantemente.

 

Io sono certissimo, anche se lo sono da solo, che dopo la sparata dell’illustre capo degli USA, alla fine si farà una trattativa come con il venditore di calzini e al massimo si arriverà ad un accordo di un 10% reciproco.

 

D’altra parte nessuno dovrebbe dimenticare che le tariffe dichiarate con la Cina erano per i prodotti importati del 125% mentre la Cina aveva risposto con tariffe del 115%.

 

Poi è sopravvenuto l’accordo nel quale le tariffe sono diventate reciproche e del 10%; questo significa che l’accordo tra USA ed Europa in proporzione dovrebbe oscillare attorno a 5% o potrebbe essere anche ZERO reciproco.

 

E’ però da ricordare che la Cina non si è piegata all’attacco e ha vinto la sua battaglia reagendo con dei dazi inferiori di poco da quelli indicati da Trump, ma comunque altissimi costringendo il bullo a cambiare registro perché altrimenti gli USA avrebbero avuto il peggio.

 

Occorrerebbe quindi reagire opportunamente; visto che abbiamo un bell’esempio di accordo. se noi in risposta a quello che ha affermato Trump dichiarassimo che a fronte del 50% noi imporremo dazi sui prodotti americani del 40%, costringeremo il nostro rompiscatole ad accettare di definire una tariffa reciproca che potrà andare dallo 0% al massimo al 10%.

 

Franco Fellicò

venerdì 23 maggio 2025

La mia previsione sta avverandosi

 

Appena poco più di un anno fa, e precisamente il 19 maggio 2024 ho pubblicato su questo BLOG un mio articolo dal titolo: “Il software sulle auto moderne”.

 

Questo quindi mi consente di affermare che la mia speranza e anche la mia previsione risale ad un anno fa.

 

Per apprezzare questo nuovo articolo è però importante leggere o rileggere quello precedente che è possibile raggiungere a questo link:

 

https://ffellico.blogspot.com/2024/05/il-software-sulle-auto-moderne.html

 

Così come io speravo, oggi ho letto, ovviamente con grande soddisfazione, che Apple ha annunciato che CAR PLAY (il software che integra l’iPhone con quello dell’auto) ha avuto una grande evoluzione tanto che a breve sarà disponibile un CAR PLAY ULTRA (probabilmente nel 2026) che ha l’obiettivo non più di aggiungersi al software distribuito dalle varie case automobilistici, ma di sostituirsi totalmente ai sistemi operativi originali.

 

CAR PLAY ULTRA diventerebbe non più un ospite del sistema operativo dell’auto, ma il sistema operativo principale che potrebbe avere solo qualche applicazione particolare fornita dalla fabbrica dell’auto come OSPITE.

 

Quello che sta accadendo è esattamente quello che secondo me doveva accadere; per ora c’è Apple che lo ha pensato e sta per immettere sul mercato questo software e non è escluso che anche Android lo farà a suo modo e magari anche Windows.

 

C’è un vecchio proverbio che dice: “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna” che vorrebbe significare: “Se non è possibile fare in un modo, bisogna fare in un altro”.

 

E nel nostro caso lo potremmo recitare così: “Se le fabbriche di auto non hanno pensato di far realizzare il software per le auto da uno specialista dell’informatica, è possibile che sia lo specialista informatico a proporre alle fabbriche di auto il proprio software”.

 

E allora considerando che ciascuno di noi ha certamente uno smartphone che al 90% è un iPhone o uno di altra marca con sistema operativo Android, sarebbe molto interessante disporre di un software automobilistico che offra ai guidatori un modo di interagire con l’auto simile ad uno di questi due sistemi operativi.

 

Dunque, così come avevo affermato mel mio articolo di un anno fa, se l’interazione con la nostra auto viene fatta con una interfaccia software a noi familiare, sarà certamente meglio che non dover imparare i diversi software forniti dalle diverse fabbriche di auto.

 

E in più, se cambieremo marca e modello di auto potremo interagire con la nuova auto sempre alla stessa maniera.

 

Per poter realizzare Car Play Ultra e da esso gestire anche tanti dispositivi dell’auto e mostrare le tante informazioni sul suo funzionamento, Apple ha dovuto prendere contatti con le varie fabbriche di auto e al momento hanno aderito alla sua proposta: Hyundai, Kia, Genesis, Ford, Porsche, Honda, Volvo, Renault, Land Rover, Polestar, Infiniti, Nissan, Jaguar, Lincoln, Audi e Acura.

 

Pare comunque che questo sistema è già oggi disponibile sulle Aston Martin.

 

Mercedes-Benz, Stellantis e Toyota non si sono ancora espressi in modo definitivo, ma saranno sicuramente costretti ad aderire anche loro perché almeno per quanto riguarda Mercedes (di cui conosco bene il software) hanno tutto da guadagnare da un software realizzato da chi lo fa egregiamente per mestiere da anni.

 

Credo che le remore di Mercedes, che dopo aver venduto un’auto, offre VERGOGNOSAMENTE dei servizi software a pagamento in abbonamento mensile o annuale, dovrà rassegnarsi a perdere quegli introiti che attualmente incassa da molti dei propri clienti per l’uso di certe funzioni software il cui costo per il brand è irrisorio e l’attivazione sulle auto è a costo nullo.

 

Franco Fellicò

 

 

 

domenica 18 maggio 2025

L'insediamento

 

Ancora una volta il Vaticano e quindi Roma e l’Italia è stata protagonista di un evento mondiale.

 

L’inizio ufficiale del Pontificato di Papa Leone XIV è avvenuto oggi (18 maggio 2026) in una forma maestosa e degna dell’evento.

 

Anche questa volta erano presenti, oltre ai massimi esponenti del Governo italiano, ben 156 delegazioni di altrettanti Paesi del mondo.

 

E anche questa volta abbiamo ascoltato un’omelia colma di importanti affermazioni nella quale il nuovo Papa, di nuovo visibilmente commosso, ha invitato i cittadini di tutto il mondo a “camminare insieme”, dichiarandosi fratello di tutti e al nostro servizio.

 

L’amore, l’unione e la fratellanza sono state parole più volte pronunziate dal Pontefice e non è mancato, come già altre volte, l’invito alla ricerca della pace tra i popoli.

 

La giornata era calda e il cielo in parte nuvoloso, giusto quanto bastava per rendere comoda la presenza dei 200.000 presenti.

 

Terminata la Santa Messa la TV ci ha mostrato il breve incontro di ognuno dei delegati stranieri nel quale essi hanno potuto ossequiare il Pontefice stringendogli la mano.

 

Dalle varie interviste fatte dagli inviati della TV si è visto che è già nata una grande fiducia nel nuovo Pontefice; si è capito bene che continuerà l’opera di Papa Francesco, ma lo farà a suo modo; e sembra già che il suo stile sia ben visto.

 

Franco Fellicò

Netanyahu

E’ il Primo Ministro israeliano sul quale pende dal novembre 2024 un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale che lo ha incriminato, insieme al suo Ministro degli esteri Gallant, per CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ E CRIMINI DI GUERRA.

Ed era proprio ovvio perché la ritorsione di Israele è da tempo sempre più ingiustificata se si considera la spregiudicatezza con cui viene portata avanti.

 

La guerra è contro Hamas che è considerata un’organizzazione terroristica dall’Unione Europea, Stati Uniti, Israele, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Giappone ed è naturale che sia considerata tale anche se si pensa solo all’attacco dell’ottobre 2023 in cui Hamas uccise 1200 israeliani e ne rapì 250.

 

Sappiamo tutti che Israele non poteva non reagire ed è sembrato quindi ovvio che a fronte di quella che fu una chiara forma di attacco terroristico, non dovesse nascere una nuova guerra.

 

Era quasi logico che Netanyahu la scatenasse immediatamente e inizialmente ci sembrava del tutto giustificata la risposta militare.

 

Ma oggi, a circa 20 mesi dall’inizio delle ostilità, siamo in molti a pensare che quella guerra è condotta dagli israeliani in una maniera assolutamente spregevole.

 

La condotta di Israele per mano del suo Primo ministro, ha per obiettivo l’eliminazione totale di tutti coloro che fanno parte di Hamas; e per farlo, secondo Netanyahu, non ha alcuna importanza la perdita della vita di tanta gente comune ed innocente palestinese.

 

I terroristi si riparano in un intricato ed esteso mondo di cunicoli sotterranei che spesso corrono sotto gli ospedali, le scuole e le abitazioni civili e se per ucciderli occorre distruggere le costruzioni sovrastanti insieme ovviamente ad una grande quantità di innocenti, ammalati e bambini, si tratta per Netanyahu di una necessità; infatti il capo degli israeliani ritiene che pur di annientare dei terroristi, qualunque sacrificio in termini di morti civili è giustificato.

 

L’obiettivo va raggiunto ad ogni costo e, sempre secondo Netanyahu, se per eliminare fisicamente 10 terroristi occorre far morire 100 o anche 1.000 innocenti, la cosa è comunque da farsi.

 

Ricordate le Fosse Ardeatine? Ricordate che i partigiani fecero esplodere una bomba che uccise 33 militari tedeschi? Ricordate che per rappresaglia i tedeschi decisero di fucilare 10 italiani per ognuno dei militari uccisi? Ricordate che alla fine invece di 330 ne furono uccisi “per errore” 335 presi a caso con età tra i 15 e i 70 anni?

 

Oggi, 82 anni dopo, quello che sta avvenendo alla Palestina è molto peggio di quello che avvenne nel 1943 a noi italiani. Ogni giorno nel tentativo di uccidere anche solo una decina di terroristi, vengono trucidati con loro centinaia di innocenti, bambini o ammalati ed il rapporto tra quelli che si vogliono eliminare è certamente maggiore di 1 a 10.

 

E dal 2 marzo 2025 Israele ha anche bloccato ogni aiuto umanitario per cui i palestinesi sono senza cibo, senz’acqua e senza medicinali. Si può essere più malvagi e barbari di così?

La distruzione delle abitazioni è totale e i poveri palestinesi non sanno più dove scappare sicuri di perdere, oltre che tutti i propri beni, anche la vita.

 

Ed ora per concludere consentitemi di fare un raffronto, anche se poco etico, tra le due guerre che sono più vicine a noi. Da quello che sentiamo dai media ogni giorno la Russia bombarda l’Ucraina e sappiamo che questi bombardamenti, oltre alla distruzione di intere città procurano mediamente una decina di morti al giorno.

 

Anche le truppe di Netanyahu di cielo e di terra bombardano ed attaccano la striscia di Gaza e ci dicono che ogni giorno ci sono mediamente 100 morti al giorno. Dunque, anche se il confronto e poco etico, è facile convincerci che la guerra di Israele è 10 volte più letale di quella russa.

 

La cosa che colpisce di più è che quest’eccidio sembra essere ormai autorizzato dal mondo intero visto che mentre siamo in tanti ad occuparci della guerra Russa-Ucraina, per il Medio Oriente sembra che nessuno si accorga che quel conflitto è chiaramente più sanguinoso di quella di Putin.

 

Franco Fellicò

venerdì 9 maggio 2025

Papa LEONE XIV

 

Nella mia vita ho conosciuto 7 Papi; Il primo è stato Pio XII e l’ultimo Leone XIV.

 

Ieri (8 maggio 2025) tra le ore 18:00 e le 19:00 la fumata bianca ha annunziato al mondo l’elezione del Cardinale Francis Prevost (americano ma con origini anche europee) alla carica di PONTEFICE.

 

Quando fu usato per le prime volte questo appellativo, PONTEFICE (dal latino PONTIS e FACERE) voleva significare: “Colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere”, ma mai come oggi, questo modo di chiamare il Papa è una speranza, e cioè che possa essere: “Colui che creerà i tanti ponti necessari tra i popoli, specie tra i molti che sono in guerra fra loro.

 

Lui si è presentato alla piazza gremita di San Pietro che lo ha subito applaudito a lungo e lui è rimasto fermo e silenzioso dalla loggia pontificia per farsi vedere e farsi conoscere; ed era visibilmente commosso.

 

Tutti attendevano le sue prime parole e, come di consueto, esse non sono mancate e non sono state un breve saluto, ma un discorso vero e proprio, sia pure breve ma molto significativo.

 

L’inizio è stato: “LA PACE SIA CON TUTTI VOI”, poi ha ripetuto la parola PACE pe 8 volte e per 3 volte ha parlato di PONTI.

 

Le sue sembianze mi hanno ricordato sia pure molto lontanamente PAPA PIO XII; è un Agostiniano e è anche un uomo di cultura (laureato in matematica e in filosofia) e conosce 5 lingue.

 

Ha parlato in un ottimo italiano senza quasi far trasparire un accento americano. Ha voluto ricordare e ringraziare Papa Francesco e ha chiuso il suo discorso recitando l’AVE MARIA alla madonna di Pompei nel giorno in cui molti fedeli leggono la SUPPLICA.

 

Dal suo discorso iniziale e anche dalle notizie che ho ascoltato in rete e in TV sarà un Papa desideroso di continuare la via tracciata da Francesco, ma sono in molti che dicono che lo farà a suo modo, forse in maniera più autoritaria e quindi speriamo con risultati più evidenti.

 

Ovviamente il suo compito principale riguarda la Chiesa, ma la speranza di tutti quelli che lo hanno applaudito dalla piazza e di quelli che lo hanno visto in TV è un suo forte intervento che miri a far sostituire gli accordi e i dialoghi di pace alle bombe e distruzioni.

 

L’America è certamente in festa e i media di tutto il mondo parlano di lui; TRUMP e gli altri capi di Stato hanno perduto certamente in popolarità perché da ieri il primo posto è passato all’Americano Francis Prevost: PAPA LEONE XIV.

 

Franco Fellicò

 

 

 

domenica 4 maggio 2025

Il Papa Trump

 

Cosa può suggerire la foto di Trump che l’intelligenza artificiale ha mostrato nella veste di un PAPA?

 

Certamente uno scherzo di cattivo gusto messo in rete oltre tutto in un momento in cui un grande Papa è morto e si sta per eleggerne un altro; ma è molto peggio di uno scherzo se si considera che Trump stesso lo ha pubblicato su un suo account social dicendo anche pubblicamente: “Vorrei diventare Papa. Sarebbe la mia prima scelta. Penso che sarei un grande papa. Nessuno lo farebbe meglio di me.

 

Un PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, persona che dovrebbe essere di grande serietà, cultura, signorilità, capacità politica, rettitudine, onestà, imparzialità e tanti altri attributi simili, dimostra invece solo depravazione, stupidità, mancanza di cultura, immoralità e sconsideratezza.

 

E mi meraviglio che ci sono ancora molti dei suoi “sudditi” che dovrebbero solo vergognarsi per averlo come Presidente, che ancora lo applaudono.

 

Ma chi applaudono? Una marionetta? Un fantoccio? Un pagliaccio o un presuntuoso?

 

Questa ultima elezione di un Presidente degli Stati Uniti sarà certamente ricordata nella storia americana, e non certamente per come pensa lui, ma per essere stato il peggior capo che gli USA avranno avuto al comando della loro unione.

 

Sono ormai passati i fatidici 100 giorni di Governo Trump che lui, unico fra tutti, ha elogiato come i migliori 100 giorni di un Presidente; ma il calo delle preferenze è stato già notevole e tende a aumentare ogni giorno.

 

Ancora oggi, dopo vari mesi della sua Presidenza, tutti i talk show televisivi non fanno altro che parlare di lui; tutti cercano di capire quale sia la sua strategia, ma nessuno ci riesce; il che fa pensare che non ce l’abbia proprio; d’altra parte i suoi continui cambiamenti di posizione, le sue contraddizioni e le sue stupide scelte estemporanee sembrano proprio dimostrare che lui va avanti con continue improvvisazioni e si gloria di scelte delle quale invece dovrebbe vergognarsi.

 

In un Paese in cui le Università sono di grande valore, ha deciso di revocare le loro esenzioni fiscali, mentre ha deciso di incrementare le spese militari a danno di ambiente, sanità e edilizia pubblica.

 

Ma viene da domandarsi: ma è il Presidente di una delle più importanti nazioni democratiche mondiali, oppure è un dittatore non molto diverso da Putin che decide da solo e preferisce aumentare la potenza militare piuttosto che il welfare per la tutela dei cittadini?

 

Ma le sue azioni sono anche contro tutto il mondo; è convinto che l’America è stata depredata dal resto del mondo ed insegue il suo slogan: “Make America Great Again” indossando spesso il cappellino con quella scritta, ma che guarda caso è PRODOTTO IN CINA!

 

Dopo la sospensione di 90 giorni della serie di DAZI che aveva proclamato il 2 aprile 2025 (secondo lui il LIBERATION DAY) ha mantenuto la guerra commerciale per ora solo con la Cina, continuando a dichiarare che presto essa chiederà di fare accordi; ma le sue sono solo chiacchiere perché invece la Cina pare aver deciso di resistere, sicura che dovrà essere alla fine Trump stesso a trovare una soluzione che mantenga in vita in qualche modo la dipendenza che gli USA hanno dalla Cina.

 

Circa la guerra Russo-Ucraina, ha più volte affermato che a breve Putin avrebbe accettato di interromperla, ma i fatti dimostrano che si tratta di cose che lui magari sogna e cerca di comunicarle al mondo come realtà immediate.

 

Cosa deve fare il mondo per difendersi da questa ultima iattura? Probabilmente deve solo avere ancora un po' di pazienza; occorre solo attendere che le sparate del Bullo americano vengano prima o poi capite anche dagli ultimi suoi seguaci che alla fine provvederanno in qualche modo a levarselo di torno.

 

Franco Fellicò

lunedì 21 aprile 2025

Papa Francesco

 

Questa mattina ho pianto! E certamente insieme a me hanno pianto in molti in tutto il mondo. Papa Francesco è stato per tutti noi un vero PADRE ed è per questo che lo abbiamo amato tutti.

 

Un gesuita divenuto Papa ma rimasto sempre un uomo umile e vicino ai poveri e a tutti quelli più sfortunati.

 

Ho risentito dai media le sue parole a Pantelleria quando piangeva i morti tra i migranti e anche le sue parole quando diceva che il mondo parla di tragedia a fronti di qualche sconvolgimento dell’economia, mentre sembra disinteressarsi completamente delle migliaia di bambini che muoiono di fame o peggio vengono assassinati nelle guerre.

 

Ricordo che non è mai mancata in ogni sua omelia un pensiero per la “martoriata Ucraina” come era abituato ormai a citarla.

 

Ricordo quella che lui chiamava la “Terza Guerra Mondiale a Pezzi” che per lui erano le centinaia di guerre in atto; e ricordo anche le sue continue insistenze sulla richiesta di Pace rivolta ai potenti responsabili.

 

Nessuno di quelli da cui dipendono queste inutili carneficine lo ha mai ascoltato e purtroppo non lo ascolteranno neanche in futuro e questo ci riempie di tristezza.

 

Negli ultimi suoi giorni Papa Francesco non si è risparmiato; ha ricevuto Carlo III e Camilla, poi è voluto andare a Regina Coeli ad incontrare i carcerati; ha ricevuto perfino il Vice Presidente americano Vance e la sua famiglia e per finire si è incontrato con la folla e ha voluto impartire nel giorno di Pasqua la sua ultima “Benedizione Urbi et Orbi”.

 

Si vedeva che era molto debilitato, che faceva fatica anche a proferire qualche parola, e nessuno si aspettava la sua dipartita improvvisa; ma è stato vicino al suo popolo fino all’ultimo momento della sua vita e il passaggio alla quella eterna sarà certamente stata dolce e tranquilla così come meritava.

 

Abbiamo ricevuto tanti insegnamenti d quel Grande Uomo durante tutto il suo pontificato e non potremo dimenticarlo facilmente; ormai ha “raggiunto la casa del padre” come si deve dire quando muore un cristiano, e però rimarrà sicuramente un altro grande uomo, forse Santo, che ci proteggerà dal Cielo.

 

Franco Fellicò

venerdì 18 aprile 2025

La Meloni prima e dopo l’incontro con Trump

 

Ho iniziato a scrivere questo documento due giorni prima dell’incontro programmato per il 17 aprile tra Meloni e Trump; lo pubblicherò però dopo avervi aggiunto i miei commenti a incontro avvenuto.

 

Prego quindi i miei lettori di tener conto di quanto ho detto sapendo che la prima parte del documento descrive la situazione del PRIMA e la seconda quella dl DOPO.

 

 

Prima parte

 

La Schlein ha detto che La Meloni dovrebbe andare da Trump con la “schiena dritta”; e anche che dovrebbe chiedere a Trump come mai ha dato carta bianca a Netanyahu.

 

Due stupide affermazioni: la prima perché assume senza alcun motivo che lei andrebbe a prostrarsi; la seconda: perché l’intento dell’incontro non dovrebbe essere certamente quello di andare a polemizzare, ma piuttosto quello di riuscire ad ottenere qualcosa di utile per l’Europa.

 

Poi ho sentito un’altra affermazione, da altra persona dell’opposizione, che ha detto che Meloni dovrebbe chiedere a Trump del perché non ha sottoscritto la condanna a Putin per la strage di Sumy; e anche in questo caso sembra che secondo alcuni Giorgia debba incontrare Trump con lo scopo di andare ad irritarlo.

 

Altri insistono che Meloni deve fare degli accordi unilaterali, cosa che è chiarissimo non avverrà non foss’altro per i continui contatti, tutti riferiti al suo viaggio americano, che la nostra Presidente del Consiglio ha avuto con la Von der Leyen fino a qualche ora prima della partenza.

 

Insomma ognuno la vede a suo modo, e sono pochi quelli che si affidano alla sensibilità e alle capacità di Giorgia piuttosto che a darle suggerimenti; e vorrei proprio vedere quelli che continuano a criticare e a sparare suggerimenti come se la caverebbero se dovessero essere loro ad incontrare il nuovo Presidente americano.

 

La maggior parte di quelli che insistono con dei suggerimenti hanno sicuramente una intelligenza molto inferiore a quella di Giorgia, e se avessero solo un po' di modestia e di rispetto, dovrebbero solo riporre fiducia in un incontro i cui risultati potrebbero essere importanti per l’Europa.

 

Ci sono molti che ritengono che Trump abbia interesse a instaurare rapporti con i singoli Paesi, mentre invece il Presidente americano ha apertamente dichiarato che intende parlare con l’Europa nella sua interezza e questo dovrebbe cancellare definitivamente quelle credenze.

 

Ovviamente ora che scrivo, e ho voluto iniziare a farlo PRIMA che l’incontro avvenga, tutte le ipotesi sono possibili visto che ogni affermazione già fatta da Trump (compresa quella che ha già anticipato che non accetterebbe la proposta di dazi reciproci ZERO) può cambiare nel giro di ore o anche minuti.

 

Quello di cui bisognerebbe a mio avviso tener conto è che le capacità intellettive della Meloni sono sicuramente superiori a quelle di Trump e quindi questo dovrebbe bastare a far capire che se qualche passo avanti nei difficili rapporti commerciali che sono stati avviati, potrebbe subire qualche utile modifica, dipenderà dalle capacità della nostra Presidente.

L’altra cosa che viene continuamente affermato dalle opposizioni è che Giorgia andrà ad offrire acquisti di Gas e di Armi. Io non escludo che questo possa accadere, ma la validità di una simile offerta andrà confrontata con quello che la nostra Presidente avrà ottenuto in cambio.

 

Osservo comunque che al momento l’Italia e l’’Europa hanno bisogno di acquistare delle armi da qualcuno visto che è abbastanza riconosciuta la necessità di aumentare la nostra difesa; allora, se non ci sono sufficienti fornitori Europei di questi armamenti, non vedo perché non si debba ricorrere agli USA specialmente se si considera che questi acquisti oltre a risolvere una nostra necessità, potrebbero magari servire anche a far riprendere gli scambi commerciali di altri prodotti.

 

Circa il gas, quando l’opposizione dice che quello americano costa di più, lo fa riferendosi a quello che ci vende la Russia. Ora è noto, già da tempo, che se non lo acquistiamo quello della Russia è perché rispettiamo le sanzioni verso una Nazione che ha invaso l’Ucraina. Dunque, se abbiamo bisogno di gas non russo, necessariamente lo paghiamo e lo continueremo a pagare di più.

 

Il problema del gas sarebbe risolvibile comunque incrementando ancora le fonti di energia rinnovabili e magari questo dovrebbe essere un obiettivo da raggiungere che consentirebbe di NON COMPRARE PIU’ gas da nessuno.

 

L’opposizione ha anche continuamente richiesto di sapere cosa andrà a dire a Trump nel suo incontro senza mai ricevere una risposta; io condivido la posizione di Giorgia in questo caso, per due motivi: il primo è che se lo avesse detto avrebbe scatenata una infinità di critiche nelle quali tutti i suoi oppositori avrebbero solo aggiunto odio a quello che già hanno; il secondo motivo è che dichiarare quello che avrebbe detto a Trump sarebbe servito a far preparare quest’ultimo sugli argomenti.

 

La Meloni ha quindi intelligentemente evitato di raccontare quale sarebbe stato il suo discorso anche perché con un interlocutore come Trump, capace di cambiare posizione in qualunque momento, ogni discorso va avviato seduta stante e in funzione del suo umore e delle sue dichiarazioni del momento. La Meloni, forte delle sue capacità ha stabilito quindi di decidere momento per momento come comportarsi col quell’individuo, sicura di saper trovare le giuste risposte a quelle affermazioni che sarebbero state improvvisate dallo stesso.

 

Qui voglio fare una simpatica parentesi per dimostrare quello che potrebbe accadere a Giorgia se andasse dal Presidente americano dopo aver preparato con cura il suo discorso; e per farlo vi ricorderò una vecchia scenetta che potete anche rivedere a questo link:

 

https://www.youtube.com/watch?v=bagR7ryMp3o

 

La scenetta è intitolata IL TIMIDO e si svolge tra Mario Riva e Walter Chiari dove il timido è Walter Chiari; Mario Riva gli spiega come fare per avvicinare una ragazza e a tutte le domande che Walter prevede di ricevere dalla ragazza, Mario gli spiega come rispondere. 

 

E così quando finalmente Walter affronta l’incontro, le parla ed attende la reazione che si aspetta per poterle rispondere; fatto sta che invece la donna alla sua richiesta di accompagnarla gli risponde subito SI ed allora Walter rimane basito e non sa più che pesci prendere.

 

Questo esempio servirà a sottolineare che è inutile prepararsi con Trump perché il suo atteggiamento potrebbe essere completamente diverso da quello che ci si aspetta; e a dimostrazione di quello che sto dicendo apprendo a poche ore prima dell’incontro che la nuova posizione del Presidente americano è quella di chiedere ai suoi interlocutori di ISOLARE LA CINA.

 

Questo desiderio è quindi è nuovo tema che si presenta alla Meloni solo qualche ora prima di incontrarlo e certamente, qualora se ne dovesse parlare,  lei saprà utilizzarlo per ottenere le maggiori facilitazioni possibili da definire con l’Unione europea cercando di sapere quanto potrebbe avvantaggiare quest’ultima se il suo desiderio dovesse venir accettato.

 

La Meloni con la sua intelligenza e da vera psicologa sarà certamente capace di “incensare” opportunamente il suo interlocutore per metterlo a suo agio; e lo farà anche se questa tattica ovviamente sarà criticata dalla posizione stupida dell’opposizione che non capirà che il suo atteggiamento apparentemente “da scendiletto” sarà una scelta voluta che ha il solo scopo di ammorbidire le pretese dell’altro.

 

Ora ritengo di aver finito quanto c’è da dire prima che il viaggio della nostra Premier inizi, continuerò a parlare di quest’argomento dopo che l’incontro sarà stato già fatto.

 

 

Seconda parte

 

E oggi (18 aprile 2025) che è il giorno dopo l’incontro tanto atteso, finalmente posso anche dire che le mie previsioni sono state abbastanza simili a quello che si è verificato.

 

La nostra Presidente del consiglio è stata accolta molto bene da Trump il quale ha più volte parlato bene di lei; i colloqui si sono mantenuti su argomenti molto generali; la Meloni ha però invitato il Presidente americano a venire al più presto in visita di Stato a Roma aggiungendo che avrebbe in quell’occasione organizzato un vertice con gli esponenti dell’Europa per definire insieme gli accordi che lui chiede di fare. E Trump ha accettata l’offerta. E va notato che se questo avverrà sarebbe l’unico caso in cui non è un Leader del mondo ad andare a trattare, ma è Trump che si reca in Europa per trattare con lei.

 

Come si è visto la Premier ha sempre parlato a nome dell’Europa, cosa che veniva spesso messo in dubbio dagli oppositori.

 

Mi è piaciuto molto anche quando ha proposto a Trump di lavorare insieme per fare un Occidente GRANDE, ripetendo quindi il suo motto riferito al suo Paese: “Fare l’America grande” e provando a trasformarlo in “Fare l’Occidente grande” intendendo chiaramente per occidente gli USA e l’Europa.

Nessun accenno, come era prevedibile, la Meloni ha fatto su accordi separati tra USA e Italia. La posizione della nostra Premier sul modo di reagire ai dazi di Trump, e cioè TRATTANDO, è stata chiaramente ripetuta nello studio ovale; e Trump ha affermato subito che è sicuro al 100% che si farà un accorto con vantaggi per entrambi le parti.

 

Trump ha anche detto molto chiaramente che si augura che la nostra Presidente del consiglio possa essere la prima rappresentante dell’Europa nelle trattative.

 

Questo è un bel riconoscimento per Giorgia e per l’Italia che ovviamente quelli dell’opposizione eviteranno di commentare.

 

Pur essendo certo delle reazioni negative dell’opposizione ho provato a sentire i primi loro commenti e mentre Renzi lo ha definito un “zero a zero”, altri hanno come sempre detto che l’incontro non ha ottenuto nulla e che la Premier è solo andata ad offrire di acquistare armi e gas.

 

I politici della nostra opposizione, secondo me, sono rimasti delusi perché forse avrebbero preferito che la Meloni venisse trattata alla maniera di Zelensky; hanno allora preferito affermare che il risultato è stato negativo così come fanno sempre per ogni azione della maggioranza.

 

E’ naturalmente facile criticare specie quando non si è in grado di dimostrare come avrebbero agito loro nella stessa occasione; vi immaginate la Schlein o Conte se fossero stati loro al posto di Giorgia ad incontrare Trump?

 

Franco Fellicò